Un colpo al cuore della Roma storica e a uno dei suoi ultimi locali storici. Dopo la battaglia per lo sfratto, piove sul bagnato per l’Antico Caffè Greco, la leggendaria caffetteria di via Condotti frequentata da Goethe, Casanova e generazioni di intellettuali. I carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale della Capitale hanno infatti messo sotto sequestro decine di opere d’arte che per secoli hanno arredato lo storico caffè, tra cui dipinti, sculture, mobili d’epoca e preziosi oggetti di antiquariato. Un tesoro del Settecento romano che il gestore aveva fatto sparire, trasferendolo in due depositi diversi senza dire niente alla Soprintendenza.
Il blitz è arrivato dopo settimane di accertamenti. Il Tpc, insieme agli esperti della Soprintendenza Speciale di Roma, aveva iniziato a insospettirsi durante i controlli di routine nel locale, quando opere che dovevano essere lì non c’erano più. Stando a quanto si apprende, le opere erano state spostate trasportandole in due distinti depositi senza ottenere il consenso della Soprintendenza di Roma.
La Procura di Roma non ha perso tempo. Il decreto di sequestro è arrivato in poche ore e i Carabinieri hanno recuperato tutto. Ogni singolo quadro, ogni scultura, ogni pezzo d’antiquariato è stato catalogato e messo al sicuro in depositi specializzati. Un intervento, quello coordinato dal procuratore aggiunto Giovanni Conzo, che ha permesso di prendere in custodia i beni in depositi sicuri. Gli esperti dovranno verificare le condizioni di conservazione – alcuni pezzi potrebbero aver subito danni durante il trasloco improvviso – e poi ricollocare ogni opera nella sua posizione originaria.
Il Caffè Greco non è un bar qualunque. Aperto nel 1760, è stato il salotto buono della Roma papalina e dell’Ottocento romantico. Qui hanno sorseggiato caffè Byron e Keats, si sono incontrati i pittori del Grand Tour e i rivoluzionari del Risorgimento. Nelle sue raffinate sale, tra sedie in velluto rosso e mobilia di pregio, si sono accomodati artisti, letterati, capi di Stato, sono state scritte a questi tavolini pietre miliari della letteratura mondiale. Da sempre, gli ambienti ospitano circa trecento tra opere d’arte e cimeli collezionati nel corso dei suoi oltre 250 anni di storia, una vera e propria galleria a disposizione della clientela e della città. Un tempio della cultura romana che però vive da anni nell’incertezza. Dal 2017, quando è scaduto il contratto di locazione, è in corso una battaglia legale tra l’Ospedale Israelitico – proprietario dell’immobile – e gli attuali gestori della Antico Caffè Greco Srl. Una querelle che ha già portato alle procedure di sfratto e che ora si arricchisce di questo nuovo capitolo giudiziario.
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