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"Api a Verona? Colpa dell'uomo". Ecco cosa fare e a chi rivolgersi nel caso ci si imbatta in uno sciame

Riflessioni e consigli su come comportarsi dopo quanto successo il 30 aprile nella città veronese affacciata sul lago. Niente panico e chiamare l’associazione locale di apicoltori

  • 05 Maggio, 2025

Quello che è successo il 30 aprile a Peschiera del Garda – un tavolino di un locale nel centro storico della città veronese invaso da oltre 80mila api, creando panico tra la gente e morte degli insetti – è solo uno dei tanti episodi di sciamatura dei preziosi insetti in questo periodo dell’anno. Quanto è accaduto ha avuto un impatto forte sia per il luogo dove è accaduto – la città veronese, a vocazione turistica grazie all’amena posizione sul più grande lago italiano e alla sua fortezza Patrimonio dell’Umanità Unesco, gremita di persone negli scorsi giorni di sole e di ponti primaverili – sia per l’esito della vicenda, scatenando le reazioni degli apicoltori. Qual è la causa di una tale presenza di api fuori dal loro contesto? Cosa fare in caso di sciami? Lo abbiamo chiesto a Chiara Concari, titolare dell’apicoltura Il Porticone di Campremoldo Sotto, nel Piacentino, socia Unaapi e produttrice dei classici mieli dell’Emilia-Romagna.

foto Luca Allegri - Concorso fotografico organizzato da Osservatorio Nazionale Miele4

Foto di Luca Allegri – Concorso fotografico organizzato da Osservatorio Nazionale Miele

La sciamatura: perché succede

«La sciamatura è la riproduzione delle api – spiega Chiara Concari – e questo è un periodo d’oro, in piena primavera, quando la natura si risveglia. Lo sciame madre si stacca dall’alveare con la vecchia regina e la maggior parte delle operaie per trovare una nuova casa, mentre nell’arnia rimane l’ape regina “vergine” accudita da altre operaie. In genere vengono inviate le api esploratrici per andare alla ricerca di un posto adatto: un ramo, un albero, una tapparella, un buco nel muro, una finestra di una casa chiusa…».

foto Antonello Pinnella - Concorso fotografico organizzato da Osservatorio Nazionale Miele

Foto di Antonello Pinnella – Concorso fotografico organizzato da Osservatorio Nazionale Miele

Lo sciame a Peschiera del Garda: “La responsabilità è dell’uomo”

«Le api fanno le api, in primavera si riproducono. Quanto è successo ci dice due cose – prosegue Chiara –. La prima: l’alveare da cui è partitolo lo sciame era vicino: un giardino, un parco, la campagna a ridosso di Peschiera del Garda. La seconda: la causa non è tanto il disorientamento, come qualcuno potrebbe pensare, ma la mancanza di cura da parte dell’apicoltore, che dovrebbe visitare le sue arnie e invece non è stato in grado di gestirle, soprattutto in questo periodo in cui le api si riproducono e la vecchia regina lascia il nido madre e cerca una nuova casa altrove. L’apicoltore attento e rispettoso accudisce i suoi preziosi insetti se vuole produrre miele: se le api sciamano perde un capitale economico, come la mucca che scappa dalla stalla per il contadino. Deve stare attento soprattutto quando si tratta di alveari vicino a un contesto urbano – per il miele di tiglio di un viale, per esempio – perché lo sciame crea panico in città e di conseguenza rischi per le persone e per le api. I metodi per prevenire la sciamatura ci sono, vanno solo applicati».

foto Elisabetta Poggi - Concorso fotografico organizzato da Osservatorio Nazionale Miele

Foto di Elisabetta Poggi – Concorso fotografico organizzato da Osservatorio Nazionale Miele

L’apicoltura naturale

L’episodio di Peschiera del Garda potrebbe essere la conseguenza dell’apicoltura naturale, un approccio sostenibile all’allevamento delle api e alla produzione di miele, che privilegia il benessere degli operosi insetti e il rispetto dell’ambiente, riducendo gli interventi dell’uomo e l’uso di sostanze chimiche, mettendo le api in condizione di sviluppare le proprie difese naturali e di gestire la riproduzione in modo spontaneo.

«L’apicoltura naturale è un filone pericoloso, che sta facendo discutere i colleghi apicoltori in queste ore – dichiara Chiara – avere le api e lasciarle fare in uno stato semiselvatico ok, ma non puoi applicare questa tecnica di allevamento in un contesto urbano. Se gli insetti vanno nel centro storico di una città è una responsabilità. L’apicoltura naturale deve essere fatta con cognizione di causa e in luoghi opportuni.

foto Valentina Corradi - Concorso fotografico organizzato da Osservatorio Nazionale Miele 4

Foto di Valentina Corradi – Concorso fotografico organizzato da Osservatorio Nazionale Miele

Cosa fare in caso di sciame

«Mantenere la calma e chiamare le associazioni di categoria del territorio – conclude l’apicoltrice piacentina – per quanto riguarda i fatti di Peschiera bisognava rivolgersi all’associazione di apicoltori del Veneto (l’Associazione Regionale Apicoltori del Veneto ha circa 3.500 soci iscritti, n.d.r.) – che hanno una lista di apicoltori, rinnovata costantemente, in grado di attivarsi e di recuperare lo sciame.

Nel frattempo, bisogna lasciar stare le api, non attaccarle: in queste situazioni non sono pericolose e non pungono, hanno la pancia piene di miele, portano le scorte con sé per riprendere l’attività nella nuova casa che stanno cercando. Invece, si cerca di risolvere il problema nel modo peggiore, senza riflettere e senza rispetto». La responsabilità è dell’uomo «e dell’ignoranza».

La foto di apertura è di Anna Monticolo – Concorso fotografico organizzato da Osservatorio Nazionale Miele

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