Made in Italy

2019 anno record per l'export agroalimentare italiano. Necessario contenere i danni nel 2020

Nell'anno passato, l'export agroalimentare italiano ha fatto registrare l'ennesimo record, toccando i 44,6 miliardi di euro in valore. Ma gli ostacoli per mantenere inalterato il trend positivo sono molteplici, dai dazi al Coronavirus.

  • 02 Marzo, 2020

รˆ record dell’export agroalimentare

รˆ di nuovo record: 44,6 miliardi in valore per l’export agroalimentare nel mondo. Il dato, perรฒ, รจ quello relativo al 2019, sicuramente incoraggiante, ma da interpretare alla luce del 2020 che si prospetta all’orizzonte. Il bilancio รจ stato tracciato da Coldiretti sulla base dei dati Istat per l’anno passato, che confermano il grande apprezzamento di cibo e vino italiano nel mondo. Rispetto al 2018, l’incremento percentuale delle esportazioni agroalimentari รจ pari al 7%, soprattutto per merito del vino, che risulta il prodotto alimentare italiano piรน venduto all’estero, per un giro d’affari di 6,4 miliardi, che supera il valore sul mercato interno (chiaro, dunque, quanto sia strategico, per la crescita del settore, proteggere le esportazioni vinicole e il prestigio delle nostre denominazioni). Per quanto riguarda la distribuzione geografica, i prodotti italiani sono esportati principalmente in Europa, che raccoglie quasi due terzi delle esportazioni totali, con picco d’interesse in Germania. Il Paese tedesco si conferma il partner straniero piรน redditizio per l’Italia agroalimentare, con una richiesta crescente di cibo e vino made in Italy, che nel 2019 ha fruttato 7,2 miliardi di euro. Ma anche gli Stati Uniti sono un mercato strategico, del valore di 4,7 miliardi di euro (e un significativo incremento percentuale dell’11%).

Un 2020 in salita. Tra dazi e Coronavirus

Questo, dunque, รจ il punto di partenza per costruire strategie efficaci a contenere le perdite che, sicuramente, il 2020 porterร  in dote. Partendo proprio dagli Stati Uniti, dove l’introduzione dei dazi in vigore giร  dalla fine del 2019 ha giร  provocato una contrazione delle importazioni di cibo (mentre il vino, al momento, รจ salvo) dall’Italia, colpendo soprattutto il settore delle eccellenze casearie. Ma sono le previsioni sugli effetti del Coronavirus a preoccupare maggiormente: la diffusione del contagio paralizza sistemi produttivi e logistici, limitando non poco l’efficienza della catena distributiva, e, nel peggiore dei casi, complicando le sorti delle produzioni agroalimentari, che, nella Pianura Padana della Zona Rossa, sono numerose e fiorenti (da Lombardia, Veneto e Emilia Romagna proviene il 50% delle esportazioni alimentari). C’รจ poi da fare i conti con la disinformazione e il rischio psicosi: โ€œOccorre ricostruire un clima di fiducia nei confronti del marchio Made in Italy che rappresenta nellโ€™alimentare una eccellenza riconosciuta sul piano qualitativo e sanitario a livello comunitario ed internazionaleโ€, per dirla con le parole del Presidente Coldiretti Ettore Prandini.

Il rischio speculazione sul made in Italy

L’appello chiama alla mente la polemica che di recente ha coinvolto un importatore greco, fermo nell’intenzione di ricevere garanzie โ€œvirus freeโ€ sulla sicurezza di un lotto di Grana Padano, prima di procedere all’importazione. Una follia (oltre che un abuso) facilmente smentibile con una veritร  scientifica: il coronavirus non si trasmette tramite alimenti, come certificato anche dall’Efsa. Pertanto, ribadisce ora l’UE, non sono ammissibili misure restrittive sul commercio di prodotti alimentari italiani legate a paure ingiustificate. Eppure, il Consorzio Grana Padano รจ stato costretto a emanare una nota per tutelare il suo buon nome, e la qualitร  del prodotto: โ€œIl Grana Padano posto al consumo oggi รจ senza problemi: รจ stato prodotto oltre 10 mesi fa quando Covid-19 ancora non esisteva e quello prodotto oggi si consumerร  non prima del prossimo dicembreโ€. โ€œInoltreโ€ continua il testo โ€œle condizioni biologiche di stagionatura inattivano ogni tipo di virusโ€.

L’impegno a vigilare sull’evoluzione dei fatti, nei prossimi mesi, spetterร  principalmente al Mipaaf: โ€œNon รจ accettabile โ€“ sottolinea il ministro Bellanovache buyer o catene di distribuzione possano creare ostacoli ai nostri prodotti. L’Italia fa bene, il nostro cibo รจ sicuro. I nostri prodotti sono eccellenti e sani; i consumatori, italiani ed europei, possono e devono consumarli in tutta tranquillitร โ€. E invita produttori e imprese a segnalare richieste anomale e tentativi di speculazione. Domani, 3 marzo, al tavolo convocato dal ministro Di Maio sarร  presentato il Piano Straordinario 2020 per la promozione del Made in Italy. Tutelare il valore dell’agroalimentare รจ importante.

 

a cura di Livia Montagnoli

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