C’era tutto il futuro riunito, a Las Vegas, fino a qualche giorno fa. Anche quest’anno, il CES ha fatto incontrare, sotto lo stesso tetto, le migliori startup del mondo, con l’idea di esplorare le potenzialità dell’innovazione, in termini commerciali, occupazionali e ambientali (la sfida per il futuro prossimo, promossa dal palco di Las Vegas, è ragionare su soluzioni per contrastare la disuguaglianza sociale e di genere, e aiutare le comunità a essere resilienti). Organizzata dalla Consumer Technology Association, l’edizione 2020 si è conclusa lo scorso 10 gennaio, e, per la prima volta, ha visto una presenza cospicua di idee, ingegneri e creativi italiani, tanto che anche il ministro Paola Pisano ha presenziato alla kermesse – prima uscita istituzionale di sempre, per l’Italia, al CES – cogliendo l’occasione per annunciare l’iniziativa Made.IT, programma nato per supportare il settore tech e digital nazionale, a vantaggio di startup e Pmi.
Nel novero dei quasi 4500 espositori (mentre oltre 20mila sono i nuovi prodotti e servizi presentati in fiera), dunque, anche diversi progetti made in Italy si sono fatti notare, aggiudicandosi ben 4 Innovation Award. Tra questi, c’è Albicchiere, idea al servizio degli appassionati di vino. Che il settore del food&beverage sia terreno d’indagine molto prolifico per il segmento dell’innovazione tecnologica e digitale, l’abbiamo scritto più volte. E molti sono gli incubatori di idee che oggi, in Italia, garantiscono al settore nuova linfa per guardare con ottimismo al futuro.
Albicchiere nasce in Umbria, ed è un’idea apparentemente semplice per preservare il gusto e le proprietà organolettiche del vino rimasto in bottiglia, prevalentemente in ambito domestico. Il sistema si basa sull’utilizzo di smart bag da 750 ml (quanto una bottiglia) sigillate con un sistema a prova di perdite d’aria, poi inserite in un dispenser da cui mescere il vino all’occorrenza (il principio, per intenderci, è quelle delle capsule di caffè). Nel dispenser, il vino si conserva e mantiene le sue qualità fino a sei mesi dalla data di apertura, mentre grazie alla tecnologia digitale, i sensori integrati offrono al consumatore dati sulla tipologia di vino in questione, indicando, per esempio, la temperatura corretta di servizio: è sufficiente inquadrare il vino con lo smartphone, perché il sistema lo riconosca, fornendo tutte le informazioni utili e avviando un processo di raffreddamento che in pochi minuti porta il vino alla temperatura ideale. Non a caso, l’idea si è aggiudicata il riconoscimento nella categoria Smart Home. L’azienda di Perugia aveva già presenziato al CES 2019, ma quest’anno ha presentato un prodotto ormai pronto per essere commercializzato, dopo due anni di lavoro dedicati a perfezionarlo. In questi giorni, quindi, partirà una campagna di crowdfunding su Kickstarter che dovrebbe finanziare la prima fase di distribuzione. Il prodotto sarà venduto a un prezzo di circa 240 euro, a partire dal mese di ottobre 2020. E nel prossimo futuro, Albicchiere si propone di vendere le smartbag già complete di vino, orientando la selezione sulle preferenze dei clienti.
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