In tanti sussurravano già il suo nome, come uno dei grandi che meritava di vincere e così entrare nella Hall of Fame, la lista dei vincitori delle precedenti edizioni. E così è stato. A vincere l’edizione 2025 dei World’s 50 Best Restaurants, per la prima volta in Italia, a Torino, nell’Auditorium Gianni Agnelli, è stato Maido, il celebre indirizzo di cucina nikkei di Lima guidato dallo chef Mitsuharu ‘Micha’ Tsumura che dal quinto posto nel 2024 sale direttamente al primo dopo che negli ultimi 3 anni si era stabilizzato come presenza costante dei primi 10. Al secondo posto l’altro grande in attesa, Asador Extebarri del grande maestro basco chef Victor Arguinzoniz. Se si guarda alle precedenti edizioni il ristorante basco era sempre lì tra il podio e i primi 10 in attesa di una vittoria meritatissima.
Dal palco ha ringraziato la famiglia e tutto il team : “Penso che la gastronomia, il cibo, l’ospitalità, possono fare grandi cose, realizzare i sogni, e risolvere tanti problemi che pensiamo non possano essere risolti, in questo momento. L’industria gastronomica è un esempio di come possiamo stare insieme. Parliamo di sostenibilità, ambiente, ma parliamo soprattutto di sostenibilità umana e di come realizzare le cose insieme”.
Dopo anni di attesa c’è voluto uno sforzo (anche economico importante) congiunto di Regione Piemonte , Città di Torino e di una cordata di sponsor e patron importanti sul territorio, in primis la famiglia Ceretto e Bruno Ceretto, in particolare, come ha ricordato nel saluto iniziale sul palco John Elkann, per avere finalmente in Italia la prima edizione dei World’s 50 Best Restaurants. E la cerimonia del Lingotto nell’Auditorium Gianni Agnelli ha retto il confronto con le altre edizioni internazionali, anche se avremmo preferito che la cerimonia fosse ospitata in un palazzo storico, valorizzando meglio il patrimonio storico della città di Torino. Dalla scenografia, alla regia, alla musica, ai video, l’effetto Oscar comunque c’è stato, almeno sul palco, anche in versione made in Italy. Una coreografia perfetta anche per ricordare dal palco la candidatura della Cucina Italiana ad entrare nel Patrimonio Immateriale dell’Unesco, nelle parole del ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida. Per il resto, quanta sarà la ricaduta sul territorio di questo investimento è sempre difficile da valutare.
Le speranze c’erano tutte, che in vista della prima edizione della 50 Best in Italia, crescessero i consensi intorno ai nomi italiani in classifica. E anche se i nostri restano fuori dai primi 10, comunque l’Italia piazza tutti i suoi big con ben 6 ristoranti entrati nella top 50, dai 4 della scorsa edizione di Las Vegas. E’ sempre successo per i paesi ospitanti. E anche se sarà la prossima edizione a raccogliere i veri frutti, grazie alla possibilità di molti dei votanti di andare a provare i nostri ristoranti quest’anno, comunque gli italiani nella classifica si sono mossi e la direzione è verso l’alto.
Lido 84 di Gardone Riviera, guidato da chef Riccardo Camanini si piazza al 16° dal 12° posto, Il Reale di Castel di Sangro con lo chef Niko Romito si consolida al 18° posto. Come era già nell’aria cresce Atelier Norbert Niederkofler di Brunico al 20° posto dal 52° del 2024. Il padrone di casa, Piazza Duomo di Alba con chef Enrico Crippa ha fatto qualche passo avanti al 32° posto dal 39° dello scorso anno. Uliassi di Senigallia, guidato da Mauro Uliassi sale al 43° posto dal 50°. Rientrano Le Calandre di Rubano con chef Massimiliano Alajmo al 31°dal 51° posto del 2024. Nella lista estesa 51-100 era già entrato Al Gatto Verde della famiglia della Francescana, guidato da Jessica Rosval al n. 92, alzando dunque a 7 il numero totale degli italiani nei top 100, tra i più alti degli ultimi anni
Particolarmente emozionate è stata la consegna dell’Icon Award a Massimo Bottura e Lara Gilmore che sul palco hanno ricordato il percorso di oltre 30 anni, gli inizi e il successo della squadra che hanno entrambi ringraziato. Bottura ha parlato degli impegni attuali con Food for Soul e ha ricordato come un piatto di pasta fatto con amore è una rivoluzione. “Questo premio è solo l’inizio- ha detto- di un nuovo capitolo della nostra vita. Non smetteremo di cucinare”. Tanti i ringraziamenti alla famiglia, la mamma di Massimo Maria Luigia e il padre di Lara. A questo proposito Lara Gilmore ha voluto dare un messaggio ai giovani chef “Crescete lentamente, vi guarderete indietro e vedrete le belle radici che avete messo”
Nella parte alta della classifica restano paesi europei come la Spagna, la Danimarca e la Francia, sempre presenti con Diverxo di Madrid al quarto posto, Alchemist a Copenhagen al quinto e la Table by Bruno Verjus di Parigi all’ottavo. Fuori Europa scalpitano l’Asia e il Latino America con nomi ormai entrati da anni nella mappa gourmet mondiale e di fatto “scoperti” dal mondo dei 50 Best, tra i primi a fare scouting oltre oceano con il lancio poi delle liste regionali. Al sesto Gaggan,vincitore del Best Restaurant in Asia, al settimo Sézanne a Tokyo, al 9° Kjolle di Lima e al numero 10 il Don Julio, Buenos Aires.
Tra i riconoscimenti speciali, il premio di The World’s Best Female Chef è stato consegnato a chef Pychaya “Pam” Soontornyanakij di Potong a Bangkok; The World’s Best Pastry Chef è andato a Maxime Frédéric, Chef Patissier dello Cheval Blanc di Parigi; il World’s Best Sommelier a Mohamed Benabdallah da Etxebarri in Spagna; il Champions of Change è andato a Mindy Woods per il suo impegno sugli ingredienti nativi australiani; infine lo Chef’s Choice Award va ad Albert Adrià.
01 Maido, Lima, Best restaurant in South America
02 Asador Etxebarri, Atxondo Best Restaurant in Europe
03 Quintonil, Città del Messico, vincitore del Best Restaurant North America
04 Diverxo, Madrid
05 Alchemist, Copenhagen
06 Gaggan,vincitore del Best Restaurant in Asia
07 Sézanne, Tokyo
08 Table by Bruno Verjus
09 Kjolle, Lima
10 Don Julio, Buenos Aires
11 Wing, Hong Kong Vincitore del premio Art of Hospitality
12 Atomix, New York
13 Potong, Bangkok, vincitore dell’ Highest New Entry Award
14 Plénitude, Parigi
15 Ikoyi, vincitore dell’Highest Climber Award
16 Lido 84, Gardone Riviera
17 Sorn, Bangkok
18 Reale, Castel di Sangro
19 The Chairman Hong Kong
20 Atelier Moessmer, Brunico
21 Narisawa, Tokyo
22 S?hring, Bangkok
23 Borago, Santiago, Cile
24 Elkano, Getaria
25 Odette, Singapore
26 Mérito, Lima
27 Trèsind, Best Restaurants in the Middle East
28 Lasai, Rio de Janeiro
29 Mingles, Seul
30 Le Du, Bangkok
31 Le Calandre, Rubano
32 Piazza Duomo, Alba
33 Steirereck, Vienna
34 Enigma, Barcellona
35 Nusara, Bangkok
36 Florilège, Tokyo
37 Orfali Bros, Dubai
38 Frantzén, Stoccolma
39 Mayta, Lima
40 Septime, Parigi
41 Kadeau, Copenhagen
42 Belcanto, Lisbona
43 Uliassi, Senigallia
44 La Cime, Osaka
45 Arpège, Parigi
46 Rosetta Città del Messico
47 Vyn, Skillinge
48. Celele, Cartagena.Vincitore del Sustainable Restaurant Award
49. Kol London
50. Restaurant Jan Monaco
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