A far parlare piรน di sรฉ, e del nuovo piano per contrastare lโobesitร infantile nel Regno Unito, รจ stato Boris Johnson, protagonista nelle ultime settimane di un deciso cambio di rotta rispetto alla politica piuttosto permissiva adottata finora nei confronti del dilagante junk food.ย La riforma annunciata del premier inglese รจ dovuta innanzitutto alle sue vicissitudini personali: dopo aver contratto in forma severa il Covid, Johnson รจ stato costretto a rivalutare la posizione dei medici, che indicano nellโobesitร e nelle patologie a essa correlate un potente alleato del virus. E in un Paese che fa registrare una percentuale di bambini e adolescenti in sovrappeso decisamente allarmante questo si sta rivelando un problema. Da qui la necessitร di imporre un giro di vite, vietando o limitando a determinate fasce orarie le pubblicitร televisive di cibo spazzatura e scoraggiando gli sconti su snack poco salutari operati finora dai supermercati inglesi. Ma Johnson non รจ lโunico a temere la correlazione tra cattiva alimentazione e aggressivitร della pandemia che continua a imperversare nel mondo. Mentre il Sudafrica – alle prese con una diffusa abitudine a eccedere con lโalcol, che intasa le corsie degli ospedali in un momento in cui cโรจ grande necessitร di posti letto โ perpetua la linea dura nei confronti delle bevande alcoliche, รจ il Messico a promulgare un provvedimento anti junk food non dissimile dagli interventi annunciati nel Regno Unito. Ma ancor piรน stringente.
La legge approvata nello stato di Oaxaca, a sud del Paese, รจ probabilmente uno dei divieti piรน severi al cibo spazzatura mai ratificati nel mondo, e concretizza una proposta avanzata piรน di un anno fa, che ha trovato slancio proprio nel dilagare dellโepidemia (il Messico รจ tra i Paesi piรน colpiti dal coronavirus nel mondo: terzo per numero di morti โ oltre 50mila โ dopo Stati Uniti e Brasile, nella triste classifica costantemente aggiornata dalla Johns Hopkins University). In cosa consiste il provvedimento? Bevande zuccherate e snack ipercalorici, dโora in avanti, non potranno piรน essere vendute a bambini e adolescenti, alla stregua di alcol e sigarette. โร importante mettere fine allo strapotere di questo business, che finora ha indebolito il nostro Paese e i nostri bambiniโ spiega senza mezzi termini il promotore della legge, Magaly Lopez Dominguez โPersino nei piรน remoti angoli dello Stato, dovโรจ difficile procurarsi le medicine, la Coca Cola รจ sempre a portata di manoโ. Da quando รจ scoppiata la pandemia, infatti, la guerra del governo di Oaxaca alle bevande in lattina si รจ ulteriormente inasprita: la rapida diffusione del virus, che non sembra dare tregua al Messico, รจ ritenuta dalle istituzioni una conseguenza delle cattive abitudini alimentari dei messicani, a cominciare dallโabuso di bevande zuccherate, che lโepidemiologo Hugo Lopez Gatell ha definito โveleno in bottigliaโ, reputandole corresponsabili dellโelevato numero di decessi, insieme allโalto tasso di diabete, obesitร e ipertensione che affligge i messicani (il 73% della popolazione รจ in sovrappeso).
I gruppi industriali piรน colpiti โ produttori di bevande analcoliche e aziende dolciarie โ dal canto loro accusano il governo di cercare un capro espiatorio per prendere le distanze da una situazione sanitaria che sta sfuggendo di mano. E, dati alla mano, affermano che solo il 6% delle calorie assunte in media, giornalmente, da un messicano deriva da bevande zuccherate. Ma i rapporti giร noti parlano di un Paese che รจ primo consumatore nel mondo per litri procapite (163 allโanno) di bibite analcoliche gassate e zuccherate: abitudine che inizia dai primi anni di vita, con un consumo frequente persino a colazione, specie tra i bambini delle famiglie piรน povere, dove anche lโacqua potabile รจ un lusso. E infatti giร dal 2014 il Messico ha imposto una sugar tax che ha contribuito a far calare il consumo delle bevande oggetto di critica; senza perรฒ sviluppare parallelamente un programma di educazione alimentare che possa concretamente modificare le abitudini a tavola dei messicani. Ora il divieto di vendita e consumo per i minorenni di junk food e bevande zuccherate (tutti i prodotti che eccedono in zuccheri, sale e grassi saturi) si estenderร anche alle scuole elementari, medie e superiori, come ai distributori automatici di snack. Ma spetterร alle famiglie, esenti dal divieto, responsabilizzare i propri figli: fatta la legge, trasgredire sarร semplice con la connivenza di genitori e parenti. Unicef e Fao, intanto, si sono giร pronunciate a favore della legge.
a cura di Livia Montagnoli
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