Quante volte, portandoci dietro il porta pranzo da casa, abbiamo desiderato che il nostro cibo si teletrasportasse magicamente al momento della pausa pranzo, pronto per essere gustato senza l’ingombro di borse o contenitori pesanti? Tra zaini, sacchetti e termos, la gestione del pranzo da portare in ufficio o a lavoro può risultare davvero scomoda e poco pratica. E se invece esistesse un sistema capace di consegnare ogni giorno i tuoi pasti caldi e freschi direttamente al posto di lavoro?
Da oltre un secolo, ogni giorno a Mumbai un servizio di consegna unico e incredibilmente efficiente porta i pranzi a oltre 200.000 lavoratori. Questo esercito si muove per la città in bicicletta e con carretti, trasportando centinaia di “schiscette”.
Si chiamano tiffin box e sono fatte per essere funzionali: più contenitori cilindrici impilati l’uno sull’altro, chiusi da clip o fasce, talvolta con maniglia. Questo permette di separare ad esempio pane, riso, curry, verdure, lenticchie, yoghurt o dolci. Questo contenitore protegge dalla dispersione del calore, mantiene i piatti divisi senza contaminazioni (importante se un piatto è liquido o molto piccante) e facilita il trasporto.
Quando gli inglesi arrivano in India alla fine del XVIII secolo, capiscono subito che devono adattarsi a una nuova realtà. Le afose giornate e le calde notti impongono un cambiamento radicale, soprattutto nel cibo. Il tradizionale pranzo all’inglese, un pasto ricco e abbondante, si rivela subito insostenibile sotto il sole cocente. È necessario qualcosa di più leggero.
In qualche modo, si impone la parola “tiffin“, un termine che affonda le sue radici nel gergo britannico. Deriva da “tiff“, un sorso di liquore leggero e diluito, e “tiffing“, l’atto di sorseggiarlo. Forse un’allusione scherzosa al fatto che il pranzo di un “sahib” (un signore inglese) può spesso consistere in qualcosa di liquido. “A spot of tiffin” (un po’ di tiffin) diventa presto un’espressione gergale per indicare qualsiasi tipo di spuntino o pasto leggero consumato tra la colazione e la cena.
Il concetto di “dabba” o “tiffin carrier” (contenitori impilati che trasportano il pranzo) è radicato profondamente nella cultura indiana. A Mumbai, nei tardi anni del XIX secolo, con l’industrializzazione e l’arrivo di molti lavoratori giornalieri provenienti da varie regioni, il bisogno di portare pasti caldi da casa sul luogo di lavoro diventò enorme.
Qui entra in scena il sistema dei dabbawala (letteralmente “chi porta le dabbas” o “tiffin carrier delivery men”). Quei corrieri che raccolgono centinaia di migliaia di tiffin boxes ogni mattina dai quartieri residenziali e li portano sui posti di lavoro tramite bicicletta e treni. Un aspetto straordinario è la precisione: il tasso di errore del sistema dei dabbawala è incredibilmente basso e solo pochissime consegne vanno storte.
Il tutto è gestito con maestria dalla Mumbai Tiffin Box Suppliers’ Association. I contenitori, pieni di cibo cucinato in casa, vengono ritirati a domicilio, contrassegnati con codici colore e trasportati fino alle stazioni ferroviarie. Qui, i tiffin wallah o dabbawala li prendono in carico per consegnarli ai rispettivi uffici. Dopo il pranzo, i contenitori vuoti vengono ritirati e riportati a casa, spesso con lo stipendio del lavoratore all’interno.
The Lunchbox è un film indiano del 2013 scritto e diretto da Ritesh Batra che ci porta alla scoperta di un’India autentica, lontana dagli stereotipi. La vicenda ruota attorno al sistema di consegne dei pasti che fa da sfondo all’intera narrazione.
Film The Lunch Box (2013)
Ila è una casalinga sposata che sente di aver perso il contatto col marito. Decide di riaccendere il loro legame attraverso il cibo: prepara pranzi deliziosi per lui, che vengono mandati tramite il sistema dei dabbawala. Ma una volta, a causa di un errore nel sistema di consegna, il tiffin che Ila prepara raggiunge un uomo diverso, Saajan Fernandes, un contabile vedovo che sta per andare in pensione. Quell’errore diventa inizio di qualcosa di inaspettato: attraverso note scritte, inserite nei contenitori, Ila e Saajan iniziano a scambiarsi pensieri, paure, desideri, ricordi. La tiffin box diventa il medium della comunicazione, della cura, del desiderio di connessione. La loro comunicazione, sempre più intima, mette in luce il contrasto tra due generazioni e due mondi diversi, che si scoprono in realtà molto simili.
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