Regno Unito

Gli inglesi smascherano il pane di Lidl, non era a lievitazione naturale

La catena tedesca รจ stata costretta a rinominare il prodotto, togliendo il riferimento al lievito madre e anche alla farina di segale

  • 12 Dicembre, 2023

La caccia all’etichetta ingannevole continua. The Real Bread Campaign รจ lโ€™associazione britannica impegnata a scovare le diciture illusorie e fittizie tra i pani del supermercato, quei filoni โ€œappena sfornatiโ€ che in realtร  sono pezzi precotti o surgelati e poi scaldati al momento, oppure tutti quei pani โ€œa lievitazione naturaleโ€ che in realtร  il lievito madre non lโ€™hanno mai visto.

Il pane di Lidl (non) a lievitazione naturale

Lโ€™ultimo episodio riguarda Lidl e il suo pane โ€œfiore di segale croccante a lievitazione naturaleโ€, in realtร  fatto sรฌ con pasta madre ma con aggiunta di lievito di birra per accelerare il processo. Non solo: la farina di segale rappresentava solo una piccola percentuale dellโ€™impasto, principalmente a base di farina di frumento. Insomma, un pane โ€œfalsoโ€: sourfaux, per lโ€™esattezza, comโ€™รจ stato ribattezzato dallโ€™associazione, con un gioco di parole partito da sourdough, lievito madre in inglese.

E cosรฌ, Lidl รจ stato costretto a modificare lโ€™etichetta del prodotto, specificando la presenza della farina di frumento ed eliminando del tutto il riferimento alla lievitazione naturale, una vera tendenza negli ultimi anni che nel Regno Unito, perรฒ, non รจ mai riuscita a battere l’amore per il classico bauletto industriale. ยซSiamo grati che Lidl abbia trovato un nome piรน appropriato per il prodotto, ma non dovremmo perdere tempo su casi individuali come questoยป ha dichiarato il coordinatore della Real Bread Campaign, Chris Young.

Per un’industria del pane piรน trasparente

Nonostante il codice di condotta pubblicato a inizio anno da sei gruppi nazionali di panificatori, nella gdo episodi simili continuano a essere frequenti. Secondo unโ€™indagine dellโ€™associazione, quattro pagnotte su cinque vendute nei supermercati britannici non contengono gli ingredienti corretti, o almeno non quelli che ci si aspetterebbe dal nome.

Lโ€™obiettivo, ora, รจ spingere il governo a introdurre nuove leggi per obbligare i fornai a esporre la lista degli ingredienti sotto lโ€™etichetta con il nome โ€“ e non sul libro degli allergeni a parte โ€“ e limitare sempre piรน lโ€™uso ingannevole di terminologie come โ€œnaturaleโ€. Honest Crust Act รจ stato definito dalla Real Bread Campaign, che nel frattempo invita tutti i panificatori a farlo volontariamente, mettendo in bella vista la lista delle materie prime anche dei prodotti non confezionati.

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