Da Viterbo attraversiamo i Cimini e andiamo verso la valle del Tevere che guarda a Roma e al Monte Soratte, lungo la via che collega il Biodistretto della Via Amerina, tra Civita Castellana, Nepi e lโultimo lembo di Lazio che guarda allโUmbria, tra Magliano Sabina e Tarano (famosa per i suoi tartufi bianchi) in provincia di Rieti. Prima sosta vicino a Gallese, davanti allโazienda agricola Cupidi: produzione di uova bio. Di fronte al cancello dellโazienda, un grande banco; alle sue spalle lโinferriata chiusa: non si entra. Chiamiamo Claudia Cupidi. โMi dispiace, ma qui noi ci viviamoโ spiega dallโaltra parte โcโรจ anche mia nonna che gira per i campi e i pollai, non ce la sentiamo di metterla a rischioโ.
Esce un furgone, chiede spazioโฆ mentre arriva qualche macchina che si accosta a distanza e attende che dal banco cominci la vendita delle uova bio. โConsegniamo le nostre uova a chi poi le rivende nei negozi al dettaglioโ spiega Claudia โe abbiamo disposto questo bancone esterno per la vendita ai privati, ai cittadini di Gallese che hanno cominciato a riscoprire le nostre uovaโ. La famiglia di Claudia, venti anni fa, รจ stata la prima nella Tuscia (ma forse anche nel Lazio) a investire in un allevamento โumanoโ e biologico: 9.000 galline che girano quando e come vogliono. Ora, a ristoranti chiusi, queste uova finiscono nelle ciambelle e nelle paste fresche fatte in casa. In lontananza vediamo il profilo della nonna, 84 anni: di mascherina neanche a parlarne! Ma del resto, sta a casa sua e figli e nipoti le fanno scudo intorno. Lei รจ la piรน fragile, ma anche la piรน preziosa! E intanto, a qualche decina di metri, un piccolo drappello di paesani che questโazienda non lโavevano mai considerata, sono lรฌ in fila, a distanza, per comperare queste uova biologiche dal sapore antico.
Le prime luci dellโalba cominciano a spezzare il gelo che in questi giorni รจ tornato a mettere nel panico gli agricoltori. Ci aspetta Luca Di Piero che coltiva nocciole (40 ettari di cui 25 a nocciole, poi uva da vino e olive) a Civita Castellana. ร giร attaccato al cellulare in collegamento con i suoi colleghi del circondario: lui la gelata sta sperando di evitarla, almeno in parte, ma in molti ci sono dentro con tutte le scarpe. Luca da un paio di anni ha scelto di trasformare le sue nocciole, coltivate con attenzione sartoriale, e ha realizzato un laboratorio artigianale dove la sua compagna, Sofia, lavora a creme spalmabili, gianduia e – adesso – golosissime uova di Pasqua che hanno recentemente colpito lโimmaginario (e il palato) anche di Gigi Padovani che le ha inserite nella sua Enciclopedia della nocciola. โDevo dire che non ci credevoโ sorride Luca โMa la partenza della vendita online sta dando grandi risultati. Mi stanno ordinando centinaia di euro di prodotti da Udine, Pordenone, Bergamo, Lodiโฆ Anche due ordini da Londra ho avuto. E tutto nel giro di un paio di giorniโ. Cosรฌ Sofia ha dovuto accelerare la produzione perchรฉ – anche se in quarantena – le uova di cioccolato non possono mancare.
Continuiamo il nostro viaggio nel deserto della quarantena, per registrare le voci e le opere di chi non si ferma, di chi con mille problemi e imprevisti, cura i campi, gli orti, le stalle e mette a disposizione di tutti noi gli ottimi prodotti alimentari che ci alleggeriscono un poโ lโisolamento e la reclusione forzata.
A Magliano Sabina ci aspetta Luca Varasconi: il suo forno a legna sta divorando le fascine di quercia aspirando al bianco, colore dei mattoni che indicano il giusto calore per infornare. Nella stanza accanto, anche qui chiusa e protetta da contatti esterni, la madre Antonina – che di anni ne ha 74 – ha appena finito di mettere i filoni da poco meno i due chili a finire la lievitazione e sta terminando di impastare la massa per i maritozzi: quelli con il cioccolato e quelli con lโuvetta. Il profumo dellโimpasto ci cattura giร appena parcheggiata lโauto, filtra dalla saracinesca a mezzโasta del negozio. โNoi lavoravamo perlopiรน con turisti, clienti di passaggio che da Roma, dal Reatino e dallโUmbriaโ spiega Varasconi mentre prova a sistemare la legna nel forno senza squagliare i guanti dโordinanza โOra invece non passa piรน nessuno. In compenso, arrivano tantissimi ordini dalla zona, che io riesco a consegnare a domicilio. Qui intorno hanno riscoperto i sapori di una volta!โ sorride โDel resto, la mia รจ una filiera chiusa: le uova che uso sono delle mie galline, i maiali me li ingrasso io, la farina quando non mi basta la mia la prendo al Molino Profili di Viterbo, le mie 40 vacche da carne le nutro con i prodotti aziendali. E insieme a mia madre cerchiamo di restare fedeli alle ricette di famiglia, della tradizione, come per le pizze di Pasquaโฆโ. Risultato? โLavoro come prima! Pur avendo rivoluzionato la compagine dei miei clientiโ.
Scendiamo dal cucuzzolo di Magliano e torniamo nella valle, verso Tarano. โMi sembra davvero che questa emergenza stia rivelando il grande valore della nostra agricoltura artigianaleโ fa Luca Di Piero โCerto, per tenere il ritmo ci vorrร anche qualche investimento. Ci saranno agricoltori che decideranno di investire su piรน fronti: logistica, reti di impresa, miglioramento delle colture, stoccaggio, trasformazione. Io lโho fatto un paio di anni fa e ho perso 200mila euro! Ho partecipato al bando del PSR regionale (co-partecipato da UE), dopo piรน di due anni ho saputo che la domanda รจ stata accolta e che perรฒ la Regione Lazio aveva finito i suoi soldi! Sรฌ, perchรฉ – e giustamente – oggi a fronte di un contributo pubblico (UE e Regione) serve anche lโinvestimento in genere della metร da parte dellโimprenditore agricolo. Beh, io lโinvestimento lโho fatto, lโEuropa aveva giร stanziato i suoi soldi, ma la Regione doveva metterne il 30% e non li aveva piรน. Conseguenza? Io non ho avuto contributi e lโUE si รจ ripresa i suoi soldi. Ho rischiato di fallire. Ma come si fa? Possibile che la burocrazia ci soffochi cosรฌ? In Spagna in pochissimo tempo (5 mesi dalla domanda in genere) gli agricoltori sanno se la loro domanda รจ o meno accolta e ricevono i primi soldi. Ma io dico: i funzionari e i tecnici della Regione sono incapaci? Non sono in grado di fare bandi senza troppi cavilli e inghippi? Non riescono a evadere le pratiche? Ma almeno che copiassero i bandi spagnoli: semplici, chiari, efficaci. Forse stare in Europa puรฒ significare anche questo: copiamo le cose che altrove riescono meglio!โ
Oltrepassiamo il cancello del Giardino Segreto, sulla regionale Sabina. Passando sotto una splendida quercia secolare i crucci legati ai pensieri del gelo e della burocrazia si sciolgono, al contrario della brina che imbianca prati ed erbai. La tenuta di Barbara Pergolesi – 50 ettari, 50 chianine e una trentina di wagyu, 50 maiali neri apulo-calabresi liberi e 50 galline per le uova del ristorante agriturismo guidato dal bravo Fares Issa – offre uno spettacolo davvero suggestivo, specialmente se osservato dallโalto della casa padronale rosso mattone e in un insolito stile marocchino.
โSรฌ amiamo il Maroccoโ sorride Barbara che ci accoglie nel cortiletto foderato in mosaico arabeggiante โMa in questi giorni devo dire che gli esotismi ci si addicono poco! Abbiamo da pochi giorni aperto il delivery con prodotti e piatti pronti del nostro agriturismo e non mi aspettavo la grande richiesta che invece abbiamo avuto specialmente su Roma. Abbiamo pensato di proporre piatti semi-cotti magari da finire in casa e sottovuoto o prodotti freschi da consumare o cuocere velocemente in casa, come la bistecca di wagyu, la tartare o i carpacciโฆ Poi abbiamo iniziato a fare la vignarola, cannelloni e lasagne. Sono piatti rusticiโ sorride ancora, immersa nella pace della sua campagna โMa sono realizzati con prodotti eccezionaliโ.
I salumi, da maiali neri bradi appunto, li prepara Fares che ha imparato a lavorarli a Greccio, da quello splendido norcino che รจ Umberto Maggi con la sua azienda Collemaggiore. Ed รจ sempre Fares che va a fare le consegne. โCosรฌ, nonostante le distanze di sicurezza, ha un contatto diretto con i nostri clientiโ spiega Barbara che vive qui da 25 anni โe puรฒ spiegare loro come procedere con i piatti che consegniamo, raccontare il nostro lavoro, la nostra filiera chiusa. E spero che anche questo contribuisca a far crescere la fiducia tra noi e il nostro pubblicoโ.
Rientriamo verso Civita Castellana: prossima sosta allโagri-gelateria (e caseificio) di Gianni Corsetti nella frazione di Borghetto. Una gelateria che ha alle spalle un parco pascoli da 200 ettari, 30 Frisone e 15 Pezzate Rosse che vivono sempre libere su due ettari. โFino a 5 anni fa eravamo produttori di latte che vendevamo sfusoโ racconta Gianni โPoi con il crollo del prezzo abbiamo pensato di cominciare a trasformarlo. Cosรฌ abbiamo innanzitutto puntato alla massima qualitร del latte (basta con la quantitร !) con cui fare gelati e formaggi. E ho cominciato: latte super e sempre e solo crudo, anche per i formaggi, frutta fresca coltivata in azienda o da produttori dei dintorni, ingredienti di alto livello: non ci credevo, ma nel giro di poco tempo questo gelato รจ diventato famoso nel raggio di oltre cento chilometri! Molte pasticcerie si rifornivano da me e ora che sono chiuse i clienti ordinano a me per telefono, online o vengono e portano via vaschette e coni da riempire a casa. Per pura coincidenza, poi, avevo acquistato un furgone refrigerato: avevo deciso di puntare sempre piรน sui servizi da offrire ai nostri clienti, tra cui appunto la consegna a domicilio. Beh, questo furgone mi รจ arrivato proprio il giorno prima dellโordinanza di chiusura: ottimo!โ.
A pochi chilometri, cโรจ unโazienda agricola che รจ da anni uno dei fiori allโocchiello dellโagricoltura laziale: familiare, gestita con estrema accortezza, per alcuni aspetti visionaria visto che giร da anni Ovidio Profili con la moglie e i suoi due figli percorrono la strada della filiera chiusa e dei gruppi di acquisto calibrati sulla loro capacitร produttiva che prevede pascolo, rispetto per lโambiente, per il lavoro umano e per gli animali.
La cantina
Eppure, anche qui, nonostante da anni si pratichi il delivery, questa azienda – 120 ettari e 130 vacche brune italiane di cui alcune incrociate con le Piemontesi per la carne, caseificio aziendale oltre a produzione di vino e olio – deve fare i conti con cambiamenti. โAvevamo il sito pronto da un anno ma non era ancora online anche perchรฉ il mercato locale assorbiva tutto. Con la vendita online devi avere il prodotto pronto e disponibile quando un cliente cliccaโ spiega Mario Profili โCosรฌ l’abbiamo attivato adesso, ma abbiamo dovuto chiuderlo subito per il fresco perchรฉ non ce la facciamo. Appena aperto, hanno cominciato a fioccare ordini dal Nord Italia. Allora, abbiamo deciso di concentrare il fresco in zona e distribuire nel resto dโItalia formaggi, olio e vinoโ.
Poi, cambia anche il rapporto con i clienti. โBeh, intanto uno di noi deve stare al telefono per lโintera giornata perchรฉ arrivano telefonate e ordinazioniโ fa Mario โPoi, molti non erano piรน abituati a cucinare, quindi ci chiedono consigli su come preparare i diversi tagli di carne: quindi dobbiamo anche fare spesso lunghe consulenze telefoniche!โ. Insomma, anche qui lโordine telefonico o lโonline diventa un vero e proprio percorso che i produttori fanno insieme ai loro clienti.
Da Borghetto torniamo verso Nepi dove – a poca distanza dalla fonte della storica acqua minerale naturale – si estendono i 130 ettari dellโazienda Sansoni: zafferano (con marchio Zafne), carne biologica, latte di pecora e agnelli. Olivia Sansoni รจ il motore dellโimpresa: concreta, instancabile, positiva, pragmatica, leale, amante di questo luogo unico al mondo. Ci accoglie un super trattore Fendt di ultima generazione: la Ferrari della campagna. ร giร un biglietto da visita: qui non si scherza e non si bada a spese per la qualitร del lavoro e dei risultati.
Una parte delle 50 fattrici Charolais sono al pascolo e si spingono fino al muretto di casa fresando erbe turgide e fiori, allegre, cosรฌ serene che glielo leggi negli occhi. Certo, elementi di preoccupazione ce ne sono: รจ appena terminata la costruzione di un bellissimo complesso di tre cottage per lโospitalitร affacciati su una invitante piscina immersa tra boschi e orto. โAvevo paura di un tracolloโ racconta Olivia che รจ appena rientrata da un giro di consegne nella vicina Campagnano โRistoranti chiusi, attivitร agricola a rilento e Pasqua in arrivo, nessun flusso turistico e tutto bloccato per lโospitalitร . Invece no! La carne che prima vendevo soprattutto ai privati (perchรฉ gli chef la trovavano troppo magra in quanto biologica e del tutto naturale) continuo a venderla online e la richiesta รจ non dico raddoppiata ma quasi. Gli abbacchi, invece, che andavano quasi per intero alla ristorazione, sono stati presi dโassalto di privati: non riesco a far fronte alle richiesteโ. Nonostante macellerie e supermercati siano aperti, aggiungiamo noi.
Insomma, il segnale che forse non รจ solo il delivery, la consegna a domicilio che muove i consumatori, ma anche la voglia di restare nei pressi di casa, di scegliere aziende vicine, di affidarsi a filiere piรน garantite. โCertoโ racconta ancora Olivia โlo zafferano nessuno ce lo chiede. Era difficile anche con la ristorazione. Di zafferano, infatti, non ne capisce nulla nessuno, ma davvero! Comprano schifezze di infima qualitร , anche gli stellati, e non se ne rendono conto. Il nostro, lo abbiamo analizzato in tutte le sue componenti, รจ un prodotto di prima qualitร . Ci sono cuochi importanti che acquistano zafferano a 5-7 euro il grammo. Ma il minimo che possa costare uno zafferano di pregio allโingrosso รจ 15 euro il grammo che diventano 30-35 al dettaglio. Ma sapete cosa mi rispondono: tanto mica se ne accorge nessuno!โ Beh, con lo zafferano sarร pure cosรฌ, come forse avviene anche con il caviale e spesso anche con lo Champagne! Ma perlomeno, speriamo che ormai il sapore delle uova โvereโ e della carne non da allevamenti industriali, una buona parte di Paese lโabbia riconquistato. Del resto, dice David Granieri, presidente Unaprol (Consorzio Olivicolo Italiano): โC’รจ la possibilitร , per un periodo abbastanza lungo, di abituare il palato di un consumatore che ha piรน tempo a disposizione per poter apprezzare i prodotti territoriali. ร unโesperienza difficile e complessa, che puรฒ condizionare positivamente l’approccio culturale al ciboโ. E quindi anche al territorio. Fossero parole profetiche!
Azienda Agricola Luca Di Piero – Civita Castellana (VT) – via Nepesina, 53 – 07611919532 โ 338.36.26.808- www.aziendaagricolalucadipiero.it
Fattoria Cupidi – Gallese (VT) – via Vignarola, 9 – 0761496239 – www.fattoriacupidi.it
Agriturismo Il Giardino Segreto – Azienda Agricola La Chianona- Tarano (RI) – s.r. Sabina 657, km 12,600 โ 3298762471 โ https://www.facebook.com/IlgiardinosegretoTarano/
Fattoria del Giglio Macelleria Varasconi – Magliano Sabina (RI) – via Sabina, 3 – 0744919040 โ www.fattoriadelgiglio.com
Azienda Agricola Sansoni – Nepi (VT) – via Cascinone, 983 – 3334531253 – www.aziendaagricolasansoni.it
Agrigelateria e caseificio Corsetti – Civita Castellana (VT) – fraz. Borghetto – via Flaminia – loc. Ponte Felice – 0761540332 โ www.agrigelateriacorsetti.it
Fattoria Lucciano – Civita Castellana (VT) – ss. Flaminia, km 60,00 – 0761540464 – www.fattorialucciano.com
a cura di Stefano Polacchi
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