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Storia di Haru. Le regine del mare e la pesca agli abaloni sull'isola di Jeju

Con il suo vero nome, lโ€™infuencer @prattquello firma un reportage dai mari della Corea del Sud, dove le donne pescano gli abaloni

  • 04 Gennaio, 2024

Milioni di anni fa, nonna Seolmundae, che era una gigantessa, si mise a scavare.
Con solo sette colpi di pala, creรฒ il vulcano Halla, sempre attivo. E attorno a lui, a forza di lava, lapilli, colate, nacque lโ€™isola di Jeju, poco a sud della penisola coreana.

abaloni_Le pescatrici di Jeyu, corea del sud_ foto di kimchi e basilico

Gli abaloni pescati nel mare di Jeyu dalle pescatrici coreane che vivono sull’isola. Foto di kimchi e basilico

L’isola di Jeju e la leggenda

Jeju รจ un lembo di terra perso nel mare che si attraversa da parte a parte in meno di unโ€™ora e mezza: lโ€™aria sa di salsedine e mandarino.
Cโ€™รจ stato un tempo, prima delle serre e dei fertilizzanti, in cui le coltivazioni di arance nellโ€™entroterra venivano spazzate ogni giorno dai venti del mare, costringendo i contadini a costruire barche e prendere il largo.
Se il clima dellโ€™isola non si mostrรฒ clemente con loro, le flotte cinesi e giapponesi lo furono meno: che fosse responsabilitร  di un tifone o di una giunca imperiale, gli uomini dellโ€™isola continuavano a sparire.
Le donne dellโ€™isola no.

…E le donne restarono sole

Rimaste sole a casa, le mogli dei pescatori scomparsi si ritrovarono allโ€™improvviso senza un marito e โ€“ soprattutto โ€“ senza piรน nessuna barca.
La ricchezza del mare rimaneva perรฒ lรฌ a due passi, nascosta sotto le onde: abaloni, ananas di mare, cetrioli e lumache marini riempiono ancora oggi i fondali e le scogliere sommerse dellโ€™isola.
Servivano solo delle tute di cotone, neanche le maschere subacquee โ€“ introdotte solo alla fine del diciannovesimo secolo โ€“ erano necessarie: le donne cominciarono a immergersi.

le pescatrici dell'isola di Jeyu. foto di kimchi e basilico

La storia delle immersioni in rosa

La vita ricominciรฒ a scorrere, uguale a prima, fu il panorama a cambiare: sulle spiagge, quasi fossero state partorite dalla sabbia, iniziarono a stagliarsi casupole di pietra lavica nera, usate come spogliatoi, tra unโ€™immersione e lโ€™altra.
La prima testimonianza scritta delle haenyo risale al 1629, quando il topografo imperiale Lee Gun, incaricato di mappare Jeju, parla di queste donne che si immergono in turni di 7-8 ore, per tornare in superficie con cestini pieni di abaloni, il mollusco โ€œprincipe del mareโ€, cosรฌ amato dai nobili coreani.
Le pescatrici lo estraggono dalla sua conchiglia ovale, da cui sporge come una pupilla sul fondo del mare, e appoggiandosi al primo scoglio che trovano libero, lo tagliano a fettine sottili.
Lo stendono in una vaschetta, con accanto una piccola ciotola piena di salsa di soia e gochujang, la salsa piccante coreana. Mangiano cosรฌ, guardando il mare: imperatori e pescatrici hanno gli stessi gusti.

“Stile di vita, piรน che lavoro”

Sulle coste piรน orientali dellโ€™isola, in uno dei casotti neri di prima, chiamato bulteok, Haru racconta della sua vita da haenyo: ยซรˆ piรน un modo di vivere che un lavoro: immergersi ogni giorno ti insegna dove trovare alcuni crostacei, quali si nascondono sotto la sabbia quando piove, dove non prendere nulla per lasciare riposare gli scogli. Alla fine, diventi anche tu parte del mareยป.
Haru ha una sessantina dโ€™anni, lโ€™etร  media esatta delle haenyo attuali: molte superano i 70 e ogni anno qualcuna se ne va cosรฌ, durante unโ€™immersione, con la salute fisica che non riesce piรน a reggere certi sforzi.

Una vita da haenyo: le pescatrici

ยซSiamo sempre meno, perchรฉ immergersi non รจ piรน necessario. Quando ero piccola una donna di Jeju su quattro si immergeva, adesso siamo poche, siamo pochissime. E poi รจ difficile diventare haenyo: servono sette anni per diventare Hagun, principianti, poi piano piano si diventa Junggun, piรน esperte. Le piรน brave, che insegnano a tutte noi, sono le Sanggun, le maestreยป.
Mentre Haru parla il piccolo spogliatoio di pietra si riempie di fumo, che sale in volute lente da un grosso pentolone davanti a lei.

Piรน turisti, meno pescatrici

La haenyo solleva un mestolo colmo di zuppa rossa dal pentolone e lo versa in una ciotola piรน piccola, mescolando una pappa cremosa con il liquido denso. Lo offre sorridendo: il sapore รจ brodoso e marino, viscido e caldo.
รˆ lโ€™ascidia, รจ il granchio, sono le alghe sargassum, tutto che si impasta e che si fonde insieme sul palato, mentre Haru sorride senza che abbia bisogno di chiedere se รจ buono.
Accanto a lei una cesta di frutti di mare freschi, che porterร  stasera a qualche locale sulla costa.
E stasera a quel locale non basteranno quegli abaloni, perchรฉ i turisti sono sempre di piรน.
E le haenyo sempre di meno.

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