Sarà ricordata come l’estate dello spauracchio dei dazi, degli stabilimenti vuoti e delle montagne affollate, delle file per un selfie, della coolcation, dei delivery in spiaggia e delle mini vacanze, dei lidi deserti nei giorni feriali (ma forse non così tanto a sentire uno dei più noti bagnini d’Italia). Una calda e problematica stagione che ha avuto come conseguenza anche una presa di coscienza: che ci può essere anche una forma di turismo consapevole, sano e gestito con intelligenza ed equità con un ritorno economico congruo.
Un turismo responsabile che chiama in causa vacanzieri e operatori, come quelli che hanno firmato il Manifesto dell’Ospitalità Etica, circa 500 tra ristoratori, albergatori, artigiani e produttori di tutta Italia che hanno risposto all’invito di Elisabetta Faggiana, Ceo e co-fondatrice, con Savio Losito, di Unexpected Italy, una startup che punta a scardinare le dinamiche del turismo di massa, predatorio e mordi e fuggi per abbracciarne uno più rispettoso, attento, che porti un valore aggiunto ai luoghi e a chi li frequenta.
Un progetto che vuole offrire itinerari di viaggio veri, attraverso la selezione fatta in prima persona dai due fondatori di realtà autentiche che lavorano con passione, competenza e rispetto, garantendo un’offerta fuori dai canali turistici convenzionali, proporzionata al prezzo e all’esperienza, vera risposta alla crisi dell’offerta turistica: «Oggi l’eccesso di accesso ha appiattito tutto – afferma Faggiana – Le destinazioni si omologano, l’esperienza si svuota, la qualità si perde. Bisogna tornare a distinguere». Perché non tutti i posti sono per tutti, ma bisogna intercettare passioni, interessi affinità rispetto.
«Finché si continua a percepire il turista come un pollo da spennare non si può pretendere un’offerta equilibrata, autentica e con un buon rapporto qualità/prezzo» aggiunge Faggiana. Scegliere scorciatoie per avere guadagni facili e immediati non significa solo avere turisti insoddisfatti che non torneranno più ma anche erodere la propria identità consegnando le proprie strade e piazze ad attività fotocopia che a lungo andare cancellano la storia e l’anima dei luoghi. Dunque un boomerang che colpisce tutti: chi nelle località ci vive e lavora, chi le visita.
La startup Unexpected Italy – definita dal Guardian come «una bussola per viaggiatori consapevoli» – nasce proprio con l’obiettivo di imprimere un cambiamento di rotta nll’offerta turistica dimostrando come sia possibile coniugare qualità, etica, visione anche nel mondo dell’ospitalità. In virtù di questo ha chiamato le attività aderenti al progetto a sottoscrivere un decalogo come un patto che li rende custodi della vera autenticità italiana.
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