Un’istituzione nella City: la Locanda Locatelli รจ stata ed รจ tutt’ora uno dei maggiori portabandiera dell’Italia a Londra (non a caso nella nostra guida Top Italian Restaurant si รจ aggiudicato le Tre Forchette). Merito del patron e chef, Giorgio Locatelli, diventato ormai una star (nell’ultima edizione di Masterchef era uno dei giudici) senza perรฒ perdere di vista i principi che lo hanno portato dove รจ oggi, ovvero al timone di una macchina perfettamente oliata e solida, tanto da sopravvivere ad ogni emergenza. Lo abbiamo ascoltato durante un webinar gratuito sulla pagina Facebook di 24ORE Business School, intervistato dal docente Giangiacomo Calovini.
Prima di affrontare l’attualitร , lo chef originario di Corgeno, nel Varesotto, fa un quadro generale. โLavorare a Londra รจ stimolanteโ, racconta, โnon esiste il nepotismo, per esempio, se tu vali e hai un’idea ci sono grandi possibilitร di realizzarla: il mio esempio รจ lampante, diciotto anni fa abbiamo chiesto e ottenuto un prestito per aprire la Locanda Locatelli che in Italia sarebbe stato impensabile. Una grande possibilitร che ci ha permesso di essere indipendentiโ. Continua: โLondra รจ una cittร molto inclusiva, da sempre pronta ad accettare le diversitร , perchรฉ vissute come valore, e capace di assorbire caratteristiche e conoscenze di un altro paese, per trarne dei vantaggi. Forse perchรฉ i londinesi sono piรน caparbi e acuti nel business?โ. E non รจ un caso che il 60% di loro all’epoca abbia votato a sfavore della Brexit. โQuando mi sono svegliato la mattina del 24 giugno del 2016, per me รจ stato uno shock!โ, ricorda Locatelli, โma fortunatamente per ora non stiamo subendo le conseguenze. I prodotti italiani continuano ad arrivare, anzi, abbiamo incrementato ulteriormente la qualitร e sono sempre di piรน i piccoli artigiani coinvolti. Vedremo che succederร โ.
Al di lร della preoccupazione per la Brexit, ora tocca affrontare l’emergenza coronavirus, inizialmente sottovalutata da Boris Johnson. Ci sono stati dei licenziamenti? ร la domanda calzante fatta da uno studente durante il webinar. โLa situazione nel Regno Unito รจ peggiorata molto velocementeโ, spiega Locatelli, โma tutti i ragazzi che lavoravano qui in contatto con le famiglie in Italia ci hanno consentito di comprendere fin dall’inizio la gravitร della situazione, noi abbiamo chiuso il ristorante una settimana prima delle disposizione date dal governoโ. Una settimana strategica per decidere il da farsi. โDei 73 dipendenti una ventina ha voluto tornare in Italia, cosรฌ li abbiamo aiutati nell’intento anche con l’appoggio di ambasciata e consolato. Con gli altri abbiamo raggiunto un accordoโ.
โAbbiamo abbassato il compenso a tutti, compresi i manager, per poter garantire lo stipendio (a tutti) per i prossimi tre mesi, fino a fine giugno. Questo ci ha permesso di pagare anche tutti i fornitori. Devo dire che mi sono sentito molto orgoglioso del mio staff, nessuno ha obiettatoโ. Aver mantenuto un nucleo centrale di una quarantina di dipendenti gioverร sicuramente quando sarร finita l’emergenza: โI dipendenti saranno la nostra forza quando potremo ricominciare. Sicuramente non puoi ripartire senza personale โ scommetto che ci sarร un grande vuoto di personale quando tutto questo finirร โ e se lo devi riassumere, devi anche tenere in conto che bisogna poi fare training. Noi non avremo di questi problemi, magari faremo un menu piรน corto, magari apriremo con meno coperti, ma ripartiremo dal nostro standardโ.
โร da poco uscita la proposta del blocco del pagamento del Vat (la nostra Iva, ndr) โ considerate che avremmo dovuto pagare circa 127mila sterline โ e siamo giunti ad un accordo con l’hotel che ci ospita per bloccare anche l’affitto. Questo ci fa respirare. Dopodichรฉ pare che l’80% dello stipendio verrร rimborsato dallo Stato, come ed esattamente da chi lo scopriremo nel corso della settimanaโ. Infine Locatelli fa una riflessione su alcuni colleghi e imprenditori. โSinceramente ci sono rimasto male per come si รจ comportato Gordon Ramsay (che ha licenziato 500 dipendenti, ndr), o anche Richard Branson di Virgin Group. Io le conosco queste persone, posso immaginare la difficoltร ma non posso sorvolare sulla totale mancanza di empatia nei confronti del personale, che poi rappresenta la forza di tutte le aziendeโ. Se tutti gli imprenditori si ponessero in questo modo forse la crisi sarebbe meno aspra di quel che sarร .
a cura di Annalisa Zordan
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