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Agricoltura

La Svizzera vota no al referendum contro i pesticidi in agricoltura. Sconfitta per gli ambientalisti

Il referendum del 13 giugno ha raccolto oltre il 60% di voti contrari, nonostante il dibattito sullโ€™importanza di favorire una produzione alimentare sana e rispettosa per lโ€™ambiente che si era acceso negli ultimi mesi.

  • 14 Giugno, 2021

Il referendum contro l’uso dei pesticidi in Svizzera

Sarebbe stato il primo Paese in Europa a bandire lโ€™uso dei pesticidi sintetici in agricoltura, il secondo al mondo dopo il Buthan, che lโ€™approccio a una produzione piรน sostenibile lโ€™ha normato diversi anni fa, completando l’iter di recente. Ma la Svizzera ha votato no. Chiamati a valutare una serie di referendum su tematiche disparate โ€“ dallโ€™aumento delle tasse per contrastare il cambiamento climatico allโ€™impegno contro il terrorismo โ€“ gli svizzeri si sono ritrovati alle urne domenica 13 giugno, anche per esprimere la propria idea sul divieto allโ€™uso di pesticidi (non solo in agricoltura, ma anche nella manutenzione del verde pubblico) e, dunque, per coerenza, sul divieto allโ€™importazione di cibi prodotti con lโ€™utilizzo di chimica in campo. La proposta di legge, se avallata dal consenso popolare, avrebbe previsto una transizione da completare nellโ€™arco del prossimo decennio, fino al bando definitivo dei pesticidi, in un Paese dove il peso economico e politico dellโ€™industria agrochimica รจ ben rappresentato dalla Syngenta (sede a Basilea, ma proprietร  cinese), tra i leader mondiali nella produzione di prodotti fitosanitari.

Favorevoli e contrari. Le motivazioni

Anche per questo il dibattito tra favorevoli e contrari, nei mesi che hanno preceduto il voto, รจ stato acceso, con governo e parlamento chiari nellโ€™esprimere la loro contrarietร , forti del fatto che attualmente, in Svizzera, lโ€™uso dei pesticidi รจ consentito solo dopo test rigorosi. Il fronte del no, inoltre, ha fatto valere come deterrente le eventuali ricadute sociali ed economiche della vittoria del sรฌ, prospettando un rialzo dei prezzi dei prodotti alimentari una volta venute meno le importazioni dei cibi destinati al bando (la Svizzera importa dallโ€™estero piรน del 60% dei prodotti agricoli consumati annualmente nella Confederazione). Per contro, le associazioni schierate a sostegno del sรฌ โ€“ in appoggio allโ€™istanza promossa da scienziati e agricoltori – ย ย hanno fatto leva, nelle settimane scorse, sui rischi per la salute e lโ€™ambiente, ridimensionando lโ€™impatto economico su un settore che in Svizzera puรฒ giร  contare su molte aziende bio che hanno rinunciato ai pesticidi. ย Parte dellโ€™opinione pubblica si รจ mostrata sensibile alle tematiche ambientaliste, ma questo non รจ stato sufficiente: cosรฌ la Confederazione Elvetica ha respinto con oltre il 60% di no il bando allโ€™uso di pesticidi, e โ€“ dopo un testa a testa โ€“ anche la proposta per la riduzione delle emissioni di CO2 รจ stata respinta, con il 51% di voti contrari. Bloccata anche la proposta โ€œPer acqua potabile pulita e cibo sanoโ€, sempre incentrata su una rivoluzione del settore primario, con il blocco delle sovvenzioni a chi fa uso di pesticidi in campo e antibiotici in allevamento. A bocciare le istanze sono stati soprattutto gli elettori che vivono (e lavorano) in campagna, mentre i voti favorevoli si sono concentrati nelle grandi cittร  (nei sondaggi pre-elettorali la maggiore concentrazione di contrari allโ€™utilizzo di pesticidi risiedeva nella Svizzera italiana).

L’Italia e i pesticidi

Resta dunque ancora una mosca bianca il piccolo Comune altoatesino di Malles, primo in Europa ad approvare lโ€™abolizione della chimica in campo nel suo territorio. Per quel che riguarda lโ€™Italia, un recente rapporto dellโ€™Eurostat ha evidenziato come le vendite di pesticidi, nel Paese, siano crollate di un terzo nellโ€™ultimo decennio, in controtendenza rispetto a Paesi quali la Francia e la Spagna, dove il consumo di pesticidi รจ in crescita. Questo non puรฒ far dimenticare che, secondo lโ€™inchiesta pubblicata alla fine del 2020 da Greenpeace UK, lโ€™Italia risulta essere il secondo esportatore europeo di pesticidi vietati nellโ€™UE, seconda solo al Regno Unito. I dati sono relativi ai commerci del 2018, e fotografano lโ€™intensitร  delle esportazioni (pianificate, ma non sempre portate e termine, per onor di trasparenza) di dieci diversi prodotti agrochimici pericolosi alla volta di Stati Uniti, Australia, Canada, India, Giappone, Messico.

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