Guide pratiche

Pane: i segreti per conoscerlo e riconoscerlo

Cosa รจ una biga, e cosa si intende per pasta di riporto? Quali sono i criteri per valutare un buon pane e come si sceglie?

  • 02 Luglio, 2019

รˆ passato circa un anno da quando abbiamo cominciato il nostro viaggio nel mondo del pane e dei panificatori contemporanei, registrando le evoluzioni di una new vawe dell’arte bianca. Un mondo complesso, che varca i confini nazionali costruendo โ€“ lievitazione dopo lievitazione โ€“ una comunitร  di artigiani sempre piรน consapevole e competente. Gente che ricerca, studia e sperimenta, si scambia suggerimenti e passa nomi di mulini sottobanco come fossero spacciatori. E in un certo senso lo sono. รˆ sempre piรน difficile trovare una materia prima di qualitร  ma al contempo รจ sempre piรน semplice: dipende dalla prospettiva e dal raggio di visione. Difficile rispetto a parecchio tempo fa, se si ha come parametro โ€œil pane di una voltaโ€, semplice se si guarda al passato recente. Che in fondo il passato รจ un punto di partenza, non sempre da rimpiangere (li ricordate voi gli anni ’70, con l’arrivo dell’industrializzazione selvaggia e gli interventi sul campo?) ma il futuro รจ ancora tutto da fare.

La new vawe del pane

L’ondata che cresce e si diffonde, apre varchi e contamina, oggi puรฒ contare su un nutrito parterre di professionisti. Lo abbiamo toccato con mano, quando abbiamo cominciato a monitorare il territorio, da nord a sud, alla ricerca dei nomi piรน interessanti dell’arte bianca. Abbiamo scoperto una rete fitta con stili e orientamenti diversi, gruppi e associazioni di artigiani. Realtร  quasi casalinghe e giganti da grandi numeri, panificatori-agricoltori o trasformatori puri. Un panorama vastissimo e articolato che abbiamo continuato a studiare, pane dopo pane. รˆ nata cosรฌ la nostra guida Pane e Panettieri d’Italia. La nostra prima e la prima in assoluto. Frutto di un lavoro intenso che aveva, come primo passo, l’esigenza di definire dei parametri e di dare delle indicazioni per aiutare i consumatori a orientarsi nell’acquisto.

Pane tagliato a fette

5 regole per scegliere un buon pane

 

  1. Cercare di conoscere bene il panificatore che produce il pane che vogliamo acquistare. Instaurare con lui un rapporto di fiducia, fargli domande sul prodotto che vende, capire quale sia il suo approccio, la storia della materia prima che usa, l’attenzione e la professionalitร  che ci mette.

 

  1. Proprio come un buon vino, un buon pane deve avere un bel profumo e un buon sapore. Qualunque sia il lievito che viene utilizzato, questo non deve coprire profumi e aromi delle materie prime impiegate. รˆ importante che venga lasciata alle farine e al grano tutta la possibilitร  di esprimersi.

 

  1. Anche l’aspetto non deve essere trascurato. Dunque sรฌ a pagnotte ben cresciute, dalla crosta giustamente colorita e dalla forma curata. A seconda, chiaramente del tipo di pane che abbia voluto realizzare l’artigiano, potrร  essere piรน o meno rustica.

 

  1. Si deve poter conservare a lungo in ottime condizioni. Dopo circa tre o quattro giorni puรฒ essere utile seguire il processo di rigenerazione: dieci minuti in forno a 150ยฐC.

 

  1. Seguire il proprio gusto personale. Questo ci aiuterร  a scegliere la pagnotta che piรน fa per noi, con la crosta piรน o meno cotta e croccante, con la mollica piรน o meno umida, leggera o ariosa, con o senza elementi ad aromatizzare. Perchรฉ ogni artigiano ha il proprio stile e il proprio modo di lavorare e questo regala l’impagabile valore aggiunto della personalizzazione del prodotto.

Il glossarietto del pane

Acceleratori

(vedi alla voce: miglioratori)

Alveolatura

Formazione di alveoli, piccole bolle vuote nella mollica.

Biga

Pre-impasto a base di acqua, farine e lievito di birra. รˆ un impasto solido da cui partire per fare il pane. Prevede un tempo di lievitazione di circa 20 ore, per cui รจ importante prepararla almeno il giorno prima. Lโ€™impiego della biga permette la moltiplicazione dei lieviti, una maggiore idratazione e maturazione del glutine e la formazione di sostanze acide e aromatiche che daranno sapore al pane.

Fermentazione

Tecnicamente รจ una via metabolica che permette agli esseri viventi di ricavare energia da particolari molecole organiche (quasi sempre carboidrati) in assenza di ossigeno. Nella panificazione si ha fermentazione alcolica da parte dei saccaromiceti (formazione di gas e quindi alveolatura); i lattobacilli (presenti solo nel lievito madre) inducono invece una fermentazione lattica e hanno azione di proteolisi (spezzano le lunghe catene proteiche) che rendono il prodotto piรน digeribile.

Licoli

Acronimo di Lievito, Coltura Liquida. Lโ€™aspetto ricorda quello del poolish ma a differenza di questo non c’รจ lโ€™aggiunta di lievito: il licoli parte, infatti, da una lievitazione spontanea di acqua e farina in parti uguali.

Lievitazione

Si attiva sia in presenza che in assenza di ossigeno (fermentazione). I lieviti fermentanti producono energia convertendo gli zuccheri in anidride carbonica ed etanolo. Nella fermentazione delle bevande alcoliche la produzione dell’etanolo รจ utile per ragioni di stabilizzazione, mentre nella lievitazione del pane l’anidride carbonica gonfia la pasta e l’alcol (etanolo) evapora durante la cottura.

Lieviti

Microrganismi presenti naturalmente nellโ€™aria sotto forma di spore. Ne esistono di diversi tipi e ognuno di essi con impieghi diversi. Il Saccharomyces cervisiae รจ quello piรน usato nel campo dellโ€™alimentazione; da secoli viene impiegato per la produzione di vino, birra e pane.

Lievito a sale

Una pasta madre con aggiunta di una minima quantitร  di sale che serve ad abbassare il ph (vedi voce) e a selezionare meglio gli enzimi per la fermentazione.

Pasta madre o lievito madre

Per lievito madre si intende una popolazione microbica complessa attivata e alimentata da una contaminazione spontanea tra la farina e l’ambiente esterno. Si categorizza e diversifica per gradi di aciditร , che ne determinano i tempi di utilizzo, per idratazione (modi e tipologie d’uso) e consistenza (fa riferimento a stili, tecniche e tradizioni). I prodotti ben realizzati che ne prevedono l’impiego esclusivo hanno certamente migliori caratteristiche organolettiche, si conservano piรน a lungo, resistono molto bene all’ammuffimento per via della forte componente acida, e rilasciano profumi ancora piรน interessanti dopo almeno dieci ore dalla cottura. Un’importante caratteristica del lievito madre รจ l’aciditร : con un pH intorno a 4.8, l’attivitร  dei microrganismi e degli enzimi รจ ottimale. Inoltre il pH basso evita la formazione di agenti patogeni.

Lieviti chimici

Appartengono a questa categoria bicarbonato di sodio, cremor tartaro e bicarbonato di ammonio (sono solo alcuni esempi).

Lievito di birra

Agente lievitante naturale (ovvero non di sintesi chimica) ottenuto dalla selezione di saccaromiceti che inducono fermentazione alcolica producendo l’alveolatura caratteristica del pane. รˆ semplice da reperire e facile da utilizzare; in commercio si trova confezionato fresco o disidratato. รˆ composto da una sola specie microbica selezionata meccanicamente, la ย Saccharomyces cerevisiae

Lievito naturale

Questa dicitura (o anche “lievitazione”) compare spesso in etichetta; la legge infatti definisce cosรฌ il processo di lievitazione per via enzimatica: che sia lievito di birra o pasta acida. La prima รจ composta da un solo ceppo di enzimi, la seconda invece รจ formata da molteplici colonie.

Metodo diretto e indiretto

Nel metodo diretto tutti gli ingredienti vengono impastati in unโ€™unica fase, in quello indiretto, invece, viene prima preparato un pre-impasto (biga o poolish) che, dopo la fermentazione, viene impastato con gli altri ingredienti. Lโ€™impasto si puรฒ preparare anche con il metodo semidiretto utilizzando pasta di riporto.

Miglioratori

Sostanze coadiuvanti della lievitazione che aiutano a sviluppare profumi, anche a partire da farine scarse. I piรน comuni sono: acido ascorbico (vitamina C, per la conservabilitร ), mono e digliceridi degli acidi grassi (emulsionanti e stabilizzanti di sintesi), proteasi (da pancreas di suino), amilasi (favoriscono fermentazione)…

Pasta di riporto

รˆ una piccola parte dell’impasto quotidiano che si toglie dalla massa e si tiene da parte per far lievitare l’impasto del giorno dopo (รจ la “biga” che utilizzano spesso i fornai: un pre-impasto che funziona con l’aiuto di un po’ di lievito di birra). Contiene quindi tutti gli ingredienti dellโ€™impasto finale e ha subito almeno qualche ora di fermentazione.ย  Non รจ da confondere con la pasta madre.

Ph

La grandezza che misura l’aciditร  in chimica: un valore 7 indica un’aciditร  neutra; il valore superiore a 7 indica ph basico (non acido); un valore inferiore a 7 indica un ph acido.

Poolish

Conosciuto anche come “biga liquida” รจ un pre-impasto di farina, acqua e lievito di birra: molto idratato fino ad essere, appunto, di una cremositร  quasi liquida.

Rinfresco

รˆ il procedimento con cui si nutre e si tiene in vita il lievito madre non utilizzato per l’impasto. Si impasta di nuovo la massa da conservare con acqua e farina. Se ne fanno diversi, in base al risultato che si vuole ottenere e al tipo di levito madre.

Starter

Agente che aiuta a far partire l’azione fermentante e lievitante da parte dei lieviti. Il bicarbonato o il cremor tartaro sono agenti chimici starter di lievitazione (non di fermentazione: creano solo anidiride carbonica e bolle).

 

a cura di Sara Bonamini

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