Se cโรจ una cosa che noi italiani sappiamo fare bene, quella sono i piatti freddi dellโestate. Okay, anche in inverno la cucina tricolore non scherza, ma pochi paesi come lโItalia riescono a mettere in tavola, anche con temperature elevate, un tale bendidio. Bruschette, friselle, grandi piatti di salumi e formaggi, insalata caprese, prosciutto e melone: lโestate italiana รจ servita. Li diamo spesso per scontati, ma queste specialitร sono una vera salvezza in estate, soprattutto negli ultimi anni, da quando le alte temperature non ci stanno piรน dando tregua. Ma come sono nati?
Alcuni sono piatti di recupero. La panzanella, per esempio, madre di tutte le ricette di riciclo. Quando il pane avanza e si secca, lo si bagna con un poโ dโacqua e si taglia pezzetti: pomodori, cetrioli, cipolla rossa, tanto basilico, un pizzico di sale, olio extravergine dโoliva e un tocco dโaceto. Una ricetta toscana che ha fatto il giro del paese, versatile, fresca e sfiziosa, e che si trova anche in altre regioni con nomi diversi (in Abruzzo, per esempio, si chiama ciaudella, in Calabria insalata di pane).
Con lo stesso nome, invece, nel Lazio si intende unโaltra ricetta: la panzanella romana si fa con fette di pane raffermo intere ammorbidite con il succo del pomodoro appena strusciato sopra, condite poi con olio e sale. Sempre dalla necessitร di recuperare il pane รจ nata poi la cialledda fredda, detta anche ยซcolazione del mietitoreยป, il piatto lucano dei contadini mangiato in estate prima dellโinizio della fatica dei campi. Una panzanella che comprende, perรฒ, anche i peperoni.
Sembra esista da sempre, o perlomeno dal Rinascimento, il caro vecchio pinzimonio, antipastino retrรฒ che perรฒ fa sempre la sua bella figura. Naturalmente, solo se si sceglie un ottimo olio extravergine dโoliva, protagonista di questo semplice piatto insieme alle verdure croccanti. Si narra sia nato nei banchetti nobiliari per decorare le altre pietanze, ma tutti quegli ortaggi freschi erano sprecati per guarnire e basta, cosรฌ i signori scoprirono che, se inzuppati in un intingolo di olio e limone, potevano essere piacevolissimi al palato.
A Roma questa specialitร prende il buffo nome di cazzimperio, parola giร citata da Gioacchino Belli in un sonetto del 1831: ยซCo ssale e ppepe e cquattro gocce dโojjo/poderissimo facce er cazzimperioยป. Non si conosce il motivo di questo appellativo ma potrebbe derivare da ยซcazzaยป, termine con cui un tempo si indicava un mestolo utilizzato dagli alchimisti.
Pomodori, mozzarella e basilico: i tre colori della bandiera in un piatto che piรน mediterraneo non si puรฒ. Che sia nata nell’isola di Capri รจ indubbio, ma sull’origine dell’insalata caprese ci sono ancora diverse versioni: secondo l’ipotesi piรน accreditata sarebbe stato un muratore del secondo dopoguerra a farcire per primo il suo panino per la pausa pranzo con gli ingredienti che richiamano il tricolore. Un’altra teoria sostiene invece che il piatto sia nato negli anni ’20 in un hotel di Capri che aveva creato una cena dedicata a Filippo Tommaso Marinetti, come omaggio al Futurismo. In qualsiasi caso, รจ un piatto che racchiude tutto il meglio del Sud: gustarlo in estate all’aria aperta รจ pura poesia.
Pratiche, veloci, golosissime. Le friselle sono le regine dellโestate pugliese, ma si trovano in qualunque supermercato italiano: un impasto dorato cotto due volte, inumidito con lโacqua e condito con olio extravergine dโoliva, origano, sale e pomodori. In passato, ne esistevano due versioni: quella di grano duro, riservata alle tavole piรน benestanti e alle occasioni speciali, e quella a base di orzo oppure miscele di orzo e grano, preparate dalle famiglie meno abbienti. Grazie alla sua lunga conservazione, la frisella (daย fresus,ย participio passato diย frendere,ย che significa tritare, schiacciare) รจ diventata uno dei prodotti piรน popolari durante il primo millennio, periodo in cui rappresentava il pasto dei militari in partenza dal Meridione.
O lo ami o lo odi. ร uno degli abbinamenti piรน insoliti e longevi della cucina italiana, nato grazie alla medicina Galenica, ideata dal medico romano Galeno che credeva che, per stare bene, gli uomini avessero bisogno di avere gli elementi di fuoco, aria, terra e acqua in equilibrio nel proprio organismo. Cosa cโentra con lโantipasto allโitaliana? Lโalimentazione ricopriva un ruolo importante in questa branca della medicina, perchรฉ bilanciando tra loro gli ingredienti si poteva arrivare alla perfetta armonia tra gli elementi. Essendo molto freddo e umido, il melone aveva bisogno di un ingrediente caldo da accompagnamento: ecco, allora, che in suo aiuto nel Medioevo accorse il prosciutto crudo, ad avvolgere la fetta in una combinazione insolita eppure gustosa.
Negli ultimi anni il ยซcharcuterie boardยป ha invaso i social network stranieri. Sono tutti impazziti per il celebre tagliere, iconica specialitร degli aperitivi, immancabile antipasto da condividere durante i pranzi in famiglia. Per noi italiani รจ un must, un qualcosa di cui non ci si stanca mai: realizzarlo in casa รจ semplice, ma non banale. Per un tagliere a regola dโarte occorre scegliere con cura affettati e formaggi: meglio pochi, ma di qualitร , posizionati in maniera elegante e corretta per permettere a tutti di procedere dal piรน delicato al piรน intenso. In accompagnamento, non possono mancare grissini, crostini e fette di focaccia. Volendo, si possono aggiungere anche mieli o confetture, ma i veri esperti consigliano di non nascondere il gusto del formaggio con le composte.
Niente da mostrare
ResetGambero Rosso SPA
P.lva 06051141007
Codice SDI: RWB54P8
registrazione n. 94/2021 Tribunale di Roma
Modifica impostazioni cookie
Privacy: Responsabile della Protezione dei dati personali – Gambero Rosso S.p.A. – via Ottavio Gasparri 13/17 – 00152, Roma, email: [email protected]
Resta aggiornato sulle novitร del mondo dell’enogastronomia! Iscriviti alle newsletter di Gambero Rosso.
ยฉ Gambero Rosso SPA – Tutti i diritti riservati.
Made with love by Programmatic Advertising Ltd