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"La capitale della pizza siamo noi". Tramonti sfida Napoli con la sua tonda antica e contadina

Con la sua tonda antica e contadina Tramonti, piccolo centro della Costiera Amalfitana, sfida la patria della Napoletana: "La vera capitale della pizza siano noi"

  • 16 Giugno, 2024

Qui si fa una pizza antica e contadina, qui in tanti, tantissimi, sono partiti alla volta del mondo a cercar fortuna al seguito dei fiordilatte prodotti in loco ed esportati verso il Nord. Ora, perรฒ, dopo la diaspora, questo minuscolo borgo della Costiera Amalfitana (anzi, della โ€œmontieraโ€, come dicono in loco) rivendica il primato della โ€œsuaโ€ pizza che non รจ solo un patrimonio storico, bensรฌ testimonianza vivente del โ€œfenomenoโ€ che in passato ha colonizzato lโ€™Italia intera. Gli impasti tenaci, integrali (miscela di diversi cereali arricchita col finocchietto selvatico) nonchรฉ la disinvoltura di certi condimenti che rinverdiscono la tradizione, rendono questo disco pronto a sfidare gli orizzonti della contemporaneitร .

Una versione del Pizz’ino di Giรฒ Giordano, pizzaiolo originario di Tramonti e titolare di Pizz’ino ad Alessandria. In apertura la tradizionale pizza del borgo campano

La sfida ai pizzaioli blasonati

La pizza di Tramonti รจ buona, futuribile al pari delle pizze piรน blasonate e mediaticamente centrali dei nostri tempi. E i suoi maestri pizzaioli non temono confronti con i loro colleghi di scuola napoletana, casertana, cilentana, romana. A dimostrarlo, la prima edizione di PizzAcademy Tramonti tenutasi lo scorso marzo presso la pizzeria Al Valico di Chiunzi, nella frazione a pochi minuti dal centro di Tramonti. Presenti, tra gli altri, Errico Porzio e Raffaele Bonetta, Sasร  Martucci, Giรฒ Il Pizzโ€™ino, Carmine Nasti, Vincenzo Nese, Francesco Maiorano, Fortunato Amatruda, Giovanni Mandara e Antonio Erra. Ma il racconto, come annunciato, deve partire da molto piรน lontano.

Un suggestivo panorama dai monti di Tramonti verso il mare

La diaspora: il latte e il suo fiore

Tramonti รจ il polmone verde della Costiera, diede nome al โ€œvento di tramontanaโ€ che i marinai della Repubblica di Amalfi vedevano spirare proprio da questo versante nord, dove i confini del cielo sono disegnati dai monti Lattari e le vette superano i 1.300 metri di altitudine: limoneti alle pendici dei colli, vigneti nella fascia centrale, castagni a lambire le sommitร  e nel mezzo boschi, campi, borghi, pievi. Il mare รจ un tuffo al cuore, verticale e scintillante, per le 5.000 persone che animano le 13 borgate e per chi le incontra sui saliscendi della loro quotidianitร , imbattendosi tuttora nei boscaioli con la loro legna, negli animali al pascolo, nei vignaioli e nei caseari al lavoro.

Una versione della pizza di Tramonti fatta da Anima Romita (a Crema) di Fortunato Amatruda

Una focaccia per la festa dei morti

Tradizionalmente era per il pranzo del 2 novembre che i tramontani, di ritorno dal cimitero, compravano e consumavano la loro schiacciata speciale, ancestrale quanto scura (come scuro รจ il pane biscottato dei contadini), impastata col finocchietto e condita con pomodoro, olio, origano. Ma รจ proprio allโ€™arte casearia, ovvero al fior di latte, che si deve il legame indissolubile tra la storia della pizza โ€œmodernaโ€ e quella di Tramonti. ยซSenza nulla togliere allโ€™importanza di Napoli, รจ altrettanto provato lโ€™apporto fondamentale del nostro paese in tale percorsoยป, ricorda Vincenzo Savino, presidente dellโ€™Associazione Pizza Tramonti e vicesindaco di lungo corso, a suo tempo fervente promotore di quellโ€™associazione Giovani per Tramonti che diede il la, tra lโ€™altro, al recupero degli antichi sentieri collinari.

La pizza Sapori di Tramonti firmata da Francesco Giordano, titolare di Serenella a Brescia e anche lui originario della Costiera

Una storia in tre date

Due le date fondamentali per la pizza nostrana. La prima, quella piรน nota, รจ il 1889 con la visita della regina Margherita di Savoia a Napoli: qui il giovane Raffaele Esposito, proprietario della pizzeria Brandi e ยซdi origine tramontanaยป, avrebbe omaggiato la sovrana con una pizza di sua creazione che altro non era se non lโ€™evoluzione di quella schiacciata nera cui oltre al pomodoro si aggiunse la mozzarella, ยซevidentemente proveniente dal nostro territorio. I monti che ci sovrastano non si chiamano Lattari a caso, ogni famiglia aveva le sue mucche e trasformava il suo latte, ben prima che la vicina Agerola acquisisse una centralitร  nella produzione di fior di latteยป. Anche se su questa โ€œleggendaโ€ ha scritto giร  il nostro Luca Cesari un articolo di approfondimento in base al quale la tradizione verrebbe appunto smontata e relegata a leggenda (vedi mensile Gambero Rosso n. 377 luglio 2023).

La pizza di Tramonti arriva al Nord

Il secondo snodo avvenne nel 1951, quando il tramontano Luigi Giordano aprรฌ un caseificio a Loreto di Novara, dove svolgeva il servizio militare. Nel 1953 avrebbe avviato anche una pizzeria, Aโ€™ Marechiaro per poter utilizzare le mozzarelle invendute: ยซProprio lassรน dove non si sapeva neanche cosa fosseroยป, racconta il segretario dellโ€™Associazione Pizza Tramonti Giuseppe Giordano (non un discendente diretto, ma qua il cognome รจ assai diffuso). ยซSulla scia del successo di Luigi, usufruendo della sua guida, molte famiglie tramontane seguirono lo stesso percorso e aprirono i loro locali nel Settentrione, perlopiรน lungo le strade tra le stazioni e le caserme. Furono circa cento nei primi dieci anni, circa 3.000 nel culmine dei โ€˜90ยป. Una vera colonizzazione di pizzaioli tramontani, ยซche cosรฌ cominciavano a esportare anche la nostra cucina mediterraneaยป.

Il regolamento per la pizza De.Co.

Una terza data fondante per la cultura gastronomica locale รจ individuabile nel 2010, con la certificazione De.Co. che il Comune di Tramonti conferisce alla sua pizza, occasione in cui si approva un primo regolamento a Denominazione Comunale โ€“ disciplinare che proprio oggi รจ al centro dei riflettori affinchรฉ il rinnovamento sia tutela della sua storia. Al posto del criscito (la pasta di riporto del lievito madre essiccato e passato di generazione in generazione) adesso si usa perlopiรน la biga, un pre-impasto grezzo per innescare la fermentazione dellโ€™impasto finale. Restano invece le farine integrali di grano, farro, miglio, segale, che non necessitano di grassi aggiunti, giร  ricche come sono di sali minerali e oli essenziali. E rimane come caratteristica la cottura, di almeno tre minuti e piรน lunga rispetto a quella dei cugini napoletani, ยซpreferibilmente in forno a legnaยป e a una temperatura tra i 320 e i 350 gradi.

Il pizz’ino di Giรฒ Giordano dedicato a Tramonti

Il pizzโ€™ino di Giรฒ Giordano

Lโ€™occasione di PizzAccademy รจ buona per un confronto della scuola tramontana con le sue corrispettive campane e non solo, cosรฌ come per rileggere alcuni dei percorsi individuali dei pizzaioli che qua affondano le loro radici. Cominciamo da uno dei piรน singolari, quello del giร  citato Giuseppe Giordano, poi Giรฒ il Pizzโ€™ino, nato in una famiglia di pizzaioli emigrata ad Alessandria. ยซDa ragazzo volevo fare tuttโ€™altro, odiavo la pizza, i miei amici uscivano per divertirsi e io passavo le serate al forno di famigliaยป. Il padre perรฒ muore giovane, tra le sue braccia, nel 1992; Giuseppe รจ il maggiore dei fratelli e dunque qualcosa scatta, nella sua mente: la strada รจ segnata, ma innervata dalla curiositร  e dalla ricerca, dalla voglia di crescere e innovarsi. Quasi ventโ€™anni dopo, in un momento di crisi esistenziale, ebbe una sorta di visione: ยซche โ€“ racconta lui โ€“ porta a unire la tradizione piemontese della pizza al tegamino con quella tramontana: mi apparve davanti agli occhi una teglia rotonda senza fondoยป, in pratica una cintura metallica. Giรฒ rientrรฒ in pizzeria e con mezzi rudimentali cominciรฒ a tagliare i suoi padellini per privarli della base, era il 2010 e due anni piรน tardi avrebbe brevettato Il Pizzโ€™ino, strumento di cottura che conferisce alla pizza ยซla friabilitร  del contatto col mattone unita alla sofficitร  del tegaminoยป. Un brevetto indovinato nei risultati, ma ancora in cerca della ribalta mediatica che il suo potenziale meriterebbe.

Il ritorno a Tramonti dei pizzaioli emigrati

Torna alla sua Tramonti per la sfida di PizzAcademy anche Fortunato Amatruda, chef lievitista e patron di Anima Romita a Crema, ยซcresciuto tra i sacchi di farinaยป della prima pizzeria cittadina fondata dal padre Salvatore nel 1968, ancorato alle origini campane ma specializzatosi in giro per il mondo. Approdato a diverse tipologie di pizza, tutte realizzate con lievito madre ma ยซdifferenti per impasto e per concezioneยป, ha qui proposto una Pizza Tramonti contemporanea con fior di latte, friarielli saltati, marmellata di limone sfusato amalfitano e maionese di colatura di alici di Cetara.

Torna a Tramonti anche Giovanni Mandara, che cominciรฒ a girare il nord da ragazzino prima di aprire a Reggio Emilia la sua Piedigrotta, oggi anche on the road col progetto del food truck. E torna Carmine Nasti della Pizzeria Capri di Bergamo, istituzione datata 1967: per lui il salto qualitativo avvenne nei primi anni 2000 quando, dopo aver studiato allโ€™Universitร  della Pizza di Vighizzolo dโ€™Este (Padova) รจ giunto a progettare una pizza ยซcontemporanea, sana, attenta alla materie prime, al territorioยป.

Ed รจ originario di Tramonti anche il titolare di una bella pizzeria a Busto Arzizio, hinterland milanese, giunto al nord anche lui con la famiglia in cerca di fortuna e di spazi d’impresa: parliamo della famiglia Vaccaro dell’Antica Pizza.

lcune delle pizze dรฌautore in gara a Tramonti per il contest di PizzAcademy

Il gotha della pizza contemporanea

Gli onori di casa spettano in primis a Vittorio e Graziano Giordano della pizzeria Il Valico. Ma ci sono anche gli altri artigiani di Tramonti: Alfonso Simeone del Frescale, Antonio Erra al forno di Da Regina, Giuseppe Imperato che ha il suo Il Porticciolo di Maiori. Per il parallelo con altre scuole, ci sono Sasร  Martucci con la sua Margherita Casertana a base di stracciatella; Matteo Vari con una pizza romana alla pala ripiena di crema di zucca, provola affumicata e salsiccia; Errico Porzio con una Partenope a base di datterino giallo e crema di piennolo rosso. E ancora, Raffaele Bonetta da Pozzuoli con la pizza in doppia cottura con acciuga e zest di limone; Pietro Manganelli con una Cilentana ben rappresentativa della sua tradizione. E quindi Francesco Ferrara, Francesco Giordano, Francesco Maiorano, Vincenzo Nese, Raffaele Vitagliano, Antonio Vuolo, per un quadro veramente esaustivo della pizza contemporanea: รจ allโ€™interno di questo universo moderno e attuale che rivendica il so ruolo la pizza di Tramonti.

Il pomodoro Re Fiascone, principe del borgo campano

Ingredienti intorno al borgo

Se pizza chiama pomodoro, a Tramonti risponde il Re Fiascone, detto anche Re Umberto in omaggio al re dโ€™Italia che visitรฒ Napoli chiedendo in tavola appunto il โ€œre dei pomodoriโ€, antica varietร  selezionata giร  nel 1800, ampiamente diffusa e poi quasi estinta. รˆ un pomodoro sodo di forma allungata (darร  origine al San Marzano), da pianta vigorosa, profumato e gustoso, coltivato nelle colline e nei terrazzamenti dove ยซlavorare la terra non รจ sempliceยป, spiegano i protagonisti di ACARBIO (Associazione Costiera Amalfitana Riserva Biosfera) che ne tutelano e promuovono la coltivazione. Un pomodoro che chiede ยซun duro lavoro e molta faticaยป, ma che poi ยซquando vedi nascere i frutti, รจ una meraviglia della naturaยป. Altro pomodoro locale รจ il Tombolino, che lโ€™azienda agricola Terra di Mezzo coltiva a Tramonti e commercializza in mix con il Pixel, ยซcosรฌ da bilanciare aciditร  e dolcezzaยป, racconta la titolare Filomรจ Ginevra Ferrara che raccoglie ed essicca anche lโ€™ottimo origano selvatico di qui, ยซanche se le quantitร  sono sempre minimeยป.

Passando al fior di latte, Antonio Campanile del caseificio Al Valico ricorda che la scuola locale per il fiordilatte รจ diversa da quella di Agerola: ยซil sale va nella pasta che risulta piรน morbida, meno turgida, per un gusto piรน delicato e meno sapido rispetto a quella che invece fa la salamoiaยป.

La squadra di pizzaioli che si รจ data appunamento a Tramonti per il contest Pizz’Academy

A Tramonti un polo del gusto

Uno dei piรน apprezzati pasticceri dโ€™Italia, Salvatore De Risoย , รจ nato nella limitrofa Minori (dove accanto alla pasticceria ha aperto un bel ristorante bistrot) e ha scelto Tramonti come sede del suo laboratorio. La morfologia del luogo non consente grandi capannoni dove tutto sarebbe piรน agevole, ma โ€œSalโ€ ha preferito organizzare la produzione sui tre piani ยซdi questo bellissimo opificioยป, come dice lui stesso, pur di non allontanarsi ยซda un posto in cui sto molto beneยป. 85 persone impiegate per il solo laboratorio, organizzazione aziendale su ciclo continuo e tecnologia su misura per prodotti che rimangono artigianali, col territorio ยซprotagonista assolutoยป. Alla base del successo โ€“ racconta โ€“ ยซci sono ingredienti di altissima qualitร : da Sapri a Sorrento, da Napoli a Giffoni, seleziono e impiego i migliori prodotti di stagioneยป. Materie prime che ritroviamo nella Delizia al limone amalfitano come nel Soffiato di Pastiera o nella Ricotta e Pere con ricotta di Tramonti, pere Pennate e nocciole di Giffoni.

Per il caffรจ passiamo la mano a unโ€™altra famiglia Giordano, stavolta รจ Nello che col padre Luigi vive e opera ad Alessandria ma che al paese di origine ha dedicato il suo Tramonti Caffรจ: tre diverse miscele realizzate con cura artigianale, ยซcercando di riprodurre in tazza quelli che sono i ricordi, le sensazioni e i profumi dei nostri luoghiยป. Si chiude quindi con il Concerto, il rosolio piรน antico della costa dโ€™Amalfi nato nellโ€™antico conservatorio di Pucara, frazione di Tramonti: accanto a erbe, spezie e buccia di limone, vede giusto lโ€™impiego del caffรจ. O si chiude piuttosto con lo zafferano, visto che adesso anche Tramonti ne ha uno tutto suo, prodotto dallโ€™agriturismo Il Tintore della famiglia Caso che realizza anche olio extravergine di oliva e miele, confetture di cipolla e peperoncino e altre delizie che raccontano le mille sfaccettature di questa terra.

Per dare dimora a tutto ciรฒ, il comune di Tramonti prepara lโ€™apertura della Casa del Gusto, prevista per ottobre 2024 in una struttura moderna e funzionale, dalle importanti dimensioni specie se relazionate al contesto. Ospiterร  anche dei corsi per aspiranti pizzaioli e pasticceri: a insegnare dietro ai forni, ovviamente, i maestri di cui abbiamo appena raccontato gli impasti. Mentre la cucina si avvarrร  della collaborazione dellโ€™Academy di Gambero Rosso.

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