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Noma 3.0: da ristorante a laboratorio di sperimentazione

Uno dei piรน celebri ristoranti del mondo chiuderร  le sue porte alla fine del 2024 per concentrarsi sul lavoro di ricerca e sperimentazione in cucina. Fuori dal laboratorio, lโ€™attivitร  dello chef Renรฉ Redzepi e del suo team proseguirร  sotto forma di ristoranti pop-up temporanei.

  • 09 Gennaio, 2023

Noma 3.0

โ€œPer continuare a essere il Noma dobbiamo cambiareโ€ sono queste le prime parole del comunicato con cui Noma, da venti anni tra i migliori ristoranti del mondo, ha annunciato il nuovo capitolo della propria storia, quello 3.0. Aperto nel 2003 a Copenaghen dallo chef danese di origini albanesi Renรฉ Redzepi, il Noma โ€“ che nasce dallโ€™unione delle parole โ€œnordiskโ€ (nordico) e โ€œmadโ€ (cibo) โ€“ ha chiuso per la prima volta alla fine del 2016 per ritornare allโ€™inizio del 2018 in una nuova veste, dal 2025, poco dopo il suo ventennale, chiuderร  definitivamente come ristorante per trasformarsi in un laboratorio di sperimentazione culinaria: โ€œServire gli ospiti continuerร  a essere parte di quello che siamo, ma essere un ristorante non sarร  piรน la nostra definizioneโ€. Sebbene la notizia non sia proprio inaspettata รจ interessante cercare di capire come uno dei migliori ristoranti del mondo sia arrivato a una decisione cosรฌ netta.

La sala di 108 a Copenhagen

I problemi del fine dining

Giร  qualche tempo fa Rene Redzepi aveva fatto intuire che il Noma sarebbe andato incontro a grandi cambiamenti. Giร  in estate si erano diffuse le prime voci, poi lo scorso ottobre, in occasione della presentazione del pop-up del Noma a Kyoto del prossimo maggio, lo chef aveva detto che lโ€™esperienza sarebbe servita per costruire โ€œuna visione piรน chiara di come essere il Noma e affrontare il nuovo capitoloโ€. Intenzione che viene confermata anche ne comunicato pubblicato il 9 gennaio sul sito del ristorante: โ€œNella prossima fase continueremo a viaggiare e a ricercare nuove modalitร  per condividere il nostro lavoro. Cโ€™รจ qualche posto in cui dovremmo andare nel mondo per imparare? Allora faremo un pop-up del Nomaโ€.

Lโ€™annuncio รจ stato accompagnato da unโ€™intervista al New York Times in cui Redzepi ha detto che lโ€™alta cucina non รจ piรน economicamente ed emotivamente sostenibile: โ€œLโ€™alta cucina deve ripensare la sua intera industria, cosรฌ รจ semplicemente troppo duro. Finanziariamente ed emotivamente non funziona: come imprenditore e come essere umano sento il bisogno di cambiareโ€. Non รจ un discorso insolito per Renรฉ, che spesso รจ stato al centro dellโ€™attenzione a causa della sua indole irascibile e della sua difficoltร  a gestire lo stress, argomento negli anni divenuto prevalente in quasi tutte le sue partecipazioni nei congressi. Dopo aver seguito un corso di leadership, lo chef aveva posto tra le prioritร  del Noma 2.0 la creazione di un ambiente di lavoro piรน salubre, con tanto di spazi dedicati al benessere dei dipendenti.

La direzione intrapresa da Redzepi รจ quella della ricerca di un modello diverso di fine dining, settore che negli ultimi anni รจ diventato sempre meno sostenibile, soprattutto dal punto di vista economico. Il Noma โ€“ che nel 2021 ha finalmente ottenuto le tre stelle Michelin ed รจ stato nominato per la quinta volta miglior ristorante secondo Worldโ€™s 50 Best Restaurants โ€“ ha registrato una perdita di duecentotrentamila euro nel suo ultimo bilancio. Se anche una realtร  che negli anni รจ riuscita a raccogliere cosรฌ tanti successi chiude il proprio bilancio in rosso, forse รจ il momento di aprire una riflessione su possibili modelli alternativi a lungo termine, come di fatto sta facendo Redzepi.

Il caso degli stagisti non pagati

Nel 2021 il Noma era anche stato colpito da una polemica riguardo le condizioni di lavoro degli stagisti del ristorante, il secondo grande inciampo dopo lโ€™intossicazione di sessantatrรฉ ospiti nel 2013, raccontata da Redzepi nel documentario di Pierre Deschamps โ€œNoma. My Perfect Stormโ€. Una serie di articoli del New York Times e del Financial Times aveva portato alla luce il massiccio utilizzo di stagisti non retribuiti che durante la propria esperienza non venivano formati adeguatamente ma impiegati in mansioni ripetitive e costretti a stare in silenzio e a volte sottoposti a turni lavorativi di sedici ore.ย  In risposta alla polemica che si รจ creata successivamente allโ€™uscita degli articoli, il Noma nellโ€™ottobre del 2021 ha iniziato a pagare i propri stagisti, decisione che ha aggiunto un costo mensile di circa cinquantamila euro. Una questione, quella del pagamento e delle condizioni di lavoro, che non riguarda solo Redzepi ma tutti i grandi ristoranti, che allโ€™estero non sono obbligati a rispettare un limite sul numero degli stagisti. In Italia, invece, esiste ed รจ legato al numero totale dei dipendenti, ma spesso viene aggirato con degli escamotage.

I garum del Noma

Il futuro di Noma: laboratorio di sperimentazione e pop-up

Nei prossimi mesi la strada di Redzepi e del suo team di circa cento persone โ€“ lo chef ha annunciato che non ci saranno licenziamenti e che la sede del Noma rimarrร  la stessa โ€“ prenderร  due direzioni. Da un lato proseguirร  la strada che sembra fornire piรน stimoli a Renรฉ, quella dei pop-up in giro per il mondo, che dopo le tappe a New York, Tokyo, Sidney e Tulum toccherร  Kyoto, dallโ€™altro la trasformazione del ristorante in un laboratorio creativo per la sperimentazione di nuovi prodotti e piatti che verranno commercializzati attraverso un sito di e-commerce.

Sarร  interessante vedere quale sviluppo avrร  questa linea di prodotti dal punto di vista imprenditoriale, ambito in cui Redzepi ha giร  dimostrato grande versatilitร : nel 2020, a seguito della pandemia, aveva aperto il burger bar Popl, che aveva preso il posto dellโ€™urban restaurant 108, mentre nel 2021 ha lanciato la sua prima linea di prodotti Noma Projects, un hub โ€œper condividere con lโ€™esterno le nostre conoscenze e lโ€™esperienza maturata in questi anni in relazione alla trasformazione del cibo e alle abitudini di consumo, con lโ€™auspicio di avviare un cambiamento positivoโ€. A essere commercializzata per prima รจ stata una linea di garum in bottiglia, prodotto delle sperimentazioni sulla fermentazione delle materie prime โ€“ tecnica di trasformazione millenaria su cui si รจ concentrata la ricerca del Noma negli ultimi ventโ€™anni โ€“ proposto in due varianti vegetariane. โ€œNel 2025 il nostro ristorante si trasforma in un grande laboratorio dedicato al lavoro di innovazione e allo sviluppo di nuovi sapori e condivideremo il frutto dei nostri sforzi in modo ancora piรน estesoโ€ recita il comunicato. Forse la nuova forma del Noma 3.0 traccerร  la direzione per il futuro del fine dining nel mondo. Giร  in passato (grazie alla sua riapertura del 2018) il ristorante รจ stato rimesso in gioco nella classifica 50 Best, a cui non avrebbe potuto piรน partecipare dato che nel 2019 รจ stata creata una Hall of Fame dei vincitori, che vengono automaticamente esclusi dalla competizione. Chissร  se grazie a questa nuova versione il Noma riuscirร  nuovamente a tornare in gara.

Noma โ€“ Copenaghen โ€“ Refshalevej 96 โ€“ https://noma.dk/

a cura di Maurizio Gaddi

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