Accordo tra Antinori e Jermann per l’acquisizione da parte della casa vitivinicola toscana della storica azienda goriziana. Lโintesa prevede il passaggio di una maggioranza qualificata delle quote societarie alla famiglia Antinori, che prende il controllo della pluripremiata cantina di Dolegna del Collio, in provincia di Gorizia. Sullโentitร economica dellโaccordo le due societร hanno scelto di non fornire ulteriori dettagli. La joint-venture Antinori-Jermann rappresenta un gemellaggio tra un brand familiare che nel 2020 ha chiuso il bilancio (dati provvisori) con 178 milioni di euro e un’azienda, anchโessa a conduzione familiare, che viaggia intorno ai 15 milioni di euro di ricavi, con una buona presenza in Italia, ma anche allโestero e, in particolare, in Germania e Stati Uniti. L’operazione arriva in una fase complessa da un punto di vista economico per tutto il mondo del vino, a causa dei risvolti della pandemia da Coronavirus, ma non appare collegata a eventuali squilibri finanziari.
Jermann possiede due cantine: oltre alla moderna sede di Ruttars a Dolegna del Collio (aperta nel 2007) c’รจ quella storica di Farra di Isonzo (localitร Villanova), distante appena 15 km, per oltre 170 ettari vitati complessivi (a cui se ne aggiungono 20 a seminativi e orticole). โร unโazienda in salute e pienamente autonoma. Da parte nostraโ sottolinea al Gambero Rosso lโamministratore delegato di Antinori, Renzo Cotarella โnon cโรจ alcuna intenzione di โantinorizzareโ la Jermann. Sarebbe completamente fuori luogoโ. Il rapporto dโamicizia tra le due famiglie รจ di lunghissima data e ora si รจ concretizzato in un accordo di collaborazione che lascerร il management giuliano invariato: โIl ruolo di Silvio Jermannโ aggiunge โe la sua partecipazione attiva saranno decisivi. Da parte sua, Antinori metterร a disposizione il suo modello organizzativoโ.
La cantina Jermann ha lontane origini mitteleuropee. Nel 1881 Anton Jermann, bisnonno di Silvio, giunse dallโAustria (Burgenland) a Villanova di Farra d’Isonzo dove diede inizio a una storia di famiglia fatta di successi e riconoscimenti a livello internazionale, grazie soprattutto al lavoro di Silvio a partire dagli anni ’70, che applica le sue conoscenze di enologia e apre al brand un nuovo corso. Il Vintage Tunina (blend di Sauvignon Blanc, Chardonnay, Ribolla Gialla, Malvasia Istriana e Picolit, lanciato nel 1975) รจ una delle creazioni della casa goriziana tra le piรน celebrate dalla stampa specializzata e dalle guide enologiche. Nel 2016, Silvio Jermann รจ stato incoronato il produttore piรน rappresentativo dei vini bianchi italiani nel mondo. Lโelezione รจ avvenuta a Roma, sotto lโegida di Gambero Rosso. Uno degli ultimi riconoscimenti รจ il Tre Bicchieri al Capo Martino 2018 nell’edizione 2021 della Guida Vini d’Italia. Ora, nel 2021, una nuova svolta col passaggio alla famiglia Antinori, che incrementa il portafoglio italiano di marchi e di Dop d’eccellenza (sei le regioni italiane in cui รจ presente, terzo brand nel nord Italia dopo Prunotto in Piemonte e Montenisa in Franciacorta), e allo stesso tempo รจ chiamata a garantire la continuitร e i successi nel mondo di questo importante brand del Made in Italy.
a cura di Gianluca Atzeni
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