Ce ne ha parlato benissimo Mauro Uliassi, cosรฌ ci siamo fidati e abbiamo deciso di provarla. Effettivamente la pasta made in Senigallia convince sia per gusto che per ricerca e unicitร . Ne abbiamo parlato con l’ideatore Pietro Massi e Gaetano Castiglione di Italiana Pastifici, che ne detiene i brevetti, per carpirne i segreti.
La sua gavetta nel campo รจ partita nel 1971, โero un costruttore di macchine per pasta fresca destinate a piccoli negozi o a laboratori artigianali, da lรฌ mi ci sono appassionato e ho iniziato a studiare i processi di pastificazione esistenti a quel tempo, captando pro e controโ. ร da questi studi, durati praticamente una trentina d’anni, che nel 2013 nasce il suo sistema โIpilarโ, una nuova tecnologia brevettata che prevede la produzione di pasta a freddo mediante la scomposizione del processo di lavorazione in quattro fasi: idratazione, preimpasto, impasto e laminazione a freddo.
Il metodo di lavorazione Ipilar รจ basato su tecnologie moderne e al tempo stesso รจ ispirato a metodi antichi. โIn pratica il sistema si basa su dei particolari rulli in acciaio inox in grado di creare una sfoglia in un solo passaggio direttamente dalle briciole di impasto, mediante monoprocesso a freddo a temperatura costanteโ. In parole piรน semplici? โSolitamente la lavorazione della pasta prevede macinazione, impasto e gramolatura, trafilazione ed essiccazione. La gramolatura serve a rendere l’impasto piรน omogeneo ma spesso danneggia le molecole di glutine. Noi abbiamo eliminato totalmente la fase di gramolatura e abbiamo optato per una lavorazione che avviene sempre a freddo, in assenza di sovrapressioni incontrollate, di attriti, sforzi di taglio e alterazioni termiche, che comprometterebbero la qualitร del prodotto finaleโ.
Questo processo di laminazione a freddo ha inoltre delle conseguenze secondarie non indifferenti, dato che ha eliminato gran parte dei componenti meccanici presenti nelle convenzionali linee di produzione per pastifici. โUna delle esigenze piรน immediate รจ stata lโeliminazione delle camere di compressione e delle parti di macchinario dove la pasta rimane solitamente bloccata, creando ristagni che sono potenziali serbatoi di inquinamento microbiologico incontrollato. In questo modo, abbiamo anche semplificato e reso piรน efficienti le operazioni di pulizia e sanificazione dei macchinari, ed eliminato le cause di possibili alterazioni sensoriali che di fatto sviliscono le qualitร organolettiche della pastaโ, aggiunge Massi.
Massi ha messo mano (e mente) anche nel processo di essiccazione, che รจ di tipo chiuso e al di sotto dei 50ยฐ C. โNella maggior parte dei processi di essiccazione normalmente impiegati, le temperature oscillano tra i 60 ยฐC e 115 ยฐC con una durata variabile tra le 24/36 ore, fino a ridursi a 4/6 ore con lโaumentare della temperatura, che da una parte accelera il processo, ma dall’altra provoca un danno alle proteine naturalmente contenute nella pasta, ossida gli acidi grassi insaturi e degrada i pigmenti naturali, come per esempio i carotenoidi. Noi rispettiamo il giusto tempo di essiccazione, usiamo temperature sempre inferiori a 50 ยฐC e prevediamo la stessa aria per tutto il ciclo di essiccazione, senza che questa venga mai in contatto con lโambiente esterno allโessiccatoreโ. Un modo, dunque, per poter sempre monitorare la qualitร dell’aria che entra in circolo, eliminando qualsiasi rischio di inquinante ambientale esterno.
Oggi a detenere i brevetti del sistema Ipilar e? l’azienda di Senigallia Italiana Pastifici, la quale porta avanti il lavoro trentennale di Massi in maniera egregia dandogli man forte anche nella selezione della materia prima utilizzata, โtutta italiana, dalle uova al granoโ, specifica lโAD Gaetano Castiglione.
Mauro Uliassi
Tre le tipologie di pasta prodotte – all’uovo, all’albume (quindi con un piรน alto tenore proteico) e la pasta di semola โ e due i formati, corta e lunga. In ogni caso sono sempre il risultato di un lavoro di perfezionamento su dimensione, diametro, spessore e lunghezza. โAbbiamo un fan e un giudice โ severissimo! – d’eccezione: Mauro Uliassi. Con lui e grazie a lui apportiamo delle modifiche per migliorare i nostri prodotti, per esempio all’inizio i nostri fusilli risultavano troppo grossi, cosรฌ li abbiamo ridimensionatiโ, ma lo chef non risparmia critiche nemmeno su consistenza, tenuta in cottura e addirittura il colore. โGrazie ai suoi consigli abbiamo ultimato gli spaghetti che lanceremo ad ottobreโ. Spaghetti che hanno talmente convinto Uliassi da esser finiti direttamente nell’ultimo Lab. โTutta la loro pasta รจ buona al gusto e al morsoโ, ci spiega Mauro Uliassi, โรจ una pasta che seppur cotta mantiene la croccantezza, non รจ dunque necessario mantenere l’anima cruda per avere una pasta al dente. Poi รจ un prodotto che regredisce: man mano che si raffredda torna ad avere la consistenza inizialeโ. Se lo dice luiโฆ
a cura di Annalisa Zordan
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