L'accordo

Ecco l'accordo finale sui dazi. Il vino non si salva, rimane la tariffa imposta da Trump

Lโ€™accordo tra l'Ue e gli Stati Uniti sancito a Bruxelles conferma tariffe al 15% per le esportazioni vinicole: preoccupazione per i produttori italiani

  • 21 Agosto, 2025

Dopo quasi quattro settimane di negoziati serrati, Stati Uniti e Unione europea hanno finalmente raggiunto unโ€™intesa sui dazi commerciali. Il documento, frutto dellโ€™incontro tra Ursula von der Leyen e Donald Trump in Scozia, fissa la tariffa standard del 15% sulle merci europee esportate oltreoceano. Tuttavia, non tutte le categorie godranno di esenzioni: tra le piรน colpite figura il vino, una delle eccellenze italiane piรน apprezzate negli Stati Uniti.

Lโ€™accordo, oggi discusso a Bruxelles dal Comitato per la Revisione Permanente (Co.Re.Per), dovrร  ancora essere formalizzato in un testo giuridicamente vincolante. Tra le prioritร  comuni emergono settori strategici come farmaceutico e semiconduttori, mentre il comparto vinicolo, cosรฌ come quello dei superalcolici, rimarrebbe soggetto alle tariffe.

ยซI dazi su vino, alcolici e birra erano uno degli interessi piรน importanti dell’Unione europea. Purtroppo, non siamo riusciti a ottenere questo settore e questa categoria tra i settori che continuerebbero a essere a livello Npf, il criterio della “nazione piรน favorita”ยป, ha detto il commissario Ue al commercio Maros Sefcovic in conferenza stampa. ยซEntrambe le parti, gli Stati Uniti e l’Ue, sono pronte a prendere in considerazione altri settore. Le porte non sono chiuse per sempreยป. Come Commissione europea ยซlavoreremo il piรน duramente possibile per spandere i settoriยป anche a vino e liquori, oltre ad acciaio e alluminio.

Una spada di Damocle per il vino italiano

Per lโ€™Italia, che esporta oltreoceano circa un terzo del suo vino, le prospettive non sono rassicuranti: lโ€™impatto sui prezzi e sulla competitivitร  potrebbe essere significativo, con possibili ripercussioni sulle cantine e sui distributori. Si stimano perdite intorno a 317 milioni di euro nei prossimi 12 mesi. Moscato dโ€™Asti, Pinot Grigio, Chianti Classico e altre eccellenze sono tra le piรน colpite, con un aumento dei prezzi finali oltreoceano fino al 186%. Le associazioni di settore chiedono interventi per ridurre lโ€™impatto lungo la filiera e auspicano un confronto tecnico per ottenere aliquote piรน sostenibili. La preoccupazione resta alta, soprattutto se i dazi si sommeranno a quelli giร  esistenti, penalizzando competitivitร  ed export.

EP Plenary session – Motion of censure on the Commission B10-0319/2025

Rimangono i dazi sul vino

Lโ€™intesa prevede perรฒ impegni reciproci in altre aree. Bruxelles si impegna a eliminare i dazi su tutti i beni industriali statunitensi e ad acquistare energia, gas naturale liquefatto e prodotti nucleari per un valore complessivo di 750 miliardi di dollari entro il 2028. Sono previsti anche investimenti europei per 600 miliardi in settori strategici americani, mentre lโ€™acquisto di chip per lโ€™intelligenza artificiale dagli Usa dovrebbe raggiungere almeno 40 miliardi di dollari. Non mancano accordi su equipaggiamento militare e accesso preferenziale per prodotti agricoli e ittici americani.

Dal canto suo, Washington conferma che farmaci generici, precursori chimici e aerei continueranno a beneficiare della tariffa di Nazione piรน favorita, senza aumenti superiori al 15%. Auto e componenti europee restano soggette allo stesso dazio, seppure con riconoscimento reciproco degli standard di sicurezza. Tuttavia, nulla รจ stato previsto per il vino, che rimane esposto alle tariffe aggiuntive.

Le reazioni del settore vinicolo italiano non si sono fatte attendere: produttori e consorzi denunciano il rischio di perdita di quote di mercato e di aumento dei costi per i consumatori americani. ยซSi tratta di una stangata per il settore piรน esposto tra le top 10 categorie italiane di prodotti destinati agli Stati Uniti, con unโ€™incidenza al 24% sul totale export globale e un controvalore di circa due miliardi di euro lโ€™annoยป, ha detto il presidente di Unione italiana vini (Uiv), Lamberto Frescobaldi. ยซSarร  un secondo semestre molto difficile, pur nella speranza che nei โ€˜tempi supplementariโ€™ le parti possano correggere il tiroยป.

Secondo l’Uiv, ยซรจ ora piรน che mai fondamentale attivare unโ€™alleanza tra la filiera italiana del vino e i partner Usa โ€“ distributori, importatori e ristoratori – che per primi si oppongono ai dazi nellโ€™interesse comune delle imprese italiane e statunitensiยป. Lโ€™accordo tra Ue e Usa, pur contenendo elementi di cooperazione e apertura, lascia dunque una ferita aperta per lโ€™export enogastronomico italiano.

Con il documento ora nelle mani di Washington per la revisione finale, lโ€™attenzione si concentra sulle prossime mosse del governo Meloni e sulle strategie delle cantine per attenuare lโ€™impatto dei dazi. ยซIl tempo delle deroghe, ma anche dellโ€™incertezza, รจ terminato โ€“ ha aggiunto il segretario generale di Uiv, Paolo Castelletti โ€“, ora va affrontata la sfida nella consapevolezza che servirร  un sostegno da parte dello Stato in termini di promozione del prodotto enologico italiano. Lo scenario รจ complesso e vede giร  nei primi 5 mesi di questโ€™anno un calo tendenziale dei volumi di vino esportati di quasi il 4%ยป.

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