Ditola increspata, il fungo raro che sembra un cavolfiore

Può sembrare un cavolfiore, ma non lo è. La ditola increspata – termine tecnico sparassis crispa – è un fungo di grandi dimensioni che per la sua conformazione ricorda il vegetale crucifero, tuttavia è così raro e prezioso che si sconsiglia di mangiarlo nonostante non sia assolutamente tossico.

Il fungo cavolfiore

La ditola increspata cresce sotto le conifere, in particolare i pini. Si tratta di una specie rarissima che può raggiungere dimensioni notevoli: oltre 60 centimetri di diametro e un peso di alcuni chili (in genere intorno ai due). È paragonata al cavolfiore, da cui deriva il nome popolare, per via delle lamelle increspate e del gambo tozzo e carnoso. Ha un colore giallognolo e andrebbe consumata solo fresca e giovane, sempre previa cottura: non va mangiata cruda. Se di grandi dimensioni, può essere affettata come un cavolfiore.

La prima regola per consumarla in sicurezza è lavarla accuratamente, prestando attenzione soprattutto alle parti frastagliate in cui possono annidarsi aghi di pino, larve e altri residui del bosco. Si trova in Europa, ma anche in Nord America e in Asia, dove sono stati condotti esperimenti di coltivazione con buoni risultati.

Il fungo cavolfiore in cucina

Ha un odore tipicamente fungino e un sapore simile alla nocciola. Può essere servita come piatto principale o utilizzata come ingrediente per preparazioni più elaborate. Per valorizzarne il gusto delicato e la rarità, è preferibile una cottura semplice, ad esempio in padella con burro e una sfumata di vino bianco. Si può aggiungere a zuppe, saltare in padella, sbollentare per qualche minuto e unire a frittate, omelette o piatti di carne e pesce. È ottima anche fritta in pastella. Si presta bene ai risotti e, per i più pazienti, può essere messa sott’olio per ottenere una conserva da gustare tutto l’anno. In Giappone è nota come ingrediente di zuppe a base di carne e pesce.