Ristoranti

Coprifuoco e misure anti-movida a Milano e in Lombardia. Ristoranti e mondo del vino in subbuglio

Mentre si attende di sapere se e quando il coprifuoco lombardo diventerร  realtร , minacciando seriamente il lavoro delle attivitร  di ristorazione, รจ il Consorzio del Vino Chianti a far sentire la propria voce contro la โ€œcriminalizzazioneโ€ del vino legata al divieto di vendita di alcolici dopo le 18 in tutta la regione.

  • 20 Ottobre, 2020

In attesa del coprifuoco in Lombardia

La richiesta รจ arrivata al Governo dal presidente della Regione Lombardia e dai sindaci delle principali cittร  lombarde, allโ€™indomani dellโ€™ultimo Dpcm annunciato da Giuseppe Conte: per contenere lโ€™avanzata galoppante del virus sul territorio regionale (con gli occhi puntati sulla cittร  di Milano), si impone la necessitร  di adottare misure piรน restrittive nella gestione di ogni forma di socialitร . E il Ministro della Salute Roberto Speranza si รจ giร  pronunciato positivamente sullโ€™idea di introdurre quel coprifuoco tanto temuto che dalle 23 alle 5 del mattino imporrebbe lo stop a tutte le attivitร  e agli spostamenti non autorizzati in tutta la Lombardia. Coprifuoco che a questo punto diventa ben piรน di unโ€™ipotesi al vaglio, e dovrebbe entrare in vigore giร  a partire da giovedรฌ 22 ottobre, per correre ai ripari in tempi utili (mentre anche in Campania si profila una decisione analoga). Questo, spiega Attilio Fontana, โ€œanche per cercare di dare un colpo a una delle cause della ripartenza del contagio, che sono l’assembramento, la movida, le feste, gli incontri in piazza, tutte cose che non si riescono a controllare perchรฉ non riusciamo ad avere un numero sufficiente di polizia e agentiโ€, a fronte delle previsioni allarmanti della Commissione Indicatori istituita per monitorare lโ€™evoluzione della curva epidemiologica.

I rischi per la ristorazione

Il provvedimento inasprisce dunque le limitazioni giร  imposte al settore della ristorazione, che su tutto il territorio nazionale ha lโ€™obbligo di chiudere entro la mezzanotte. A impattare realmente su ristoranti e attivitร  di somministrazione in genere (purchรฉ con servizio al tavolo, perchรฉ in caso contrario le misure nazionali giร  impongono lo stop alle 18), nel momento in cui entrerร  in vigore il coprifuoco lombardo, non sarร  semplicemente lโ€™anticipo ulteriore dellโ€™orario di chiusura alle 23,ย  che per i ristoranti che lavorano sul doppio turno diventa giร  di per sรฉ un limite difficile con cui fare i conti. Ma soprattutto il concretizzarsi di quello che รจ lโ€™obiettivo primario del provvedimento: scoraggiare le uscite serali. E sarร  dura per tutto il settore della ristorazione lombardo farci i conti (proprio negli ultimi giorni avevamo interpellato anche alcuni ristoratori lombardi a proposito della tenuta delle loro attivitร  nelle ultime settimane; ma ora il rischio che il gioco non valga piรน la candela diventa davvero alto).

Corsia vini al supermercato

Vendita di alcolici vietata dopo le 18. Lโ€™appello del Consorzio del Vino Chianti

Ancor prima di verificare sul campo le conseguenze del coprifuoco che verrร , perรฒ, le preoccupazioni diffuse del comparto del food & beverage si catalizzano sulle misure giร  approvate qualche giorno fa dalla Regione Lombardia, contenute nel regolamento numero 620, che avrร  validitร  fino al prossimo 6 novembre. Tra le misure anti-movida, infatti, si legge anche che, a partire dalle 18, โ€œรจ vietata la vendita da asporto di qualsiasi bevanda alcolicaโ€. E questo, nei giorni scorsi ha prodotto la diffusione di foto che mostrano corsie di supermercati adibite alla vendita di birra e vino sbarrate da nastri che ne impediscono lโ€™accesso ai clienti dopo le 18, perchรฉ il provvedimento รจ esteso a ogni tipo di esercizio commerciale, dai bar ai pub, passando per chioschi, negozi di alimentari e supermercati. Non hanno tardato a farsi sentire la categorie direttamente danneggiate da questa misura, ritenuta da molti eccessiva per le modalitร  con cui รจ stata applicata.

Alza la voce il Consorzio del Vino Chianti, che tramite il suo presidente Giovanni Busi esprime sconcerto e rabbia per un provvedimento che rischia di criminalizzare il vino, inquadrandolo come capro espiatorio degli assembramenti: โ€œVietare dalle 18 la vendita del vino nei supermercati, nelle enoteche, in tutti gli esercizi commerciali e artigianali, รจ una follia, un attacco al buon senso, un provvedimento incomprensibileโ€. Ma il Consorzio si sofferma anche sulla scarsa utilitร  della restrizione: โ€œLa cosa incredibile, e che ci stupiamo non venga colta, รจ che a essere penalizzate sono soprattutto le persone che dopo il lavoro fanno la spesa e magari per cena comprano una bottiglia di vino. Di solito i giovani, a cui crediamo sia rivolta questa misura, hanno piรน tempo libero: il vino possono comprarlo anche prima delle 18 e poi berlo fuori, per strada. Non รจ difficile da comprendereโ€. Di qui, lโ€™appello alla Regione Lombardia: โ€œAttaccare il settore nel canale della grande distribuzione, lโ€™unico che ha retto e ha garantito nel corso della pandemia la sopravvivenza di molte aziende, significa non comprendere la gravitร  della crisi che sta mettendo in difficoltร  imprese e lavoratori. La Regione Lombardia ci ripensiโ€.

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