Il progetto The First รจ ambizioso: un Urban Resort che, come un albergo diffuso, colonizza diversi spazi cittadini con una piccola collezione di hotel 5 stelle lusso, che dialogano tra di loro condividendo servizi e spazi cocon gli ospiti, per vivere la cittร con una prospettiva originale. Succede a Roma, a conferma di un momento felice che vive l’ospitalitร capitolina a dispetto delle oggettive difficoltร diffuse, dove si mettono in moto progetti e format piรน o meno tradizionali (ne sia un esempio il prossimo arrivo della prima sede italiana di Soho House).
Urban Resort, dicevamo. La compagnia mira a creare, nel giro di circa un anno, una collezione di tre strutture diverse sotto al nome di The First Roma, ognuna con un’identitร particolare (Arte, Dolce e Sensi). Le tre sedi โ un centinaio di stanze in totale – saranno collegate da automobili (Rolls-Royce, Mercedes, Tesla Model X e un paio di macchinine elettriche da golf) a disposizione degli ospiti dell’hotel, che potranno espletare in ogni struttura le operazioni di check in e usufruire dei servizi di ogni albergo, indifferentemente. Magari alloggiando in uno, usando la palestra dell’altro e mangiando in un altro ancora. Mantenendo quindi il vantaggio di un contatto piรน personale con i clienti ma contando su numeri piรน importanti, e dunque possibilitร di servizi maggiori, come nei grandi hotel. Insomma, i vantaggi del grande albergo e dei boutique hotel riunioni nello stesso progetto.
Un progetto ancora in fieri, di cui vi raccontiamo passato, presente e sviluppi futuri.
Tutto nasce dall’acquisizione di un primo albergo, quel The First Hotel Roma Arte (29 tra camere e suites e una collezione di 200 opere d’arte contemporanea selezionate dalla galleria Mucciaccia di Roma) che molti gourmet capitolini conoscono bene, per via della presenza, in successione, di All’Oro di Riccardo Di Giacinto e Ramona Anello (prima che lasciassero i locali al piano terra di via del Vantaggio e per aprire il The H’All Tailor Suite) e di Acquolina dei fratelli Troiani, con il prematuramente scomparso Alessandro Narducci al timone di una cucina che aveva trovato una sua precisa identitร . Poi le cose hanno preso la tragica piega che tutti sappiamo. Ma la storia del ristorante non si รจ fermata lรฌ, e continua la sua evoluzione, forte anche di un gruppo alle spalle che punta molto sulla proposta gastronomica.
Infatti, mentre si registrava il cambio di guardia nel ristorante โospiteโ dell’albergo (cosรฌ รจ stato per molto tempo, ora Pavilions รจ entrato anche nella proprietร del ristorante), nelle retrovie si registrava un altro cambio, meno plateale, ma non meno rilevante. ร di 3 anni fa l’ingresso del gruppo The Pavilions Hotels & Resort in quota maggioritaria al The First, a quel punto cambiano gli scenari e cambiano le risorse da investire nel progetto.
Pavilions di Gordon e Danielle Oldham, รจ alla sua prima sede italiana e qui, insieme ad Andrea La Caita, (general manager di Acquolina e divenuto socio lui stesso), gioca le sue carte. A partire da un rinnovamento nell’offerta gastronomica, che sarร composita nei tre spazi, e mette in campo collaboratori dai curricula stellari.
Merito anche delle relazioni dello stesso La Caita, cui si deve il colpaccio di aver chiamato a Roma persone come Benito Cascone, Davide Figliolini, Vincenzo Abagnale, che vantano referenze vertiginose nel firmamento dei tristellati internazionali come Diverxo, Mirazur, Pavillon Ledoyen. Come li hai convinti? โNon รจ stato facileโ ammette La Caita โhanno giocato molto i rapporti personaliโ. E capitali importanti, immaginiamo. Ma qui la risposta si fa molto pragmatica: โรจ stato un discreto investimento, ma abbiamo deciso di puntare su poche figure principali molto skillate, e molti giovani che hanno voglia di fare e fare bene, da far crescereโ. Al momento lo staff conta 45 persone, tra tutti i ristoranti del gruppo, ma in aumento imminente.
Il primo impegno รจ stato quello di trovare una giusta direzione al ristorante al piano terra, Acquolina, dove la scomparsa improvvisa di Alessandro Narducci ha lasciato un segno profondo. A coordinare la cucina ora c’รจ Davide Figliolini, ex junior sous chef di David Muรฑoz al Diverxo di Madrid. โAngelo Troiani c’รจ sempre, come executive, ma ora Davide, come chef di cucina, sta facendo un passaggio di stile pur mantenendo il legame con Alessandro, che aveva traghettato il ristorante in una nuova stagioneโ. Una cucina che rimane ancorata ai sapori mediterranei, al pesce, โpunti di partenza per una evoluzione, nel segno della continuitร e non di una rotturaโ aggiunge La Caita nell’introdurre una cucina che pur nell’uso di tecniche spezie e prodotti nuovi, rimane confortevole e golosa. โNon spiazza pur prendendo qualche rischio in piรนโ. E nel menu si individuano piatti storici โ omaggio e ricordo di Alessandro โ proposte piรน audaci, espressione delle esperienze di Figliolini. Drastica la riduzione dei coperti, da 70 a 35 – โavendo anche un bistrot, vogliamo alzare un po’ il tiroโ – e imminente il restyling che interesserร l’area bar che diventerร una enoteca, una sorta di boutique del vino. Niente cocktail in carta, ma una miscelazione al tavolo, studiata espressamente per l’aperitivo o la chiusura del pasto. Restaurant manager, direttamente dal Mirazur e prima ancora dal Pavillon Ledoyen, Benito Cascone.
La nuova copertura, installata a novembre scorso, garantisce ormai la vivibilitร della terrazza โ in partnership con Molinari โ tutto l’anno, con una cucina separata da quella di Acquolina firmata da Claudia Ceppaluni (alle spalle esperienze con Baronetto e Blumenthal). Di nuovo nel segno della continuitร , con le โgocceโ, bocconi piรน o meno elaborati, piatti in omaggio a Narducci, e poi hamburger, a comporre una proposta piรน easy rispetto al piano terra. Anche per quanto riguarda la carta dei vini che conta circa 70 referenze curata, come per Acquolina (dove invece sono circa 700), da Emanuele Pica. 24 le voci nella drink list, equamente suddivise tra classici e creativi. Per gli aperitivi iper-panoramici e per i cocktail del dopocena qui c’รจ resident niente meno che Valeria Bassetti, una delle colonne del bere miscelato a Roma.
La seconda bandierina di questa piccola colonizzazione รจ solo a poche centinaia di metri di distanza, a via del Corso, in un edificio dell’800 progettato da Valadier. Si chiama The First Roma Dolce โ per suggerire con immediatezza il focus della struttura, in un certo senso “costruita” intorno a una pasticceria โ ed รจ il nuovissimo boutique hotel del gruppo, di imminente apertura. 23 suites firmate dallo studio Marincola (o stesso che ha curato il The First Roma Arte nel 2000 e che seguirร il restyling di Acquolina e il terzo hotel in programma).
Qui, al centro della proposta gastronomica, la pasticceria, quella nostrana e quella internazionale. A firmarla, Vincenzo Abagnale โ lo stesso di Acquolina โ in arrivo dal Mirazur di Mentone del neotristellato Mauro Colagreco.
La sala per il pranzo
Dolce e salato. La proposta del ristorante Velo รจ informale e di pronto consumo, pensata per un pubblico in transito per le vie dello shopping o in visita ai grandi monumenti capitolini. Fuori dai dogmi dell’alta ristorazione, dunque, dentro quelli di una pausa rilassante dall’appeal internazionale. Aperto dalle 12 alle 23 con una proposta semplificata, tre paste (una romana, una ripiena, una al forno) un main course (che sia salmone, baccalร o filetto) formaggi, salumi, prosciutti d’autore, insalate. Tutto il cotรฉ legato all’antipasto all’italiana, con fresche variazioni legate alla stagionalitร come per l’uovo, con tartufo o asparagi secondo stagione. Una zuppa, e poi gli hamburger. A fare la parte del leone sono i prodotti. Garantiti dai grandi nomi del settore: Bonci, Liberati, Parisi. โOgni tanto qualche signature di Acquolina o Acquaroofโ a mantenere vivo il legame con la sorella maggiore. Una cinquantina le etichette in carta. I prezzi? โDa bistrot: per un hamburger e un dolce siamo sui 25-28 euroโ.
La Pasticceria
L’ingresso, il corridoio con opere d’arte a tema e i locali dominati dal giallo e dall’oro. Un corner street food al piano terra per prendere un caffรจ e un pasticcino al volo, e la sala al primo piano, con i due balconcini per mangiare guardando il viavai di via del Corso dall’alto. Si presenta cosรฌ Velo che gioca la carta del dessert per conquistare i clienti. Cioccolatini, mignon, monoporzioni e tanto altro. Due banconi: uno per la pasticceria classica italiana e romana (bomba, maritozzo e via cosรฌ) e uno per i dolci al cucchiaio. โTutto sarร fortemente italiano, ma di tanto in tanto si giocherร con stili internazionali: francese, giapponese, americanoโ. Abbagnale porta in dote rigore e praticitร , profonda conoscenza di erbe e spezie, tecnica e gioco. Da bere infusi e tรจ – dalla mattina al dopo cena, con il rito dell’afternoon tea con accompagnamento dolce e salato โ caffรจ (espresso, syphon, cold brew, moka con miscele classiche e monorigine illy, gli stessi di Acquolina) e poi i cocktail: 8 grandi classici interazionali e 8 proposte pensate specificatamente per l’anima di questa location โcon tendenze dolci, aromatiche, o legate al caffรจโ. A gestire la miscelazione รจ sempre Valeria Bassetti (la stessa di Acquaroof).
TeaRoom
Il terzo albergo della collezione โ apertura prevista nel primo trimestre 2020 โ si trova dall’altra parte del fiume. A Lungotevere dei Millini in un palazzo che รจ stato sbucciato della sua facciata e che sarร ricoperto di cristallo e che ospiterร una piscina sul tetto, una grande Spa su due piani (il nome, Sensi, fa riferimento proprio al benessere cui questa struttura รจ dedicata) e un grande ristorante. Naturalmente, come spiegato, tutto sarร a disposizione anche degli ospiti delle altre due strutture, sarร sufficiente prenotare un transfer con l’automobilina elettrica (o fare una breve passeggiata). โL’ispirazione gastronomica di Sensi sarร la carne e la cucina romana ed ebraico romanesca, cosรฌ completiamo il pacchettoโ scherza La Caita nell’anticipare una proposta legata a quelle che lui chiama โcotture arcaiche legate al fuoco: josper, tandoori, asado. Ma ci sarร un’attenzione a frollature e maturazioni della carne oltre che alle cottureโ. Ma questo รจ il futuro prossimo.
The First Roma Arte โ Roma โ via del Vantaggio, 14 – 06 45617070 – https://www.thefirsthotel.com/arte/
The First Roma Dolce โ Roma โ via del Corso, 63 – 06 45617070 – https://www.thefirsthotel.com/dolce/
a cura di Antonella De Santis
Niente da mostrare
ResetGambero Rosso SPA
P.lva 06051141007
Codice SDI: RWB54P8
registrazione n. 94/2021 Tribunale di Roma
Modifica impostazioni cookie
Privacy: Responsabile della Protezione dei dati personali – Gambero Rosso S.p.A. – via Ottavio Gasparri 13/17 – 00152, Roma, email: [email protected]
Resta aggiornato sulle novitร del mondo dell’enogastronomia! Iscriviti alle newsletter di Gambero Rosso.
ยฉ Gambero Rosso SPA – Tutti i diritti riservati.
Made with love by Programmatic Advertising Ltd