Vendemmia 2025

"La produzione italiana di vino si fermerà a 44 milioni di ettolitri". Le stime al ribasso di Legacoop Agroalimentare

Secondo il presidente Cristian Maretti alcune zone subiranno una riduzione del 10% e 20%: "In questo modo si potrà riequilibrare il rapporto tra domanda e offerta, scoraggiando le pratiche speculative"

  • 02 Ottobre, 2025

Nuove previsioni vendemmiali al ribasso per l’Italia vitivinicola, ancora alle prese  con la raccolta 2025. Dopo le prime stime arrivate a settembre da parte di Ismea, Uiv e Assoenologi che quantificavano la raccolta a 47,4 milioni di ettolitri, anche Legacoop Agroalimentare ha reso noto le proprie previsioni sui volumi di vino per questa annata, completata «per oltre il 75% a livello nazionale». La stima complessiva è di circa 44 milioni di ettolitri, tre milioni di ettolitri in meno: «Un dato più realistico rispetto alle aspettative pre-vendemmia», ha dichiarato il presidente Cristian Maretti, sottolineando che l’annata si preannuncia come di «eccellenza qualitativa, sebbene le quantità prodotte si attestino su valori più bassi rispetto alle previsioni iniziali, in linea con lo scorso anno». Ma come sempre, bisognerà attendere la fine della campagna, per conoscere i reali quantitativi portati in cantina.

Cali anche del 10% e 20%

«Grazie alle moderate temperature notturne, che hanno favorito il giusto equilibrio tra gradazione alcolica e acidità, possiamo confermare che la qualità del vino sarà eccezionale», ha ribadito Maretti. A influire sui volumi sono stati la siccità in alcune aree del Sud Italia e le piogge durante la fioritura in altre del Nord. «In particolare – secondo le stime rilasciate da Legacoop Agroalimentare – le regioni che avevano registrato produzioni molto abbondanti nel 2024 hanno visto una riduzione tra il 10% e il 20%, contribuendo a un riequilibrio generale tra domanda e offerta e scoraggiando pratiche speculative che puntano a prezzi iniquamente bassi».

I volumi più bassi scoraggiano le speculazioni

Guardando alla situazione internazionale, con Francia e Spagna in calo rispetto alle medie storiche, Maretti ha sottolineato come «il minor quantitativo, se confermato, possa creare un equilibrio fondamentale per il mercato». Uno scenario che «non lascia spazio a speculazioni – sottolinea in conclusione il presidente di Legacoop Agroalimentare – a quegli operatori che lavorano per spuntare prezzi iniquamente bassi, a discapito della valorizzazione della filiera della vite e del vino».

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