Quando si dice che le buone pratiche possono contribuire a migliorare il mondo, bisognerebbe fare tesoro delle esperienze che altrove, anche in contesti molto lontani, indicano la strada da percorrere per aiutare chi si trova in difficoltร . E il movimento Little Free Pantry, nato nel 2016 in Arkansas, รจ chiaramente un’idea da copiare. Ideato sul modello delle Little Free Libraries, oggi diffuse a molte latitudini del mondo (Italia compresa), lo spazio in questione รจ un punto d’incontro tra chi sceglie di donare cibo al prossimo e chi invece non ha di che sfamarsi: una dispensa di cibo sempre accessibile, a disposizione del quartiere. Se la pratica del bookcrossing รจ ormai piuttosto in voga e spesso invade spazi urbani che diventano luoghi di lettura per incontrarsi e solidarizzare col prossimo, piรน originale รจ l’idea di applicare la formula della donazione tra privati all’interno di una comunitร a un bene di prima necessitร com’รจ il cibo, in questo caso in scatola e non deperibile, per ovvie necessitร pratiche.
Dunque sono i membri piรน fortunati della comunitร che foraggiano con tonno e legumi in scatola o pacchi di pasta secca i corner che negli ultimi anni si sono diffusi a macchia d’olio sul territorio statunitense, fino a raggiungere oltre 600 unitร censite, e con l’auspicio di raccogliere nuove adesioni da ogni parte del mondo (al momento aderisce al movimento americano anche qualche sparuta cittadina dei Paesi Bassi, ma la cartina interattiva sul sito offre una mappatura costantemente aggiornata delle realtร coinvolte). Per questo il movimento Little Free Pantry si รจ costituito in organizzazione no profit (un recente articolo del Washington Post racconta come tutto รจ iniziato), con l’obiettivo di sostenere e dare suggerimenti per l’uso a chi fosse interessato a seguire l’esempio. Al motto di โnutrire il vicinatoโ, il sito del progetto fornisce le linee guida di un’operazione che si fonda sulla diffusione capillare di tanti โpiccoliโ corner di comunitร , che presi tutti insieme possono fare la differenza per sostenere il diritto al cibo di ciascuno di noi. La filosofia รจ semplice: piccoli gesti, replicati da milioni di persone, possono cambiare il mondo.
E il sistema รจ facilmente applicabile a ogni esigenza: nelle aree piรน povere, la nascita di un Little Free Pantry aiuterร a sfamare la famiglie in difficoltร ; ma pure nelle comunitร economicamente piรน benestanti, un punto di scambio di cibo a disposizione del prossimo puรฒ trasformarsi in ottima opportunitร di aggregazione, per esempio garantendo la merenda ai bambini che escono da scuola. Il principio รจ sempre lo stesso: far incontrare chi vuole donare con chi ha bisogno di ricevere, ma in uno spazio informale, senza imbarazzi e non soggetto a regole stringenti (proprio le piccole dimensioni di questi spazi, e l’essere frutto di una mobilitazione spontanea della comunitร le rende piรน agevoli da gestire ed essere fruite).
Online, la guida per costruire una Little Free Pantry parte dalle basi, fornendo il progetto di riferimento per realizzarla; ma le personalizzazione dello spazio รจ vivamente raccomandata. Poi si passa ai consigli sullo stoccaggio: come rifornire il punto di distribuzione, assicurandosi che il cibo non deperisca? E cosa raccogliere? Le foto di chi ha giร realizzato la propria Little Free Pantry fanno il resto, incoraggiando chiunque a cimentarsi con l’esperienza, previa autorizzazione delle autoritร locali. In Italia potrebbe funzionare?
http://www.littlefreepantry.org/
a cura di Livia Montagnoli
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