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Un nuovo inizio per Pernigotti? Due imprenditori italiani per salvare lo stabilimento di Novi Ligure

La proprietร  dello storico marchio del cioccolato piemontese resta in mano alla famiglia turca Toksov, ma dal 1 ottobre le reindustrializzazione procederร  sotto la guida della coop sociale Spes e dellโ€™imprenditore riminese Giorgio Emendatori. I dettagli dellโ€™accordo che, dopo la crisi, salva un centinaio di dipendenti.

  • 08 Agosto, 2019

Pernigotti. Dalla crisi alla ripresa

Riaprirร  il 1 ottobre per iniziare un altro capitolo della sua lunga storia, ma giร  in queste settimane, allo stabilimento di Novi Ligure, cโ€™รจ chi lavora per la produzione di gianduiotti e dolciumi per le prossime feste natalizie. E ora che il pericolo di delocalizzazione –ย  con conseguente chiusura del quartier generale piemontese – sembra scongiurato, quasi un centinaio di dipendenti della Pernigotti tirano un sospiro di sollievo. La crisi era deflagrata con tutte le evidenze del caso lโ€™autunno scorso, con lโ€™annuncio drammatico della famiglia Toksov, attuale proprietร  turca dellโ€™azienda fondata da Stefano Pernigotti nel 1860: dopo piรน di 150 anni dโ€™attivitร , lo stabilimento di Novi sembrava destinato a chiudere per ridimensionare i bilanci in perdita, nonostante lโ€™intenzione di mantenere in vita il marchio (uno dei piรน celebri e longevi dellโ€™industria del cioccolato italiano). Ma in Turchia. E invece, in extremis, il salvataggio auspicato allora dal sindaco della cittร , dai sindacati e dai lavoratori a rischio sembra essere riuscito.

Due imprese italiane per salvare Pernigotti

Il merito รจ di due imprese italiane, che escono fiduciose dalla trattativa intavolata negli ultimi mesi al ministero dello Sviluppo Economico (dopo lโ€™istanza di cassa integrazione per reindustrializzazione): Spes e Giordano Emendatori si dividono cosรฌ i rami dellโ€™azienda, assumendo rispettivamente la guida del comparto di produzione di cioccolato e torrone, e di quello dei preparati per gelati. Nel caso di Spes, ci troviamo davanti a una cooperativa sociale torinese specializzata nella produzione di cioccolato, che dร  lavoro a una trentina di persone con disabilitร  o ex detenuti, seguiti da chef e barman professionisti: oggi conta 6 cioccolaterie a Torino, dopo aver rilevato nel 2011, un altro marchio storico del cioccolato, Spes, per rilanciarlo nel segno di un progetto sociale. Mentre con Emendatori, fondatore romagnolo della Mec3 conosciuto come โ€œil re dei gelatiโ€ (ora anche produttore di vino sangiovese biodinamico), il ramo Ice&Pastry di Pernigotti finisce idealmente a Rimini. Le due realtร , peraltro, sono intenzionate a procedere insieme, per valorizzare lโ€™azienda con un piano unitario, rivela Antonio Di Donna (presidente e ceo di Spes) al Corriere della Sera, interpellato circa le prossime mosse per la ripresa delle attivitร  allo stabilimento di Novi Ligure.

Lโ€™ipotesi della newco per il futuro di Pernigotti

Cosรฌ, dopo aver firmato il contratto preliminare, i due imprenditori, che da Pernigotti (che resta in mano ai turchi) hanno ottenuto unโ€™esclusiva di 10 anni per la produzione (Emendatori, nello specifico, rileva anche la proprietร  delle strutture commerciali e produttive del distaccamento โ€œMaestri gelatieriโ€), avvieranno una newco. Alla metร  di settembre รจ prevista la firma del contratto definitivo, per presentarsi allโ€™appuntamento con la ripresa a pieno regime delle attivitร  il 1 di ottobre. Dunque Pernigotti continuerร  a produrre i suoi storici gianduiotti, e tutte le altre specialitร  note del marchio, ma insieme, perchรฉ i conti possano tornare, inizierร  a realizzare prodotti per altri soggetti, con lโ€™ipotesi, persino, โ€œdi immaginare nuove assunzioniโ€, spiega Di Donna, deciso non solo a salvare lโ€™azienda, ma anche a rilanciarla con forza sul mercato. La societร  turca, da par suo, continuerร  a occuparsi di distribuire e commercializzare i prodotti in catalogo. E, per una volta, sembra possibile che tutte le parti in causa remino nella stessa direzione, in nome degli interessi dellโ€™azienda. E di chi ci lavora. Un risultato importante, rubricato dal ministro Luigi Di Maio, circondato da cioccolatini Pernigotti distribuiti durante la conferenza stampa, come โ€œaccordo storicoโ€. Fondamentale, perรฒ, l’aiuto dei fondi pubblici, previsti nel Decreto Crescita e promessi dall’attuale governo, che al momento, perรฒ, รจ impegnato a scacciare lo spauracchio della crisi.

 

a cura di Livia Montagnoli

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