Avanza del brodo di Natale? Aggiungeteci un uovo, o due. E no, non si tratta nรฉ del famoso gelato nรฉ del latticino fresco che lโomonimo nome evoca, ma di una zuppa semplice e sostanziosa, nata per ridare vita agli avanzi e diventata, nel tempo, un simbolo della convivialitร delle feste nel centro Italia. Viene solitamente preparata per il pranzo del 26 dicembre, il giorno di Santo Stefano, ma dio benedica coloro che non rinunciano ad assaggiarla anche la sera prima, dopo il pranzo di Natale.
Nella cucina italiana, il termine stracciatella puรฒ indicare tre preparazioni molto diverse: un gelato a base di latte e panna con scaglie di cioccolato fondente, un formaggio fresco cremoso e, infine, la stracciatella in brodo. Pur cosรฌ distanti, queste varianti condividono lโorigine del nome, che rimanda allโidea di “stracciare”. Nel caso della zuppa, gli straccetti non sono altro che il risultato dellโuovo mescolato e cotto nel brodo bollente, per formare le tipiche scaglie di uovo del piatto. La stracciatella in brodo ha radici profonde soprattutto nelle regioni centrali dellโItalia, come Lazio, Marche, Abruzzo ed Emilia-Romagna, sebbene esistano varianti in tutto il Paese.
Il denominatore comune? Il fatto di essere un piatto di recupero, nato per riutilizzare il brodo avanzato delle feste, trasformandolo in un pasto caldo e nutriente per la famiglia. Lโorigine della stracciatella รจ legata alla tradizione rurale e alle esigenze della cucina povera. Si racconta che fosse servita per la prima volta a Roma, verso la fine dellโOttocento, in un contesto sociale segnato da povertร e ristrettezze. In quegli anni, il prezzo della carne veniva regolato dai magistrati Conservatori Capitolini per consentire a tutti di acquistarla almeno una volta lโanno, a Natale. Se le famiglie riuscivano a mettere da parte qualche scarto di carne per il brodo, il suo riutilizzo diventava essenziale. Nel Lazio, la stracciatella era il pasto del 26 dicembre, ma nelle case piรน umili veniva preparata giร il giorno di Natale, al posto dei piรน costosi tortellini in brodo. Il gesto di rompere un uovo, amalgamarlo con formaggio e aromi, e โstracciarloโ nel liquido caldo trasformava un avanzo in un piatto caldo e confortevole.
La ricetta tradizionale prevede un buon brodo di carne, uova sbattute, parmigiano, un pizzico di noce moscata e, per finire, un ingrediente che non puรฒ proprio mancare: la buccia di limone grattugiata. Ma ecco, passo per passo, tutto il procedimento per cucinare una stracciatella da leccarsi i baffi. Per prima cosa, scaldare il brodo di carne in una pentola. Nel frattempo, in una ciotola sbattere le uova con parmigiano, noce moscata e buccia di limone fino a raggiungere un composto omogeneo. Aggiungere il composto al brodo caldo e con la forchetta stracciare il composto lasciando cuocere per circa 1 minuto e 30. Servire aggiungendo a piacimento altro parmigiano.
A seconda della regione, la base puรฒ essere arricchita con semolino, pangrattato o aromi come prezzemolo e scorza di limone. In Emilia-Romagna, la variante prende il nome di โminestra paradisoโ, evocando la leggerezza del sapore, mentre in Romagna si incontra la โtarduraโ, una versione piรน densa e mescolata.
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