A conclusione della quinta edizione dei Roero Days, Francesco Monchiero, Presidente del Consorzio Tutela Roero fa un bilancio della manifestazione che questโanno si รจ tenuta alla Reggia di Venaria, alle porte di Torino. โSiamo andati oltre le piรน rosee prospettive, sono arrivati oltre 3 mila fra appassionati e professionisti del settore per incontrare i 72 produttori presenti e con lโoccasione visitare la residenza sabauda e i suoi splendidi giardiniโ.
I Roero Days sono tornati dove si era svolta la prima edizione nel 2016. Allora nella sede piรน rustica della Cascina Medici del Vascello, sempre alla Reggia, erano arrivate piรน di mille persone per 42 produttori. Poi un crescendo di interesse per le edizioni di Milano, Castello di Guarene, Bologna. Per lโappuntamento del 2023, Monchiero non si sbilancia definitivamente, ma considerando lโalternanza fra lโanno in Piemonte e lโanno fuori regione, cโรจ da scommettere che i Roero Days sbarcheranno a Roma. โร un nome che ho sentito circolare…, ma di certo la Reggia di Venaria con i suoi splendidi spazi diventerร la nostra sede piemonteseโ.
โUna dimostrazione che cโรจ sempre un maggiore interesse per il Roero e i suoi vini, un territorio che finalmente ha una sua identitร ben precisa, sempre piรน riconosciuta da un pubblico di conoscitori e non solo, come si รจ visto bene nella giornata di domenica con la presenza di molte famiglieโ. Lunedรฌ รจ stata invece la giornata dedicata ai ristoratori e ai professionisti del settore con seminari, degustazioni, verticali di Roero e Roero Arneis guidate da nomi autorevoli come Dario Cappelloni, Gianni Fabrizio, Fabio Gallo, Giancarlo Gariglio, Vittorio Manganelli e Paolo Zaccaria. Il pranzo organizzato nel Rondรฒ Alfieriano ha permesso di conoscere la cucina di alcuni giovani chef roerini come Andrea Ferrucci (Ristorante Marcelin), Andrea Sperone (Ristorante Belvedere Roero), Davide Sproviero e Fabio Poppa (Ristorante Le Scuderie del Castello) e Stefano Paganini (Ristorante Alla Corte degli Alfieri).
โAbbiamo sofferto solo i primi tre-quattro mesi in occasione del primo confinamento nel 2020, come tutti del resto. Poi il mercato si รจ ripreso in fretta e giร il 2021 รจ stato lโanno di massima commercializzazione per i vini del Roero, con un + 18% sullโanno precedente. E i segnali positivi stanno proseguendo e, ad oggi, stiamo segnando un +30% sul 2021. Questo vale sia per i vini bianchi con la DOCG Arneis, sia – e ci fa molto piacere – per la DOCG Roero che ormai รจ sul podio fra le denominazioni certificare e garantite piemontesi da uve Nebbioloโ. In termini di cifre assolute questo si traduce in una produzione di 7 milioni di bottiglie di Roero bianco e circa 700 mila bottiglie di Roero Rosso, in questo caso con un incremento del 40% negli ultimi 4 anni e con i prezzi delle uve in continuo rialzo.
โMediamente lโestero assorbe circa il 55% delle vendite, con picchi del 70% per i vini rossi. Il mercato ucraino che si รจ ovviamente azzerato significava numeri minimi, mentre il mercato russo sembra tenere. Per il resto i nostri paesi di riferimento continuano ad essere Svizzera, Austria, Germania, e i paesi del Nord Europa in generale, con il Giappone che รจ particolarmente affezionato ai nostri viniโ.
Il Corsorzio di Tutela ha sostenuto anche la pubblicazione del libro Roero, la civiltร dellโArneis e del Nebbiolo a cura di Luciano Bertello e Baldassarre Molino (Sorรฌ Edizioni) presentato a Venaria. โร un libro che fa conoscere la ricchezza e la vivacitร di unโarea tanto bella dal punto di vista del paesaggio quanto ricca di un originale patrimonio enologico. I nostri vigneti si inseriscono in armonia in unโarea che non รจ stata ridotta a una monocultura e che continua ad essere arricchita da boschi e orti, oltre che dalla presenza di quel magnifico ambiente naturale che sono le Rocche del Roeroโ. In occasione della presentazione del libro รจ stato assegnato il riconoscimento di โPioniere dellโArneisโ agli accademici Anna Schneider, Vincenzo Gerbi e Franco Mannini per il loro impegno per la ricerca dei cloni piรน idonei per questa tipologia. Un contributo importante, che permette di garantire la ricchezza di biodiversitร di un vitigno che si sta affermando in modo sempre piรน significativo.
a cura di Dario Bragaglia
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