Quando si parla di agricoltura biodinamica, il primo nome di riferimento รจ quello di Rudolf Steiner, il teosofo austriaco vissuto a cavallo tra XIX e XX secolo che della disciplina ha istituito i fondamenti etici e programmatici, facendoli discendere direttamente dalla dottrina dell’antroposofia, che lui stesso ha fondato. E a Steiner si deve, in effetti, l’attivazione di quel movimento che non puรฒ prescindere, perรฒ, dalle applicazioni tecniche perfezionate da altri importanti personalitร cardine per lo sviluppo e la diffusione della biodinamica. Come lo scienziato Ehrenfried Pfeiffer, che per primo ha messo a punto gli attivatori della fertilitร e delle energie vitali indicati da Steiner per ispirare un’agricoltura fatta di etica, responsabilitร e affrancamento dalla chimica. E l’ucraino Alex Podolinsky, che invece รจ stato l’anello di congiunzione tra la dottrina e l’applicazione del metodo alle grandi superfici agricole.
Classe 1925, Podolinsky si รจ spento qualche giorno fa a 94 anni appena compiuti: emigrato in Australia nel Dopoguerra per sfuggire a Stalin, nel 1955 fondava l’Associazione Biodinamica Australiana, contribuendo al successo del metodo, prima nel Paese che l’aveva accolto (dove oggi sono piรน di un milione e mezzo gli ettari coltivati in biodinamica, altamente produttivi e organizzati in un sistema di fattorie autosufficienti capillare, cui si affianca l’attivitร , ugualmente proficua, di numerosissimi orticoltori e frutticoltori), e poi in tutto il mondo. Anche in Italia, Podolinsky (con le sue conferenze trascritte e tradotte in italiano) ha avuto un ruolo importante per chi si ispira ai principi dell’agricoltura steineriana, determinando la nascita dell’associazione Agricoltura Vivente (dal titolo di un testo di Podolinsky), rete di agricoltori che si ispirano ai suoi insegnamenti e li diffondono gratuitamente, partendo dal principio che โl’agricoltura puรฒ essere il lavoro umano piรน ambizioso e responsabilizzanteโ.
La storia di Podolinsky e del suo avvicinamento al mondo del lavoro agricolo, del resto, รจ di quelle che meritano di essere raccontate: arrivato in Australia nel ’49, dopo studi di filosofia, psicologia e musica, si trovรฒ costretto a lavorare per due anni come emigrante assistito. Quando si trattรฒ di scegliere cosa fare, l’intuizione arrivรฒ spontanea: โA quel tempo ne sapevo abbastanza per capire che l’Australia era un paese di campagna e non un paese di cittร โ, raccontรฒ molti anni piรน tardi nei suoi scritti. Dunque, all’inizio degli anni Cinquanta, Podolinsky comincia a lavorare nella sua prima fattoria allo sviluppo del metodo biodinamico (agli insegnamenti di Steiner si era avvicinato da giovanissimo, accogliendo la sfida di renderlo accessibile a tutti gli agricoltori), per applicarlo alle condizioni climatiche australiane e alle esigenze di lavoro razionale, necessarie per superfici cosรฌ estese. Negli stessi anni conosce Ernesto Genoni, allievo italiano di Steiner. E nel giro di un paio d’anni, puntando sulla dinamizzazione dei terreni, ottiene ottimi risultati produttivi (tanto nella coltivazione estensiva del grano che nell’allevamento di pecore, che con i piccoli orti sostenuti dalla vendita diretta). La fama e l’autorevolezza acquisite sul campo gli permetteranno di ispirare la nascita di un’associazione, e iniziare a girare l’Australia con le sue conferenze sul tema.
Nei decenni a venire, e fin di recente, Podolinsky, diventato pure membro dell’IFOAM, continuerร a impegnarsi per chiarire le differenze tra agricoltura biologica e biodinamica, le basi metodologiche per approcciare la disciplina e applicarla alle diverse realtร agricole, l’importanza della biodinamica per il benessere dell’uomo e della terra. Rappresentando, di fatto, il maggior esperto (finora) in vita di agricoltura biodinamica al mondo, spesso in visita alle aziende biodinamiche europee e italiane (โera un uomo in viaggioโ, scrive oggi Slow Food in sua memoria), per controllarne e indirizzarne l’operato. Molti sono gli agricoltori biodinamici che lo considerano un padre, professionale e spirituale.
a cura di Livia Montagnoli
Foto Lido Vannucchi
Niente da mostrare
ResetGambero Rosso SPA
P.lva 06051141007
Codice SDI: RWB54P8
registrazione n. 94/2021 Tribunale di Roma
Modifica impostazioni cookie
Privacy: Responsabile della Protezione dei dati personali – Gambero Rosso S.p.A. – via Ottavio Gasparri 13/17 – 00152, Roma, email: [email protected]
Resta aggiornato sulle novitร del mondo dell’enogastronomia! Iscriviti alle newsletter di Gambero Rosso.
ยฉ Gambero Rosso SPA – Tutti i diritti riservati.
Made with love by Programmatic Advertising Ltd