ยซCi rimboccheremo le maniche per sostenere la domanda in quello che รจ il nostro primo mercato estero e che rappresenta oggi il 22,5% della quota export totaleยป. Il Consorzio Parmigiano Reggiano commenta cosรฌ l’introduzione dei dazi del 20 per cento per moltissimi prodotti dell’Unione europea, annunciata stanotte dal presidente Usa, Donald Trump. Una nota asciutta ma decisa mette in guardia dai rischi che corrono gli stessi statunitensi: ยซImporre dazi su un prodotto come il nostro aumenta solo il prezzo per i consumatori americani, senza proteggere realmente i produttori localiยป.
I dazi sul Parmigiano Reggiano passano quindi dal 15 per cento attuale al 35 per cento, un aumento che non esclude contraccolpi, tenendo conto che per il prodotto gli Stati Uniti sono il primo mercato estero e che rappresenta oggi il 22,5% della quota export totale. ยซDi certo la notizia non ci rende felici – rassicura il presidente del Consizio Nicola Bertinelli – ma il Parmigiano Reggiano รจ un prodotto premium e lโaumento del prezzo non porta automaticamente a una riduzione dei consumi. Lavoreremo per cercare con la via negoziale di fare capire per quale motivo non ha senso applicare dazi a un prodotto come il nostro che non รจ in reale concorrenza con i parmesan americaniยป.
Il Parmigiano Reggiano copre circa il 7 per cento del mercato dei formaggi duri a stelle e strisce e viene venduto a un prezzo piรน che doppio rispetto a quello dei parmesan locali. ยซNoi non siamo affatto in concorrenza coi formaggi locali: si tratta di prodotti diversi che hanno posizionamento, standard di produzione, qualitร e costi differenti: รจ pertanto assurdo colpire un prodotto di nicchia come il Parmigiano Reggiano per proteggere lโeconomia americanaยป, aggiunge Bertinelli.
Nel 2019, quando Trump ha introdotto tariffe aggiuntive pari al 25 per cento, il Parmigiano Reggiano รจ stato il prodotto piรน colpito con un incremento del prezzo a scaffale dai 40 ai 45 dollari al chilo. Ora si ipotizza che possa arrivare addirittura a 55 dollari al chilo considerando l’aumento dell’inflazione. ยซFortunatamente i dazi sono poi stati sospesi il 6 marzo del 2021 e non ci hanno creato problemi in termini di vendite. Gli americani hanno continuato a sceglierci anche quando il prezzo รจ aumentatoยป. Imporre dazi su un prodotto cosรฌ ยซaumenta solo il prezzo per i consumatori americani, senza proteggere realmente i produttori locali. ร una scelta che danneggia tutti. Oggi, il vero nemico dei produttori di latte non sono le loro controparti estere, ma i prodotti che vengono chiamati โlatteโ o โformaggioโ pur non avendo alcuno legame con terra e animali, come i cibi a fermentazione cellulareยป.
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