Se Maometto non va alla montagna, la montagna va da Maometto. In quello che passerร alla storia come lโanno del Covid-19, con eventi e appuntamenti enogastronomici annullati in Italia e nel mondo, la tendenza รจ lโinversione di rotta. Nellโimpossibilitร di riunirsi e incontrarsi in fiere di settore, questโanno si opta per le visite in azienda, contingentate, rigorosamente su prenotazione e con mascherina. Per necessitร ma anche per piacere. Anche se a onor di cronaca, ormai รจ da tanti anni che vengono organizzate iniziative come Cantine e Frantoi Aperti, una scusa per spostarsi dalla cittร e andare in campagna, vedere dove nasce il cibo che consumiamo, assistere alla lavorazione, degustare, acquistare, respirare aria buona, perdere stress e caricarsi di energie positive. Sullโonda del successo di quanto avviene nel mondo del vino e in tempi piรน recenti dellโolio, anche i caseifici hanno i loro Open Days, in questa terza edizione il 12 e il 13 settembre. Un weekend in cui su tutto il territorio nazionale, dalla Valle dโAosta alle isole maggiori, il formaggio viene visto nei luoghi in cui nasce, vissuto e assaggiato nel suo contesto e paesaggio, vicino agli animali che hanno prodotto il latte, alle persone che si sono presi cura di loro e hanno trasformato lโoro bianco in perle casearie.
La festa dei Caseifici Agricoli Open Day รจ nata per ribaltare la situazione, invertire le rotte del cibo, dalla cittร alla campagna, e dare visibilitร alle piccole aziende rurali a filiera chiusa. Alla due giorni possono quindi partecipare soltanto le realtร agricole che trasformano il latte dei propri animali, siano esse bovine, bufale, pecore o capre. โIl pascolo naturale non รจ un requisito richiesto, come pure il trattamento del latteโ spiega Eros Scarafoni, titolare di Fontegranne di Belmonte Piceno (FM) e Presidente dellโAssociazione Casare e Casari di Azienda Agricola, che dal 2002 raduna e mette in rete le fattorie che producono formaggi con laboratorio di trasformazione accanto alla stalla. โMa con nostra grande sorpresa le aziende che hanno aderito allโOpen Day nellโ85% dei casi producono a latte crudo, quasi il 100% delle produzioni ovine proviene da pascolo naturale, moltissime realtร lavorano senza fermenti selezionati ma con quelli autoprodotti, latte innesto e siero innesto, che garantiscono la tipicitร dei formaggi. Maria Maddalena dellโazienda En Barlet di Chiusa di Pesio, zona Castelmagno, nel Basso Piemonte, addirittura munge ancora a mano le sue pecore, capre e vacche. Sono questi i requisiti delle aziende che hanno risposto allโappello, in modo spontaneoโ. Qui trovate la lista dei caseifici che partecipano.
Lโevento รจ unโoccasione per conoscere le aziende e relativi prodotti nel loro contesto, scoprendo lโintera filiera dal pascolo alla mungitura, dalla raccolta del latte alla lavorazione e allโaffinamento dei formaggi. Unโesperienza didattica ma anche ludica, unโoccasione per stare allโaria aperta, per acquistare i prodotti caseari allโorigine e per fare unโazione di solidarietร : il sostegno al progetto โUna mucca per lโAfricaโ, sostenuto da CVM – Comunitร Volontari per il Mondo, impegnata ad avviare due cooperative agricole e di allevamento in Etiopia. Non cโรจ un programma vero e proprio, e non รจ uguale per tutti. โOgni azienda รจ libera di organizzarsi come crede, a seconda degli spazi e della creativitร , ma ci sono elementi comuniโ prosegue Scarafoni, โcome Viaggio nellโassaggio, momento di degustazione con almeno 3 tipologie di formaggio, accompagnate da pane e un calice di vino del territorio. Poi sarร lโazienda a coinvolgere eventualmente un esperto del settore, per esempio Onaf o Slow Foodโ.
Nel programma รจ previsto anche il concorso fotografico โCheese, Please!โ. Partecipare รจ semplice: il 12 e 13 settembre si visita uno dei caseifici agricoli aderenti allโOpen Day, si segue lโaccount @caseificiagricoli su Instagram, si condivide lo scatto sul social con il geotag dellโazienda che si sta visitando e si usa lโhashtag #caseificiagricoliopenday. Le foto migliori riceveranno un prodotto omaggio dalle aziende partecipanti. Gli scatti rimarranno a disposizione di Caseifici Agricoli Open Day, che potrร condividerle sui propri canali social citando la fonte.
A questa terza edizione parteciperanno 79 aziende, distribuite in tutte le regioni italiane, tranne Puglia e Basilicata. La piรน rappresentata รจ il Piemonte, con 13 realtร agricole, seguita dalla Toscana con 11 adesioni. Sul sito caseificiagricoli.it lโelenco delle fattorie partecipanti allโevento divise per regione con relativi indirizzi, contatti e prodotti. Si prenota la visita on line, oppure chiamando o scrivendo direttamente allโazienda. Novitร di questa terza edizione รจ la collaborazione con Agricamper Italia: versando la quota annuale di 29 euro si potrร pernottare, oltre che in tutto il circuito della piattaforma, anche nelle aziende che partecipano allโOpen Day, ciascuna con ospitalitร fino a 5 camper.
La due giorni sarร piรน sobria e allโinsegna del rispetto delle regole che ci impone il Coronavirus. Quindi mascherine, ingresso libero a numero contingentato con tetto massimo in base alle dimensioni delle singole aziende, distanziamento sociale, prenotazione obbligatoria. โLo spirito di Caseifici Agricoli Open Day รจ diverso dagli anni precedentiโ dice Eros Scarafoni โstiamo dando il massimo per far sรฌ che l’Italia dei formaggi agricoli faccia festa anche quest’anno. Tra i motivi che ci hanno spinto a organizzare lโevento, nonostante la situazione delicata, รจ il fatto che non fare la terza edizione poteva corrispondere alla fine dell’Open Day, รจ un’iniziativa nuova che si sta facendo largo adesso, non giร affermata nella mente dei consumatoriโ. A venire in aiuto ci saranno gli spazi allโesterno, la possibilitร di prenotare la presenza, che permette un afflusso piรน regolare dei visitatori, l’organizzazione di momenti specifici a numero chiuso, come la degustazione Viaggio nell’assaggio.
a cura di Mara Nocilla
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