Anche agli alieni piace il vino! I resti trovati in Messico erano sepolti nelle miniere di diatomite, l'alga che serve per filtrare il vino

14 Set 2023, 17:24 | a cura di
A Città del Messico il giornalista e ufologo Jaime Maussan ha presentato i corpi di due presunti alieni morti, sepolti in miniere di diatomite, ovvero la “farina fossile” che si usa per il filtraggio del vino.

È giunto il momento: i poteri forti hanno dato il via libera alla diffusione di documenti che testimonino l'esistenza degli alieni. Noi (popolo che mica si informa sui canali ufficiali gestiti da giornalai asserviti) lo sapevamo già, lo diciamo da tempo. Ce li immaginiamo così: esseri superiori, né cattivi né buoni, senza impulsi sessuali, fluidi, probabilmente disinteressati ai problemi terrestri e forse poco inclini all'invasione. E come biasimarli, tra granchi blu e formiche di fuoco, qui c'è il pienone di specie aliene, e quasi sempre le mal capitate diventano protagoniste di ricettine da rifare a casa. Ok, si scherza ma l'occasione è ghiotta.

I due alieni al Congresso di Città del Messico

È notizia di questi giorni che nel corso di un’udienza pubblica presso il Congresso a Città del Messico, il giornalista e ufologo Jaime Maussan ha presentato i corpi di due presunti esseri non umani – dalle sembianze molto simili a ET: Carlo Rambaldi forse sapeva qualcosa?! - risalenti a 1.000 anni fa. Nel video, diventato virale in pochi minuti, si vede Maussan che spiega cosa due aiutanti stanno per andare a svelare: “Sono esseri non umani che non fanno parte della nostra evoluzione terrestre e che, dopo essere scomparsi, non hanno avuto un'evoluzione successiva”. Alcuni secondi di suspense e continua: “Secondo l'Università Autonoma del Messico, che ha effettuato l'analisi del carbonio-14, questi esseri hanno circa 1.000 anni - il problema è che di questa analisi non si sa nulla di più di quello che si è sentito dire. Diversi media, tra cui la CNN, l'hanno richiesta senza successo. - Non sono esseri recuperati in navi che si sono schiantate, ma esseri che sono stati sepolti in miniere di diatomite, un'alga fossile che ha 17 milioni di anni, è un fitoplancton che a quel tempo era abbondante, ha sottolineato l'ufologo.

Al 99% è una bufala. L'1% è giustificato dall'essere millenial cresciuti col mito di ET

Durante l'udienza sono poi intervenuti Ryan Graves, ex pilota della Marina degli Stati Uniti (che si è poi detto pentito di aver partecipato a questa messa in scena), e Robert Salas, tenente dell'Aeronautica statunitense in pensione, a testimoniare i vari avvistamenti di UFO nei nostri cieli. A queste testimonianze si aggiungono le dichiarazioni, fatte a luglio, da David Grusch, ex funzionario dell'intelligence statunitense, che ha dichiarato alla commissione di essere "assolutamente" certo che il governo federale sia in possesso di UAP (UFO). Tre indizi fanno una prova? Non proprio perché Jaime Maussan ha fatto parlare di sé pure in Perù, nel 2016, quando furono scoperte delle "mummie umanoidi" nella città di Nasca (c'è pure un documentario in merito che potete vedere integrale su YouTube). Maussan ne divenne ben presto promotore, peccato che dopo anni venne fuori che le mummie più grandi erano esseri umani precolombiani che sono stati modificati (sono state tagliate le dita, le orecchie e tolti gli occhi), mentre quelle più piccole si sono rivelate creazioni fatte di ossa animali e umane unite con colla sintetica, e poi ricoperte da un mix di fibre vegetali e adesivi sintetici per simulare la pelle.

Che cos'è la diatomite

Ma non ci dilunghiamo di più perché non è il nostro ambito (anche se a esser sinceri ci ha appassionato). Tornando nel nostro, quando abbiamo guardato il video ci siamo detti che forse non tutti sanno cosa sia questa “alga fossile”, conosciuta pure come farina fossile o diatomite. È un'alga microscopica, che diventa bianca al sole, usata in enologia durante la fase del filtraggio (prima viene frantumata, essiccata e quindi selezionata per eliminare il più possibile i residui organici, dopodiché viene calcinata e ridotta in polvere), insieme ai filtri standard per aumentarne l’efficacia filtrante. In pratica, con la diatomite, riesci a filtrare, specie in fase di sgrondatura, grandi quantitativi di vino in maniera totalmente naturale – il suo utilizzo è ammesso dal disciplinare biologico – ma avendo dei costi elevati generalmente viene usata solo dalle grandi aziende. Non si finisce mai di imparare...

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