Agricoltura

Agricoltura. Il lockdown consolida il Made in Italy? Ecco gli scenari

Quale nuovo modello per lโ€™agricoltura italiana dopo la pandemia? Se nei mesi scorsi lโ€™agroalimentare si รจ dimostrato anticiclico e strategico, il futuro adesso passa dalla digitalizzazione e dallโ€™integrazione con il turismo. Qui il report Cia-Nomisma.

  • 06 Luglio, 2020

โ€œAgricoltura come garante dellโ€™approvvigionamento alimentare nazionaleโ€. รˆ questo โ€“ per dirla con il presidente Cia Dino Scanavino โ€“ lโ€™impegno che il settore primario ha portato avanti con dedizione durante tutto il periodo di blocco delle attivitร , mettendo in evidenza il suo ruolo, piรน che mai, strategico. I consumi di cibo e bevande sono stati, infatti, tra i pochi che hanno segnato delle variazioni positive, dimostrandosi anticiclici rispetto alle altre filiere.

A fare il punto sul presente, ma anche sul futuro, รจ Cia-Agricoltori Italiani con un Report ad hoc elaborato da Nomisma su โ€œIl ruolo economico e produttivo dellโ€™agroalimentare italiano in tempo di Covid-19 e scenari di lungo periodoโ€, presentato in occasione del primo webinar post lockdown, dedicato al progetto โ€œIl Paese che Vogliamoโ€. โ€œIl Covidโ€ ha evidenziato Scanavino โ€œha avuto effetti drammatici sulla tenuta socioeconomica del Paese e ha rimesso in discussione tutti i modelli di crescita. Ma la pandemia ha reso chiaro a tutti la centralitร  del settore primarioโ€.

Frutta e verdura su un banco del mercato

Consumi e canali di vendita durante il lockdown

Se si guarda al periodo 17 febbraio-24 maggio, si noterร  che nella Gdo la voce grocery ha registrato un +13%. A trainare le vendite alimentari, gli ingredienti base (farina, lievito, burro, uova, etc) che hanno messo a segno un 42%, seguiti da pasta (+17%), ortofrutta (+15%), vini e alcolici (+11%). Ma lo stacco rispetto ad altri prodotti รจ ancora piรน evidente nelle vendite al dettaglio che, al contrario della distribuzione organizzata, nel primo quadrimestre dellโ€™anno, sono andate giรน del 10%, a fronte del +5% dei prodotti alimentari.

Lโ€™e-commerce, dal canto suo, ha registrato una vera e propria esplosione, toccando il suo picco piรน alto a metร  aprile, per poi tornare a decrescere: progressivamente lโ€™incremento dal 30 dicembre al 21 giugno รจ stato del +120%. Tuttavia, non รจ bastato a compensare le perdite dovute alla chiusura dellโ€™Horeca: lo stop imposto a bar, ristoranti, alberghi e agriturismi ha avuto ricadute negative anche sullโ€™agroalimentare nazionale con perdite di almeno 2 miliardi. โ€œDโ€™altrondeโ€ ricorda il responsabile agroalimentare Nomisma, Denis Pantini โ€œin Italia i consumi fuori casa rappresentano una quota del 34% rispetto al totale dei consumi alimentariโ€.

Allo stesso tempo, il timore di contatti e assembramenti, unito alla necessitร  di uscire e spostarsi il meno possibile, ha portato gli italiani a privilegiare, piรน di prima, i negozi di vicinato. Con la fine dellโ€™emergenza, perรฒ, il momento di gloria di questo format, sembra stia โ€œsfumandoโ€.

Altra voce in perdita รจ quella dellโ€™export: complessivamente il food&beverage italiano รจ sceso dellโ€™1% a valore ad aprile (rispetto allo stesso mese del 2019), mentre รจ riuscito a tenere nel quadrimestre a +8,9%.

agricoltura bio intensiva

Piรน prodotti tipici e locali: i trend per il futuro

Ma cosa ci porteremo dietro da questo periodo? Il lockdown e, quindi, il blocco degli spostamenti in Italia e verso lโ€™esterno, insieme allo stop delle attivitร  non essenziali, ha consolidato alcuni valori alla base degli acquisti di prodotti alimentari italiani che possono garantire e tranquillizzare il consumatore per via della loro sicurezza e qualitร .

Dallโ€™analisi Nomisma-Cia, infatti, emerge un cittadino che esce dalla crisi pandemica piรน attento al Made in Italy (26%), alla tutela dellโ€™ambiente (22%), alle tipicitร  del territorio (16%), alla salute (15%) e alla convenienza (14%). Stando a queste criteri di scelta, sarร  lโ€™-e-commerce a giocare un ruolo importante per il futuro: in un contesto in cui la vendita online dei prodotti alimentari รจ destinata a crescere (il 95% degli italiani crede che lโ€™acquisto web di prodotti alimentari aumenterร  nei prossimi anni), questo canale avrร  un ruolo centrale nello sviluppo del mercato tipico/locale: il 92% degli italiani crede che questa sia, infatti, la modalitร  piรน utile per poter acquistare i prodotti alimentari dei piccoli produttori, specie quando si parla di piccole realtร  situate in zone interne e difficili da raggiungere.

Un campo di grano a La Corbetina

Invecchiamento demografico e nuovi scenari

I cambiamenti e i nuovi trend dovuti al Covid, si innestano su unโ€™evoluzione di lungo periodo (cambiamenti demografici, socioeconomici, climatici, ecc) che in futuro modificheranno gli assetti produttivi della nostra agricoltura. In particolare, sui consumi di domani pesa lโ€™invecchiamento della popolazione italiana: oggi i cosiddetti silver (over 66) sono 13,2 milioni, nel 2050 diventeranno 18,9 milioni, mentre i Millennials (18-38 anni) passeranno da 13,6 milioni a 11,6 milioni. Cosa comporta e cosa ha giร  comportato questo avanzamento dellโ€™etร  della popolazione? โ€œUna popolazione piรน vecchia consuma di menoโ€ fa notare Pantini โ€œe per certi prodotti il calo potrebbe essere rilevanteโ€. Infatti, secondo la survey Nomisma per Cia, oggi rispetto a 10 anni fa sono aumentati i consumi di verdura (+59%), frutta (+48%) e olio evo (+18), a fronte del calo di pasta (-24%), carne (-38%) e salumi (-45%). Tra 30 anni si prevede un aumento del consumo di cibo bio (+44%), mentre diminuiranno i consumi di vino rosso (-22%) e carne rossa (-45%).

Altre variabili che influenzeranno i consumi

Oltre allโ€™evoluzione della popolazione per fasce di etร , le variabili che concorreranno a definire il modello di consumo futuro, sono molteplici: la presenza di stranieri (aumentata nellโ€™ultimo decennio di circa il 30%); nuove modalitร  di lavoro (si pensi a quanto accaduto con la pandemia e allo smart working); lโ€™evoluzione dei redditi e le relative differenze di approccio allโ€™acquisto/consumo. E, poi, cโ€™รจ anche una nuova visione del mondo che il Coronavirus ci ha lasciato: โ€œPensavamo che le grandi cittร , Milano in primis, dovesse guidare la crescita del Paese senza sรฉ e senza maโ€ fa notare il segretario generale del Censis Giorgio De Rita โ€œinvece, adesso, dopo il lockdonw abbiamo capito quanto conti la tenuta dei territori e lo sviluppo delle cittร  intermedie, quali motori di crescitaโ€.

Come intervenire?

Tali modifiche non condurranno a un unico modello di agricoltura italiana ma, come evidenzia il responsabile Nomisma โ€œaffinchรฉ possa esistere una sostenibilitร  economica anche per le imprese situate in aree marginali, occorrono interventi infrastrutturali (in particolare sul digitale) e organizzativi (reti di imprese e di sistema) in grado di cogliere opportunitร  di mercato che altrimenti andrebbero perse (export, turismo). Inoltre, di fronte ad unโ€™agricoltura polverizzata e polarizzata (il Sud, ad esempio, puรฒ contare su tante aziende agricole, ma di piccole dimensioni) la diversificazione, con lโ€™introduzione di attivitร  secondarie, diventa una risposta necessariaโ€. Si noterร , infatti, che negli ultimi 10 anni, le attivitร  secondarie (agriturismo, produzioni di nicchia, energie rinnovabili) sono cresciute piรน del settore primario che รจ rimasto pressochรฉ stabile. La sfida รจ, quindi, quella di diversificare per far crescere il reddito delle imprese agricole italiane, che oggi registrano un -1%, a fronte del +11% di Francia e Spagna.

Dello stesso avviso il vicepresidente Cia Mauro Di Zio, secondo cui โ€œbisogna intervenire e ripartire dalle relazioni di filiera, sul rapporto con il consumatore attraverso una comunicazione adeguata e sulla relazione tra agricoltura e turismoโ€.

Agricoltura di precisione

Turismo e digitalizzazione gli asset su cui puntare

Uno degli asset su cui puntare รจ, quindi il turismo agricolo che, nel 2018, aveva registrato 3,8 milioni di arrivi: 53% di stranieri Vs 47% di italiani. Negli ultimi 10 anni lโ€™incoming da fuori confine รจ cresciuto del +131%. Motivo per cui sarร  proprio questa attivitร  a risentire delle restrizioni negli spostamenti dovuti al Covid, ma sarร  anche uno dei punti fermi da cui ripartire.

Lโ€™altro asset รจ la digitalizzazione. Lโ€™e-commerce, ad esempio, potrebbe contribuire allo sviluppo di mercato delle produzioni locali, ma a patto che le infrastrutture digitali siano presenti anche nelle aree rurali. A oggi, lโ€™accesso a internet in queste zone, in Italia, รจ dellโ€™82%, ancora distante dalla copertura dei Paesi del Nord Europa (Paesi Bassi 99%; Svezia 97%; Danimarca 95%).

โ€œรˆ chiaro che bisogna accelerare interventi di digitalizzazione e di ammodernamento della rete dei trasporti; sostenere lo sviluppo di una sanitร  territoriale e di scuole decentrate; agevolare percorsi di aggregazione allโ€™interno delle filiere per costruire sistemi produttivi territoriali; integrare sempre di piรน lโ€™agricoltura con il turismo e lโ€™enogastronomia di qualitร โ€ conclude il presidente Cia, ricordando che lโ€™intento del progetto โ€œIl Paese che vogliamoโ€ รจ proprio il rilancio dellโ€™Italia, investendo sul valore economico, sociale e ambientale delle zone rurali dello Stivale.

Il Paese che vogliamo. Fase 2

Dopo lโ€™emergenza epidemiologica, infatti, riprende il progetto โ€œIl Paese che Vogliamoโ€ di Cia-Agricoltori Italiani che mette al centro lโ€™agricoltura e le aree interne per lo sviluppo del territorio nazionale. Non piรน un roadshow, interrotto dal lockdown dopo 5 tappe da Nord a Sud Italia e oltre 300 interlocutori ai tavoli tematici, ma una serie di iniziative in webinar (una sorta di Fase 2) che sono ripartite proprio da questo primo appuntamento online.

a cura di Loredana Sottile

Articolo uscito sul numero di Tre Bicchieri del 2 luglio

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