Terre AbbanDonate รจ una formula che rende immediatamente lโidea del passaggio di consegne auspicato da chi ha messo in piedi il progetto. Lโanello di congiunzione tra lโabbandono di una terra e la sua nuova vita, in questo caso, diventa la donazione. O meglio il dialogo tra chi possiede terreni incolti e chi invece รจ in cerca di un appezzamento di terra per coltivarlo, ma non ha ancora avuto modo di trovarlo. Per favorire questo passaggio interviene lโassociazione Let Eat Bi. Siamo a Biella, dove la realtร che prende in prestito una delle piรน celebri opere di Michelangelo Pistoletto per concretizzare il Terzo Paradiso in terra biellese si preoccupa da tempo di realizzare progetti di cambiamento responsabile invitando le persone a collaborare. Obiettivo ultimo e ricorrente รจ la cura della terra, del paesaggio naturale e sociale, per favorire uno sviluppo economico sostenibile e lโinclusione sociale. Terre AbbanDonate mette in pratica tutto questo, proponendosi come piattaforma di incontro tra offerta e domanda di terreni agricoli. Semplicemente, la piattaforma online raccoglie una mappatura delle terre abbandonate disponibili nel territorio biellese, mostrando al contempo i coltivatori interessati ad adottare un terreno abbandonato.
Altrettanto semplice รจ lโarticolazione del database in un Catasto dei Terreni e nellโAnagrafe dei Coltivatori, che favoriscono lo scambio immediato tra chi dona e chi riceve. In questo modo, spiega lโassociazione, รจ possibile favorire la cura, la difesa e la valorizzazione del territorio locale, mentre si incentiva laย creazione di legami socialiย duraturiย eย lo scambio di saperi tra generazioni e culture diverse. Ferma restando lโintenzione di considerare la terra un bene comune e dunque di cercare di attivarne il potenziale produttivo e aggregativo. Si innestano nel discorso i concetti di cooperazione allโinterno di una comunitร locale, di sensibilitร al riuso e di tutela del territorio in quanto identitร collettiva. Per questo รจ importante salvare i terreni incolti dallโabbandono, perchรฉ siano una risorsa per le nuove generazioni (e sappiamo quanto negli ultimi anni siano sempre piรน numerosi i giovani disponibili a intraprendere nuovi e ben strutturati progetti agricoli). Ne deriva la voglia di scommettere solo su unโagricoltura rispettosa dellโambiente, che non faccia uso di sostanze chimiche e punti anzi a rigenerare il suolo. Il test sul territorio biellese si propone anche di fornire un modello replicabile altrove.
Possono iscriversi al Catasto o allโAnagrafe i soci di Let Eat Bi, previo versamento di una quota associativa annuale di 15 euro, che perรฒ sarร richiesta solo se lo scambio di una terra abbandonata andrร a buon fine. Un aspirante coltivatore in cerca di terreno, quindi, potrร registrarsi in Anagrafe dopo aver garantito il rispetto del Manifesto dellโassociazione; sarร visibile sulla piattaforma attraverso una scheda profilo e potrร ricercare il terreno piรน adatto alle proprie esigenze nella sezione Catasto, che di ogni appezzamento incolto indica localizzazione, dimensioni, consigli per lโuso. Una volta individuato il terreno, compilando il form dedicato, si attiverร la procedura di scambio, seguita nella fase online dallโassociazione e poi concretizzata dalle parti che stabiliranno autonomamente le modalitร effettive di accordo giuridicoย con cui regolare i rapporti di uso del terreno. Analoga la procedura per chi vuole mettere a disposizione un terreno, che con lโaiuto di Let Eat Bi stilerร una carta dโidentitร del fondo, fornendo anche fotografie da allegare alla scheda, per poi aspettare le richieste degli interessati o muoversi alla ricerca di profili nellโanagrafe dei coltivatori. Importante sottolineare che il terreno non dovrร essere effettivamente donato: la donazione auspicata nel nome del progetto, infatti, non comporta un passaggio di proprietร , ma lโaffidamento della terra a un altro soggetto, per il periodo concordato insieme (a questo proposito lโassociazione mette a disposizione una forma di scrittura privata suggerita).
Tutti possono esplorare liberamente la piattaforma, per avere unโidea dei terreni disponibili e delle loro caratteristiche: si spazia dallโorto con bosco al prato con frutteto, al giardino aromatico dotato di pozzo, allโex maneggio con ampie zone boschive, allโappezzamento con vecchi cascinali da recuperare. Tra i profili degli aspiranti coltivatori, invece, si rintracciano persone che vogliono dedicarsi alla produzione per autoconsumo, studenti col sogno di realizzare unโazienda agricola multifunzionale, persone col pallino per lโapicoltura o il desiderio di aprire una fattoria didattica. Ma anche associazioni che hanno bisogno di terreni per concretizzare progetti di reinserimento al lavoro di migranti. Ma cโรจ spazio anche per erbe officinali, vigneti, sistemi di permacultura, coltivazione della canapa. Una varietร di interessi o obiettivi che dimostra la disponibilitร di un numero sempre maggiore di persone a prendersi cura della terra. E a farne una risorsa di guadagno sostenibile (leggete anche le storie di chi ci ha creduto).
a cura di Livia Montagnoli
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