Il Governo ci lavora ormai da qualche settimana, ma sul piano istituzionale la risoluzione dellโaffaire manodopera agricola sembra ancora sottostare alle ragioni del dibattito politico. Cosรฌ, intorno, ci si organizza per creare opportunitร di incontro tra domanda e offerta, nel tentativo di salvaguardare una stagione di raccolti ormai entrata nel vivo. Lโha fatto per prima Coldiretti, con la piattaforma digitale Job in Country, che allโatto pratico funziona principalmente come database per presentare offerte di lavoro da un lato, e candidature corredate di curriculum dallโaltro, senza perรฒ entrare nel merito delle soluzioni contrattuali previste per concretizzare lโaccordo (Coldiretti continua a chiedere con insistenza la semplificazione del voucher agricolo, ma abbiamo visto che lโinquadramento di un lavoratore occasionale nel rispetto del contratto collettivo nazionale agricolo puรฒ essere una buona base da cui partire per trovare manodopera, a patto di remunerarla il giusto e non sfruttare il lavoratore).
E ora procede nella stessa direzione lโiniziativa di Cia โ Agricoltori Italiani, che, โin attesa di soluzioni da parte del Governoโ, mette online la piattaforma Lavora con agricoltori italiani. Il criterio รจ analogo, come pure il semplice funzionamento del sito, che si propone di mettere in contatto aziende agricole di tutta Italia con persone interessate a lavorare nei campi. Riconosciuto dal Ministero del Lavoro, โil portale consente a chi cerca occupazione di entrare in contatto direttamente con le aziende della propria provincia, e alle imprese di intercettare velocemente i candidati con la massima trasparenza e legalitร โ. Alle aziende in questione รจ richiesto di specificare mansioni, tempi, caratteristiche professionali necessarie per esaudire la richiesta. I candidati, invece, possono semplicemente dichiarare la propria disponibilitร (il form da compilare รจ basico: dati anagrafici, provincia di residenza o lavoro, mansione, specifiche sul permesso di soggiorno e sul patentino per lโuso di macchine agricole). La piattaforma, non a caso, fa leva sul sentimento di tutti quei cittadini che nelle ultime settimane hanno espresso la propria disponibilitร a lavorare nei campi, fermo restando che โsenza interventi concreti come i voucher per lโutilizzo di cassaintegrati e pensionati, o una sanatoria per i lavoratori immigrati rischiamo seriamente di abbandonare nei campi tonnellate di frutta e verdura di stagione necessarie per rifornire gli scaffali dei supermercatiโ, ribadisce il Presidente di Cia Dino Scanavino.
Ma si muove anche Confagricoltura, attraverso la piattaforma AgriJob: โSe sei inoccupato e in cerca di lavoro, mandaci la tua candidatura!โ, invita il claim del progetto. Anche in questo caso il servizio di intermediazione รจ riconosciuto dal Ministero del Lavoro e fa seguito alle centinaia di segnalazioni pervenute da tutta Italia di persone disponibili a lavorare per la raccolta delle primizie. Le candidature pervenute compilando il form dedicato saranno prese in carico dalla sede territoriale interessata di Confagricoltura, e poi smistate alle aziende che cercano manodopera, che a propria volta possono condividere la propria offerta di lavoro sulla piattaforma.
Una piattaforma precedente allโemergenza Coronavirus, che ci piace segnalare per il suo esplicito sostegno al lavoro etico, รจ Humus Job. Il progetto รจ nato nel 2018 sul territorio cuneese, dallโincontro tra lโAssociazione MiCรฒ e la Banda Valle Grana, rete di aziende agricole che fanno capo allโomonima valle piemontese. Con lโobiettivo di contrastare il lavoro irregolare โ nero e grigio – in agricoltura, nella maniera piรน intuitiva: favorendo il lavoro etico e dunque lโincontro tra domanda e offerta su un piano allargato non solo a imprenditori virtuosi e manodopera in cerca di lavoro, ma anche a servizi che agevolano la gestione delle pratiche burocratiche per lโassunzione e associazioni del Terzo Settore. Questa rete di job sharing fondata sul rispetto della sostenibilitร aziendale e dei diritti dei lavoratori โ che ricorre anche alla condivisione di contratti di rete territoriali, per favorire la condivisione di manodopera tra aziende serie, che possono cosรฌ ottimizzare i costi โ รจ attiva anche in questo frangente, al momento solo in due aree del cuneese, ma con un modello da copiare per replicarlo altrove. La cooperazione tra realtร che operano sullo stesso territorio con lโidea di farlo crescere per riceverne benefici concreti sembra una via possibile per la sopravvivenza delle economie territoriali. A partire dal rispetto per la terra e per il lavoro agricolo.
a cura di Livia Montagnoli
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