Miele

Miele. Come riconoscere, valutare, utilizzare un prodotto amato ma poco conosciuto

Tutto sul magico mondo del miele (anzi, dei mieli), ingrediente molto utilizzato ma paradossalmente poco conosciuto.

  • 13 Luglio, 2020

Aziende, usi, problemi, progetti, novitร  sul dolcificante piรน antico del mondo: ingrediente molto amato e utilizzato anche da grandi chef e pasticceri, ma anche – paradossalmente – poco conosciuto. Nel mensile di luglio del Gambero Rosso siamo andati alla scoperta del miele. Qui un assaggio.

Miele. L'arnia con le api

Il miele, il dolcificante piรน antico del mondo

Nel latte caldo, in tisane e infusi per combattere tosse e raffreddore? Roba superata, da pizzi, merletti e cassoni della nonna. Il miele รจ molto piรน smart e multitasking. Da oltre 20 anni รจ riscoperto da chef creativi per piatti di ricerca o usi che escono fuori dallโ€™ordinario. Anche il consumatore evoluto e sensibile alla naturalitร  dร  la preferenza al miele, quello di alta qualitร , artigianale e biologico. Il dolcificante piรน antico del mondo non ha ancora lโ€™appeal di altri prodotti agroalimentari, per esempio il vino, ma non รจ neanche quel cibo chiuso nel proprio mondo di addetti ai lavori e sempre uguale a sรฉ stesso. Da una ventina dโ€™anni, con unโ€™accelerazione in tempi recenti, entra sempre piรน a gamba tesa nel mondo del food & beverage. Cuochi e pastry chef lo usano per laccare, glassare e scaloppare le carni, marinare il pesce, ridurre le salse, candire frutta e ortaggi, estrarre i liquidi da un prodotto e trasferirne gli aromi in un altro, insaporire una semplice insalata. Fornai e pasticcieri lo utilizzano come starter per il lievito madre.

Miele. L'arnia con le api

Il miele nella mixology e nella gastronomia d’autore

I gelatieri lo uniscono fifty fifty allo zucchero per preparare creme e sorbetti. Conquista anche gli artisti del bere miscelato, come Cinzia Ferro, barlady pluricampionessa mondiale, che nel suo Estremadura Cafรฉ di Verbania lo impiega da sempre per aromatizzare e decorare i cocktail, o Gennaro Acampora, apicoltore e barman che ha voluto promuovere il miele allโ€™ennesima potenza costruendoci intorno un locale, The Honey Bar, nel centro storico di Genova, luogo di culto per drink a tema. Il miele fa da volano turistico a iniziative che uniscono lโ€™utile e il dilettevole, con minicorsi amatoriali e degustazioni guidate, ed รจ al centro di viaggi esperienziali. Si moltiplicano i corsi di apicoltura di base organizzate dalle associazioni di categoria. Aumentano i musei dedicati, le mieloteche annesse alle aziende apistiche, i negozi che offrono unโ€™ampia scelta di prodotti delle api, le iniziative di miele urbano โ€œhome madeโ€, da arnie collocate nei parchi. metropolitani, su tetti e balconi, grazie ai minicorsi organizzati da reti cittadine di apicoltori, anche in collaborazione con Legambiente. Si riscoprono dei prodotti (lโ€™idromele) e ne nascono di nuovi, come lโ€™aceto di miele (Mieli Thun), il vino e i liquori aromatizzati al miele, le linee di torrone realizzate con diversi monoflora (Scaldaferro), i Mielarรฒ di Corrado Assenza inventati una ventina dโ€™anni dal pasticciere di Noto.

L'arnia con il miele

Il packaging si rinnova

Il packaging si sta rinnovando, con le confezioni colorate e sempliciotte in stile Heidi che cedono il posto a vasi e grafiche design (Mieli Thun, Mario Bianco, daDA Miele, Orsi Mangelli). E anche il marketing ha cominciato a evolversi; un pioniere nel settore รจ stato ed รจ tuttora Andrea Paternoster di Mieli Thun, che ha colto orecchio a terra i nuovi stimoli provenienti dal mondo del food e ha sdoganato il miele, portandolo da prodotto povero a specialitร  gourmet. Per salvaguardare lโ€™ambiente e le api fioriscono iniziative, anche insolite e creative, come Apiario dโ€™autore, progetto a sostegno del mondo delle api attraverso lโ€™arte.

vasetti di miele

Il miele รจ un dolcificante naturale

La maggiore attenzione verso lโ€™oro giallo delle api si puรฒ facilmente spiegare con la rivoluzione della gastronomia e della ristorazione negli ultimi decenni, ma anche con la tendenza al naturale e allโ€™ecologico. Il miele, come dice Corrado Assenza, โ€œรจ un dolcificante semplice, naturale e irripetibileโ€, una miscela di glucosio e fruttosio, ossia zuccheri giร  scomposti e biodisponibili che non hanno bisogno, come il saccarosio, di essere metabolizzati dall’organismo, oltre a contenere vitamine, enzimi, acidi organici e sali minerali. Offre un apporto calorico importante, immediato e di riserva, grazie al fruttosio, che deve prima subire una piccola trasformazione, ma anche un pozzo di virtรน, dallโ€™azione antistress alle proprietร  antibatteriche e cicatrizzanti. Il miele รจ figlio del mondo vegetale e dellโ€™ape: รจ la trasformazione di sostanze dolci presenti in natura operata dalle stakanov dell’arnia. A differenza di altri prodotti alimentari, come vino, salumi o formaggi, lโ€™uomo deve fare ben poco: semplicemente raccoglierlo con rispetto, senza alterarne la composizione e le caratteristiche, al massimo lo filtra e lo fa riposare per liberarlo da aria, residui di cera e impuritร .

vasetto con il miele

Difficoltร  nella produzione e moria delle api

Ma produrlo non รจ un gioco da ragazzi. E in questa specialitร  lโ€™Italia รจ maestra. รˆ di origine italiana lโ€™ape mellifera piรน diffusa al mondo, la ligustica, impiegata dalla maggior parte delle aziende apistiche perchรฉ docile, produttiva e capace di adattarsi a quasi ogni latitudine e tipologia di clima. Solo nel nostro Paese si producono oltre 50 varietร  di miele, con punte di 75 monoflorali se si considerano quelli rari e rarissimi. Siamo allโ€™avanguardia per la ricerca sui mieli uniflorali e le loro caratteristiche compositive e organolettiche. Purtroppo perรฒ la produzione italiana non se la passa bene. Negli ultimi anni le quantitร  di miele raccolto si sono quasi dimezzate a causa della moria delle api. โ€œNonostante la base sociale dei produttori professionisti rimanga numericamente la stessa (oltre 20mila su un numero complessivo di quasi 63mila apicoltori, di cui gli hobbisti si ritagliano il 67%) e quasi 1 milione e 600mila alveari, il raccolto 2019 ha registrato un crollo della produzione del 35% rispetto alle potenzialitร : 15mila tonnellate contro una stima media annua di 23milaโ€, entra nel dettaglio Giancarlo Naldi, direttore dellโ€™Osservatorio Nazionale Miele, โ€œcon gravi perdite soprattutto per lโ€™acacia e gli agrumi, i due grandi mieli che rappresentano lo zoccolo duro dellโ€™apicoltura nazionale, con un danno stimato di oltre 73 milioni di euroโ€.

fette biscottate e miele

Dati preoccupanti per ambiente e mondo agricolo

Sono dati preoccupanti non solo in quanto perdita del prodotto finale, ma per le ricadute a livello sociale, ambientale e agricolo. Lโ€™apicoltura รจ importantissima perchรฉ fonte di reddito nelle zone rurali marginali e per lโ€™attivitร  di impollinazione, che le api svolgono a titolo gratuito: su 100 piante di quello che mangiamo 70 sono impollinate dalle operaie dellโ€™arnia. Non รจ tutto. โ€œA causa delle abbondanti piogge durante le fioriture primaverili, molti prodotti hanno un alto grado di umiditร , con rischi di fermentazioneโ€ spiega Lucia Piana, figura di spicco del settore a livello internazionale, impegnata su entrambi i fronti della didattica e della ricerca, e dal 1981 coordinatrice del piรน importante concorso nazionale, Grandi Mieli dโ€™Italia Tre Gocce dโ€™Oro di Castel San Pietro Terme (BO). Ad aggravare il quadro si aggiunge la crisi del mercato, dovuta sia alla concorrenza del prodotto importato, spesso di bassa qualitร  e in vendita a prezzi inferiori di quello nazionale, sia alla contrazione dei consumi. โ€œSecondo i dati Ismea in base alle vendite nella gdo e nel piccolo dettaglio, il consumo di miele ha subito nel 2019 un decremento di circa il 3%, sia in volume che valore โ€“ puntualizza Giancarlo Naldi โ€“ ciรฒ รจ dovuto alla crisi economica che negli ultimi anni ha portato le persone a scegliere prodotti piรน a buon mercato. Ma questo vale per il miele convenzionale, mentre la richiesta di miele biologico, come di tutto il cibo organic, รจ in aumentoโ€. Le conseguenze della crisi del comparto sono i prezzi al ribasso, la difficoltร  a collocare il prodotto interno, la chiusura di alcune attivitร  apistiche e il rischio di sofisticazioni, con possibili introduzioni in Italia di prodotti esteri scadenti grazie a triangolazioni tra Cina e Paesi europei consenzienti.

vasetti di miele

Il terzo alimento piรน taroccato al mondo

Secondo le statistiche internazionali, il miele รจ il terzo alimento piรน contraffatto al mondo, dopo lโ€™olio di oliva e il latte. Unโ€™indagine della Commissione Europea fatta nel 2015, i cui esiti sono stati pubblicati nel 2016, ha evidenziato che oltre il 14% dei mieli commercializzati nellโ€™Unione europea sono adulterati, ossia contengono sciroppi di zucchero aggiunti. Perchรฉ? โ€œPerchรฉ cโ€™รจ sempre piรน richiesta di prodotto in un mondo in cui la produzione รจ sempre piรน difficile, perchรฉ la composizione del miele assomiglia molto a quella di sciroppi zuccherini utilizzati dallโ€™industria alimentare, e che si prestano quindi a โ€œdiluireโ€ il miele naturale senza che la composizione cambi molto, perchรฉ per il truffatore la bilancia tra rischio di essere individuato e guadagno ottenuto pende molto dalla parte di questโ€™ultimoโ€ sono i motivi elencati da Lucia Piana.

Come riconoscere un miele vero da uno falso

Per cercare di verificare se si tratta di miele genuino o di un falso sono stati inventati vari test fai-da-te, come quello della presunta memoria genetica del miele. โ€œDerivano quasi tutti da unโ€™epoca in cui la frode veniva fatta in maniera molto grossolana, per esempio aggiungendo acqua al miele o aumentandone il peso con materiali inerti e poco costosi quali il gesso ma nessuno di questi test ha oggi la benchรฉ minima validitร  pratica o scientifica โ€“ prosegue Piana โ€“. Le frodi devono essere identificate con analisi di laboratorio e non cโ€™รจ un modo casalingo per capire se il prodotto รจ genuino o meno: le differenze tra i diversi mieli naturali sono tali e tante che non รจ possibile dare una regola. Non resta che affidarsi ad aziende serie e conosciute, che sono le prime alleate dei consumatori nella lotta alla frode in quanto fortemente danneggiate dalla concorrenza sleale dei truffatoriโ€.

miele

Le frodi piรน diffuse

Le frodi piรน diffuse a livello internazionale sono 6: aggiunta di sciroppi (di mais, riso, canna o barbabietola da zucchero), nutrizione di sostegno dellโ€™alveare fatta costantemente, anche nella bella stagione, raccolta del miele non opercolato, rimozione dei pollini contenuti nel miele per mascherare lโ€™origine geografica del prodotto, filtraggio del miele con resine a scambio ionico (per togliere i contaminanti e gli antibiotici, schiarire il miele e cambiarne il sapore), transhipping e triangolazione (miele di un determinato Paese rivenduto come proveniente da un Paese terzo o come locale attraverso passaggi fraudolenti). Per approfondire lโ€™argomento consultare i siti internet Vitamina Bee alla voce Frodi; per segnalare prodotti sospetti chiamare il numero verde 800020320 del MIPAAF.

Cosa dice la legge italiana

La legge italiana in materia (il decreto legislativo 21 maggio 2004, n. 179) parla chiaro, in sintesi: per miele si intende la sostanza dolce naturale che le api producono dal nettare dei fiori e da secrezioni vegetali seguendone il ciclo completo fino alla maturazione nellโ€™alveare; definizione recepita dalle direttive dellโ€™Unione Europea (2001/110/CE e 2014/63/UE). Ma la normativa non sempre garantisce sulla confezione la trasparenza sul Paese di origine. La direttiva comunitaria 2014/63/UE in materia concede deroga al miele confezionato ottenuto da prodotti provenienti da diversi Paesi di non menzionare in etichetta la provenienza. Nonostante sia il secondo produttore mondiale, con 230 mila tonnellate, lโ€™Unione Europea copre il fabbisogno interno solo del 60%, importando il resto principalmente dallโ€™Ucraina (il 20%) e soprattutto dalla Cina (circa il 40% delle importazioni), attualmente il piรน grande Paese produttore (443mila tonnellate nel 2017) ed esportatore di miele del mondo (249 milioni di dollari). Ma incrociando i dati ITC (International Trade Centre), UN Comtrade e FAOSTAT qualcosa non quadra: come รจ possibile che il colosso asiatico abbia una capacitร  produttiva in costante crescita a fronte di un numero pressochรฉ invariato di arnie e di un andamento produttivo globale che invece รจ altalenante? Sorge quantomeno il dubbio che la Cina โ€œfabbrichiโ€ quello che le api non producono.

L’articolo completo lo potete leggere nel mensile di luglio del Gambero Rosso.

QUESTO รจ NULLA…

Nel mensile di luglio del Gambero Rosso trovate l’articolo completo con un focus sui mieli impossibili (spoiler: non esiste il miele di rosa o quello monoflora di fico dโ€™India) , sulla rivalutazione del millefiori, sulla produzione italiana, sull’apicoltura urbana e qualche dritta su come va assaggiato il miele. In piรน trovate altri approfondimenti: come si produce il miele, la sua composizione, i siti internet, i libri e le associazioni da seguire se volete approfondire ancor di piรน, un utile glossarietto per comprendere al meglio l’argomento, come riconoscere i monoflora piรน diffusi. E gli 11 indirizzi dove acquistare miele di qualitร .

Il numero lo potete trovare in edicola o in versione digitale, su App Store o Play Store

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a cura di Mara Nocilla

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