San Valentino

Dolce San Valentino: la ricetta di Giuseppe Amato

Giorno degli innamorati per antonomasia, San Valentino รจ il momento ideale per concedersi qualche goloso strappo alla regola, magari con un buon dolce preparato in casa. Qui, la ricetta di un pastry chef d'eccellenza: Giuseppe Amato.

  • 14 Febbraio, 2019

C’รจ chi lo festeggia al ristorante con un menu speciale (oppure, piรน semplicemente, i piatti della carta di sempre, come capita in molti ristoranti che scelgono di non proporre menu particolari) e chi, alla cena al lume di candela e i cocktail afrodisiaci, preferisce un buon pasto preparato in casa, magari come sorpresa per il partner. In questo caso, non c’รจ niente di meglio di un ottimo dessert per concludere con dolcezza. Per realizzarne uno in grado di conquistare anche i palati piรน esigenti, ci siamo fatti aiutare da uno dei migliori pastry chef d’Italia, in forze a La Pergola di Heinz Beck dal 2004: Giuseppe Amato. Insieme, abbiamo ripercorso la sua storia.

Giuseppe Amato: i primi passi

Gaggi, piccolo comune in provincia di Messina: รจ qui, nella sua terra natale, che a soli 9 anni Giuseppe inizia a sporcarsi le mani di farina in un ristorante del paese. Usciva di casa alle nove di mattina e rientrava a notte fonda, per pura voglia di lavorare: โ€œI miei genitori non mi hanno mai spinto a farlo, ero io che ne sentivo l’esigenza. Al tempo, non avevo la passione per la cucina, era solo voglia di fare, lavorare, essere indipendente. Il papร  di un mio compagno di scuola aveva questo locale, e cosรฌ ho pensato di buttarmiโ€. รˆ l’inizio di un’avventura lunga una vita, di un amore ancora tutto da scoprire, quello per la pasticceria, e di un percorso professionale costellato di successi. รˆ un primo, piccolo passo in una strada che ha intrapreso divertendosi, quasi per gioco, e che ancora oggi riesce a farlo sorridere.

Gli stage e la scoperta dell’alta cucina

Dopo, la scuola alberghiera, ma non quella che conosciamo oggi: โ€œSi procedeva per gradi, ogni anno c’era una qualifica specifica, dalla pasticceria alla gelateriaโ€. Seguono gli stage, le continue prove, la ricerca deludente di lavoro negli alberghi, โ€œero minorenne, non mi assumeva nessunoโ€. E poi, l’incontro con Salvatore Turrisi, โ€œil primo ad aver creduto in me: รจ stato lui a portarmi in giro, a farmi varcare per la prima volta lo stretto di Messinaโ€. A 17 anni parte per fare nuove esperienze, dapprima a Passignano sul Trasimeno, poi a Pescasseroli, sempre con Turrisi, fino ad approdare a La Posta Vecchia di Palo Laziale, Roma, con Michelino Gioia, scoprendo per la prima volta quel mondo che lo avrebbe poi conquistato, โ€œla realtร  del fine diningโ€.

Da Ducasse a Beck

Finita la stagione, vola a Londra alla corte di Alain Ducasse, dove rimane per 6 mesi, per poi rientrare a la Posta Vecchia, con l’allora fidanzata e attuale sua moglie, compagna di vita con cui condivide l’immenso amore per la buona tavola. รˆ con lei che si reca per la prima volta a La Pergola per un colloquio, il tempio di Heinz Beck che al tempo aveva ancora Due Stelle, giร  al centro della scena della ristorazione romana. Inizia cosรฌ lo stage, un percorso che conta oggi quasi 15 anni, al fianco di Beck, come pastry chef e sous chef di uno dei migliori ristoranti d’Italia.

Il gruppo dei pastry chef

15 anni trascorsi tra una cucina d’eccezione e viaggi intorno al mondo, da Hong Kong a Dubai, e poi la fondazione, insieme a un gruppo di colleghi, del Pass121, associazione di pastry chef nata nel 2016 e volta a far conoscere il ruolo dei pasticceri da ristorazione. E ancora, l’anno successivo, l’ingresso all’AMPI, Accademia Maestri Pasticceri Italiani.

Pastry chef e pasticcere da laboratorio a confronto

Ma qual รจ la differenza maggiore tra la pasticceria di laboratorio e quella di ristorante? โ€œIo le chiamo sorelle gemelle con capelli diversi: entrambe manipolano gli stessi ingredienti, soltanto che al ristorante si ha il privilegio di avere un contatto piรน diretto con il cliente, presentando il prodotto sul piatto preparato espressoโ€. Al contrario delle botteghe di pasticceria, infatti, nei ristoranti โ€œnon occorre lasciare i prodotti esposti a lungo, per cui la lavorazione รจ diversaโ€.

La ricerca delle materie prime

Fra corsi di pasticceria, consulenze e tanto impegno dentro e fuori dalla cucina, Giuseppe non perde mai il suo spirito gioioso e la sua voglia di fare: โ€œNon รจ un lavoro semplice, ti porta via tanto tempo, ma รจ uno dei piรน belli che ci sia: puรฒ darti una serie di soddisfazioni indescrivibili, ma te le devi andare a cercareโ€. Attraverso una ricerca e uno studio continui, come quello delle materie prime, โ€œper offrire qualitร , ho bisogno di qualitร โ€, ingredienti di nicchia che seleziona sempre confrontandosi con lo chef, โ€œda soli non si va da nessuna parte, il dialogo รจ alla base di ogni lavoroโ€. Fra i suoi prodotti del cuore, agrumi, frutta secca e cioccolato, sua vera passione, โ€œcioccolatto, diciamo in Siciliaโ€. Fondente per le lavorazioni, โ€œil miglioreโ€, al latte da mangiare, โ€œma non disdegno neanche quello biancoโ€. Insomma, purchรฉ sia cioccolato, naturalmente di qualitร .

I ricordi della Sicilia

Una volta superato quello stretto, non รจ piรน tornato a lavorare nella sua isola, ma i ricordi restano impressi nella memoria: colori, profumi e sapori indelebili che accompagnano ogni buon siciliano in giro per il mondo. Non importa quanto lontano da casa sia, Giuseppe il gusto della Sicilia lo conserva nel cuore e lo restituisce, con la sua personale interpretazione, anche ai clienti del ristorante. โ€œLa cassata, per esempio, la preparo con cake al pistacchio, chantilly di ricotta mista di pecora e vaccina, spuma alle mandorle per ricordare l’involucro verde che la ricopre, sorbetto all’arancia candita e coulis croccante al cioccolatoโ€. Tocco finale, le arance pelate a vivo e azotate sparse dal cameriere di fronte agli occhi del clienti, per un effetto ghiacciato al sapore di arancia.

I progetti futuri

Oggi Amato ricopre un ruolo importante, ma non smette di studiare, con la curiositร  di quando era bambino, la consapevolezza frutto di anni di esperienza, e l’umiltร  di chi sa di avere accanto uno piรน grandi protagonisti della ristorazione internazionale. โ€œInsieme allo chef abbiamo un paio di progetti in mente: un omaggio a Bronte, con latte d’asina in ricordo dei pastori che un tempo andavano in giro con gli asini per il paese, e il pistacchio in varie consistenze, strutture e temperatureโ€. E poi quello sul latte di capra, โ€œcon tanti ortaggi all’interno, dalla zucca alle zucchine, ma รจ ancora tutto da decidere. Ho fatto le mie prove, attendo il confronto con lo chefโ€.

La ricetta: crostatine al limone, frutti di bosco e vodka

Ingredienti

Per la crema al limone

100 g. di zucchero semolato

20 g. di buccia di limone

134 g. di uova intere

10 g. di acqua

85 g. di succo di limone

201 g. di burro

Grattugiare la buccia di limone sullo zucchero,miscelare con i liquidi e portare a 82ยฐC al microonde. In fase di raffreddamento e raggiunti i 60ยฐC, versare sul burro ed emulsionare per 5 minuti. Filtrare in un contenitore,coprire a contatto con pellicola e conservare in frigo.

Per il gel di fragoline e combawa

500 g. di purea di fragoline

60 g. di succo di combawa

50 g. di zucchero semolato

2 g. di buccia di combawa

6 g. di agar agar

Portare tutti gli ingredienti a ebollizione, versare in un contenitore e lasciar freddare. Emulsionare e utilizzare.

Per il gel di vodka

100 g. di acqua

100 g. di vodka

2 g. di agar agar

Portare tutti gli ingredienti a ebollizione, versare in un contenitore e lasciar freddare. Emulsionare e utilizzare.

Per la meringa all’italiana

90 g. di acqua

300 g. di zucchero semolato

150 g. di albume fresco

Portare acqua e zucchero a 121ยฐC, versare sugli albumi a temperatura ambiente e montare sino a raffreddamento. Dressare sul silpat (il tappetino in silicone) e cuocere per 4 ore a 90ยฐC.

Per la pasta frolla

300 g. di burro

500 g. di farina debole

3 g. di buccia di limone

1 g. di vaniglia

1 g. di sale

90 g. di tuorli d’uovo

200 g. di zucchero a velo

Sabbiare i primi 5 ingredienti, aggiungere tuorli e zucchero lavorando il composto il meno possibile. Stendere tra 2 fogli di carta da forno a 1mm e congelare. Ritagliare la forma della misura desiderata e cuocere in forno a 150ยฐC per 8 minuti circa (possibilmente su silpat microforato).

Assemblare i vari elementi e comporre il dolce.

La Pergola dell’Hotel Rome Cavalieri โ€“ Roma โ€“ via Alberto Cadlolo, 101 – romecavalieri.com/it/la-pergola-it/

a cura di Michela Becchi

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