Cinema

Quattro grandi chef raccontano Roma: ecco il film che racconta il dietro le quinte delle cucine

Si chiama Sbrigate il breve film che verrà presentato alla Festa del Cinema di Roma nato dall'idea di Ciro Scamardella, chef di Pipero, che ha trovato alleati nelle cucine d'autore capitoline e anche il sostegno e la fiducia del Comune di Roma

  • 12 Ottobre, 2025

Si chiama Sbrigate letto con l’accento sulla A – che in romanesco significa sbrigati – il film nato da un’idea di Ciro Scamardella e realizzato con il patrocinio del Comune di Roma: un progetto di comunicazione inusuale, che si smarca dalla retorica più naif per raccontare una città moderna, destinazione gourmet fuori dalla retorica più tradizionalista. Insieme a Scamardella, altri tre chef:  Roy Caceres (Orma Roma), Andrea Antonini (Imàgo dell’Hotel Hassler), Domenico Stile (Enoteca La Torre a Villa Laetitia).

«Dire a un napoletano come me di mantenere un segreto del genere per un anno….Mai più». Ci scherza un po’ su, Ciro Scamardella, ma non riesce a trattenere l’emozione di un’avventura che lo porta fuori dalla sua cucina, quella blasonata di Pipero, e lo fa uscire nella città che l’ha adottato ormai diversi anni fa. E alle cui istituzioni si è rivolto quando ha pensato che avesse qualcosa da dire.

Tutto è cominciato un anno fa a Rimini, durante una manifestazione sul turismo in cui ha conosciuto Alessandro Onorato (assessore allo Sport, Turismo, Moda e Grandi Eventi del Comune di Roma) e Mariano Angelucci (presidente della commissione Turismo, Moda e Relazioni internazionali di Roma Capitale). A loro ha raccontato un’idea che accarezzava da un po’, legata al racconto della città attraverso i suoi ristoranti d’autore: «andiamo in giro per l’italia e il mondo – dice – ma perché non facciamo qualcosa a Roma? Non una manifestazione o un congresso ma qualcosa di più più veloce e comunicativo».

Si sente rispondere con la promessa di un appuntamento per riparlarne, ma la cosa pensava finisse qui. Invece no, perché la settimana successiva lo contatta la segreteria per fissare un appuntamento in Campidoglio. «Ci pensi? A me già quello mi sembrava una cosa pazzesca… da mettere sul curriculum». Quello è solo l’inizio, la messa in moto di una macchina che coinvolge la società di produzione Groenlandia con Cecilia Passa e Vincenzo Piscopo (oggi al lavoro con The Jackal), Claudia Gerini nelle vesti di attrice e regista. L’idea iniziale – un racconto corale con tutti gli chef capitolini – si modella restringendo la rosa dei narratori, chef in libera uscita per una volta ciceroni in giro per la città. «Sai, Roma ha così tante cose che non è facile. Emergere è difficile perché il tuo concorrente è il Colosseo».

L’idea e il risultato

Una concorrenza che è stimolo e pungolo anche nel settore gastronomico: in una città del genere – spiega – bisogna interrogarsi continuamente, cogliere gli stimoli che arrivano dall’esterno se si vuole uscire dai contorni pur nobilissimi delle trattorie. «Nei ristoranti che fanno alta ristorazione si è perennemente in ascolto, si fa uno studio che poi viene riportato in cucina, si è costantemente in relazione con quel che succede fuori. Perché il nostro compito è legarci al territorio che ci circonda e portarlo avanti».

Così nasce Sbrigate, 27 minuti alla scoperta di una Roma inusuale, vista con gli occhi di 4 chef in libera uscita: Ciro Scamardella, Roy Caceres, Andrea Antonini, Domenico Stile. Presentato alla Festa del Cinema di Roma non prima di una première domenica 19 ottobre alle 12 al Teatro Olimpico di Roma, seguirà un passaggio nelle sale, poi si vedrà. Cosa si aspetta Ciro Scamardella da questo? «Intanto già questo è un successo infinito, per me. Spero però che sia come un sassolino nello stagno: che possa generare altre cose, cose sane. Siamo pronti anche a qualche critica o lamentela, ma chi fa sbaglia e chi non sbaglia». Che sia solo la prima tappa di un percorso è ancora da capire, quel che è certo è che «Roma necessita di cose del genere anche e soprattutto in un mondo del genere».

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