Nuovi mercati

Perché l’accordo Ue-Indonesia può contare molto per il cibo europeo

Elimina dazi e burocrazia su centinaia di prodotti - dai formaggi italiani al cioccolato - aprendo un mercato di 285 milioni di persone, ma lasciando protetti i prodotti più sensibili

  • 23 Settembre, 2025

In epoca di dazi e congiunture economiche non propriamente stabili ogni accordo può essere considerato un passo avanti nella diversificazione dei partner commerciali. In quest’ottica, ma non rientra anche l’ultimo accordo tra Unione europea e Indonesia che apre prospettive significative per l’export agricolo nostrano. Con un mercato dinamico in continua crescita, Giacarta rappresenta un partner strategico per gli agricoltori e le imprese alimentari dell’Ue.

I punti dell’accordo sull’agroalimentare

Il cuore dell’intesa è l’eliminazione delle tariffe e delle procedure complesse che fino a oggi ostacolavano l’accesso ai prodotti da entrambi i lati. Nel 2024 le esportazioni agroalimentari europee verso l’Indonesia hanno raggiunto 1 miliardo di euro e in questo senso l’abbattimento dei dazi dovrebbe favorire un incremento rilevante, garantendo ai consumatori indonesiani una maggiore varietà di prodotti di qualità. Fra i comparti più avvantaggiati figurano latticini, carni, frutta, verdura e prodotti trasformati come cioccolato, biscotti e conserve. A beneficiarne saranno anche le eccellenze a denominazione protetta: ben 221 specialità europee, dal Camembert de Normandie all’Aceto balsamico di Modena, saranno tutelate contro imitazioni e contraffazioni, rafforzando la competitività sui mercati locali.

«Con la conclusione dell’Accordo di Partenariato Economico Globale con l’Indonesia, l’Ue rafforza la sua posizione di principale esportatore mondiale di prodotti agroalimentari. I nostri produttori godranno ora di un accesso preferenziale a un mercato di 285 milioni di consumatori, che avranno ancora maggiori opportunità di scoprire i nostri prodotti alimentari di alta qualità.

Le nostre esportazioni verso questo importante partner, che già valgono 1 miliardo di euro all’anno, sono destinate a crescere ulteriormente. Come per ogni accordo commerciale, abbiamo tracciato chiare linee guida per tutelare i nostri agricoltori. Ad esempio, i dazi doganali esistenti rimangono in vigore per riso e zucchero e sono state definite quote calibrate per altri prodotti sensibili. Il nostro obiettivo è una concorrenza leale e condizioni di parità» ha dichiarato in una nota il Commissario per l’Agricoltura e l’Alimentazione Christophe Hansen.

I cibi italiani più esportati in Indonesia

L’Italia contribuisce all’export Ue in Indonesia soprattutto con formaggi, pasta, prodotti dolciari, conserve e olio, settori dove solitamente il Made in Italy è già molto riconoscibile. In particolare se ci si riferisce al settore caseario tra i più esportati ci sono Grana Padano, Parmigiano Reggiano, Pecorino Romano e Gorgonzola, mentre per quanto riguarda i prodotti da forno si trovano biscotti, pasta secca, cioccolato e prodotti di confetteria.

Non meno rilevante è il commercio di conserve con pomodori in scatola, passate, sottoli e sottaceti a far la parte del leone. Tra le eccellenze esplicitamente incluse nell’elenco di prodotti tutelati dall’accordo si trova anche l’Aceto balsamico di Modena IGP, mentre olio extravergine e vino – pur non essendo citati – sono voci rilevanti delle esportazioni italiane in Asia e beneficeranno di questo accordo.

Regole più chiare e gli alimenti esclusi

L’accordo introduce regole più snelle e prevedibili per gli esportatori europei come tempi certi per le licenze d’importazione, procedure uniformi per tutti gli Stati membri e criteri chiari in materia sanitaria e fitosanitaria. Inoltre, viene riconosciuto il principio di “regionalizzazione” che prevede che in caso di malattie animali circoscritte, non sarà più bloccata l’intera esportazione dall’Ue, ma solo dalle aree interessate. A tutela degli agricoltori europei restano esclusi dalla liberalizzazione prodotti sensibili come riso, zucchero, uova, banane fresche, etanolo e amidi modificati. Per altri beni, tra cui aglio e funghi, sono previsti contingenti limitati. Di contro l’impatto complessivo sul mercato europeo appare contenuto: l’Indonesia, infatti, esporta principalmente olio di palma, cacao e caffè, beni che l’UE non produce.

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