Il carcere che produce pasta e te la porta a casa

Si chiama Galeotta ed è la pasta prodotta nel pastificio dell’Istituto Penitenziario Ucciardone di Palermo, nell’ambito del progetto Past-Art, che coinvolge quindici detenuti del carcere siciliano, impegnati nei processi di formazione e nella produzione artigianale di pasta, sia fresca che secca. L’iniziativa di inclusione sociale — promossa dalla cooperativa Asterisco con il sostegno economico della Fondazione Con il Sud, del Fondo di beneficenza Intesa Sanpaolo e di Enel Cuore, la Onlus del Gruppo Enel, in collaborazione con Cesam, il pastificio Bia, Reattiva, Coreras e Ri-genera — ha l’obiettivo di offrire ai detenuti una seconda opportunità, inserendoli in un percorso formativo che consenta loro di acquisire competenze utili anche per un eventuale reinserimento lavorativo all’esterno del carcere.

Pasta Galeotta e il pastificio dell’Ucciardone

La pasta Galeotta viene prodotta all’interno del pastificio del penitenziario palermitano, realizzato nel 2017 e inizialmente utilizzato per un altro progetto sociale. Oggi, grazie al progetto Past-Art, gli impianti sono stati rilevati e rinnovati con l’aggiunta di nuove attrezzature e macchinari. Il pastificio dell’Ucciardone è ora dotato di trafile di ultima generazione, impastatrice, essiccatoi, macchina per la pesatura e confezionamento, misuratore di umidità, deumidificatore, sigillatrice, cella frigorifera, piastra elettrica, tavolo in acciaio inox, stufe elettriche, abbattitore e mixer polverizzatore.

La supervisione delle attività è affidata al pastificio Bia, che impiega farine di grani 100% siciliani certificati, provenienti dall’entroterra dell’isola. Attualmente i formati prodotti comprendono: Paccheri, Rigatoni, Mezze maniche rigate, Eliche, Trottole, Spaccatelle, Radiatori e Lumachine.
Past-Art non si limita alla produzione di pasta secca — sia di semola di grano duro che integrale — ma include anche la realizzazione di pasta fresca. Le attività produttive e commerciali partiranno ufficialmente a settembre, con una produzione stimata di circa 600 chilogrammi di pasta secca e 80 chilogrammi di pasta fresca a settimana.

Distribuzione e inquadramento dei detenuti

Il packaging è stato curato nei minimi dettagli: oltre a una grafica accattivante, ogni confezione riporta frasi ideate dai detenuti coinvolti nel progetto. Questi ultimi ricevono una formazione specifica sulla sicurezza sul lavoro, sull’utilizzo dei macchinari e sui processi produttivi.

Cinque dei quindici detenuti saranno assunti part-time dalla cooperativa Ri-Genera per la gestione operativa del pastificio. Da settembre, inoltre, sarà attivo il sito web per la gestione degli ordini e delle consegne — sia di pasta secca che fresca — su Palermo. Due dei cinque detenuti assunti si occuperanno anche delle attività di consegna e vendita, operando come fattorini e addetti al delivery. Gli altri dieci detenuti saranno invece avviati a un tirocinio di inserimento lavorativo, con una indennità mensile di partecipazione.

Per quanto riguarda la distribuzione, l’obiettivo è ambizioso: oltre alla grande distribuzione organizzata (GDO), si punta al canale Horeca (hotel, ristoranti e catering), nonché al posizionamento in negozi gourmet e botteghe specializzate in prodotti di nicchia. Tutti i ricavi derivanti dalla vendita della pasta Galeotta saranno reinvestiti nel progetto, per ampliare le ore di lavoro, coinvolgere nuovi detenuti o acquistare ulteriori attrezzature produttive e logistiche.