Quali sgravi fiscali spettano se si donano le eccedenze alimentari? Quali alimenti possono essere donati? Quali documenti burocratici produrre? Risponde il vademecum messo a disposizione gratuitamente dal sito www.iononbutto.it.
Il progetto lo conosciamo giร โ ve ne abbiamo parlato in un articolo dedicato a tutte le iniziative volte alla lotta allo spreco alimentare โ ma ora l’iniziativa #IoNonButto ha lanciato un vademecum gratuito per aiutare i commercianti e i piccoli esercenti a donare le eccedenze alimentari alle associazioni non profit. Un utile strumento, lanciato nel Comune di Milano ma applicabile in tutta Italia, che spiega concretamente come poter donare le eccedenze alimentari, godendo anche di agevolazioni fiscali.
In un anno il progetto #ioNonButto, frutto del sodalizio tra CSV (Centro Servizi per il Volontariato della Cittร Metropolitana di Milano) e Milan Center for Food Law and Policy, รจ riuscito a salvare 190 tonnellate di cibo (pari a 380.000 pasti). Ora vuole valicare i confini meneghini grazie a un vademecum, scaricabile gratuitamente, realizzato in collaborazione con lโOrdine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Milano. Si tratta di un instant book che in poco meno di venti pagine spiega concretamente cosa si debba fare delle eccedenze alimentari. โI soggetti che vogliamo raggiungereโ, spiega Ivan Nissoli, presidente CSV Milano, โsono proprio i donatori, i bottegai, i negoziantiโฆ soprattutto quelli che, pur coscienti dellโimportanza del non gettare lโinvenduto fresco di giornata, si sentono soli e persi nei cavilli burocratici e legislativi. Per noi aiutarli nellโattivarsi a norma di Legge โ la Legge Gadda, in vigore da settembre 2016 – grazie anche alla preziosa partnership con lโOrdine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Milano, significa prima di tutto creare una ricaduta virtuosa proprio in quellโimpegno civico che da decenni abbiamo lโonore di supportare. ร proprio in queste commistioni, in queste ibridazioni, dove il gioco di squadra tra profit e non profit รจ funzionante, che lโimpegno settoriale diventa invece sfida per il bene comuneโ.
Il vademecum, oltre a spiegare quali e quanti alimenti possono essere donati, rende noto come i beni ceduti a titolo gratuito nei confronti di enti pubblici e associazioni vengano considerati โdistruttiโ, ovvero non siano considerati ricavi ai fini del calcolo del reddito dโimpresa (e quindi non siano oggetto di tassazione IRES e IRPEF). Altro discorso per la tassa rifiuti, che a seconda del Comune di residenza viene ridotta, in base alle eccedenze alimentari donate. Poi, alla fine dell’opuscolo, ci sono anche tutti i moduli compilati, cosรฌ da poter prendere spunto.
Il Vademecum รจ scaricabile gratuitamente su www.iononbutto.it
a cura di Annalisa Zordan
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