Come se la passa con la pandemia la Silicon Valley del food, come รจ stata definita la Danimarca? Se nโรจ parlato in un incontro online dal titolo significativo di Reboot Copenhagen, la ripartenza nella capitale, primo di una serie di tre appuntamenti Mad about Denmark, coordinati da Visit Denmark, lโente del turismo danese, in collaborazione con il Danish Agriculture & Food Council. Mad in danese vuol dire cibo, elemento che la Danimarca in questi ultimi anni ha trasformato in un riferimento internazionale e in un sinonimo di innovazione, e che dร il nome alla fondazione promossa da Renรฉ Redzepi per parlare del futuro del mondo attraverso lโimpegno in cucina. Stavolta, a interrogarsi su cosa รจ cambiato nellโultimo anno sulla scena gastronomica di Copenaghen e sulle prospettive per il 2021, si incontrano, con la moderazione del giornalista e food writer Andrea Petrini, tre protagonisti eccellenti.
A cominciare proprio da Renรฉ Redzepi, chef iniziatore del Nordic Food Manifesto, dal 2003 alla guida del ristorante Noma, nominato quattro volte il miglior ristorante al mondo. Noma ha imposto una visione progressista della cucina, sempre piรน libera e vegetale, e legata al territorio. Un fine dining dโavanguardia, con menu che seguono le stagioni (tutto pesce e frutti di mare dโinverno, solo verdure, erbe e fiori dโestate, e da ottobre a dicembre protagoniste le foreste danesi con cacciagione e funghi), e ha messo allโordine del giorno la ricerca sui processi delle fermentazioni.
Quindi Matt Orlando,ย giร head chef del Noma, che ha aperto Amass, dove coniuga la gastronomia e l’ospitalitร con la sostenibilitร . Nel 2016 Amass ha ottenuto una certificazione biologica, il 90- 100% dei prodotti e delle bevande serviti sono bio e privi di pesticidi, per una cucina dai sapori emozionanti e insieme ecologici.
Infine Lisa Abend, giornalista americana che vive a Copenaghen, corrispondente del TIME, New York Times e Vanity Fair e attenta osservatrice della scena gastronomica danese, a febbraio 2019 premiata come miglior scrittrice dell’anno ai World Restaurant Awards per il suo saggio innovativo “The Food ‘n Roll Circus” pubblicato da Fool Magazine.
Prima considerazione: anche a Copenhagen sono stati tempi duri, a cui si รจ cercato di rispondere con creativitร . In tempi normali, oltre il 40% dei clienti dei ristoranti di Copenhagen รจ infatti rappresentato da viaggiatori internazionali e chef e ristoranti hanno dovuto spesso rivoluzionare completamente il proprio concept in modo resiliente, per rivolgersi a un pubblico locale, con una maggiore attenzione verso i produttori, i clienti, il servizio e i team dei ristoranti. Parole dโordine: generositร , accoglienza, ospitalitร e un grande senso di community, del fare squadra, della condivisione, il valore che รจ emerso maggiormente e che รจ forse il vero motore per un nuovo inizio.
Lisa Abendย ha parlato di nuove forme di collaborazione e di modi piรน inclusivi nel mondo della ristorazione. Nel segno di quella creativitร , flessibilitร e innovazione che sono il filo conduttore del food in Danimarca, Renรฉ Redzepiย ha sottolineato la necessitร di una gestione piรน umana e sostenibile dei ristoranti e di un grande senso di comunitร nel new deal di ripartenza del Noma.
Nella stessa ottica, Matt Orlandoย ha parlato del progettoย www.bowline.dk – un gruppo creato durante il primo lockdown che riunisce chef, ristoratori e accademici – e della sua evoluzione in una piattaforma di condivisione delle informazioni e forum di discussione per evolvere verso un modello di ristorazione migliore e piรน sostenibile.
Dietro tutto questo, unโagricoltura e una produzione alimentare che puntano allโimpatto zero sul clima entro il 2050, secondo un preciso modello di sostenibilitร economica. Il segreto che sta dietro alla trasformazione di successo di una tendenza gastronomica nello sviluppo di prodotti tradizionali per i consumatori globali potrebbe risiedere nella struttura unica dell’agricoltura e della produzione alimentare danese: per carne e latticini, per esempio, oltre il 90% della produzione totale proviene da cooperative di proprietร degli agricoltori, il che garantisce un’offerta e una qualitร costanti, e un profondo legame con il territorio, consentendo alle aziende alimentari di dedicare la massima attenzione al soddisfacimento delle richieste dei consumatori. Gli obiettivi del Danish Agriculture & Food Council in questo senso sono ben riassunti nel motto from farm to fork, dalla fattoria alla tavola.
Collaborazione, condivisione, sostenibilitร , territorio, community, il futuro del food a Copenhagen va in questa direzione: un modello da seguire?
a cura di Rosalba Graglia
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