Turismo

I turisti non sono polli da spennare. Ecco il decalogo per i viaggi etici

Dieci regole per chi crede che l'ospitalità possa essere veicolo di cultura e di valorizzazione

  • 14 Agosto, 2025

Sarà ricordata come l’estate dello spauracchio dei dazi, degli stabilimenti vuoti e delle montagne affollate, delle file per un selfie, della coolcation, dei delivery in spiaggia e delle mini vacanze, dei lidi deserti nei giorni feriali (ma forse non così tanto a sentire uno dei più noti bagnini d’Italia). Una calda e problematica stagione che ha avuto come conseguenza anche una presa di coscienza: che ci può essere anche una forma di turismo consapevole, sano e gestito con intelligenza ed equità con un ritorno economico congruo.

Un turismo responsabile che chiama in causa vacanzieri e operatori, come quelli che hanno firmato il Manifesto dell’Ospitalità Etica, circa 500 tra ristoratori, albergatori, artigiani e produttori di tutta Italia che hanno risposto all’invito di Elisabetta Faggiana, Ceo e co-fondatrice, con Savio Losito, di Unexpected Italy, una startup che punta a scardinare le dinamiche del turismo di massa, predatorio e mordi e fuggi per abbracciarne uno più rispettoso, attento, che porti un valore aggiunto ai luoghi e a chi li frequenta.

Un progetto che vuole offrire itinerari di viaggio veri, attraverso la selezione fatta in prima persona dai due fondatori di realtà autentiche che lavorano con passione, competenza e rispetto, garantendo un’offerta fuori dai canali turistici convenzionali, proporzionata al prezzo e all’esperienza, vera risposta alla crisi dell’offerta turistica: «Oggi l’eccesso di accesso ha appiattito tutto – afferma Faggiana – Le destinazioni si omologano, l’esperienza si svuota, la qualità si perde. Bisogna tornare a distinguere». Perché non tutti i posti sono per tutti, ma bisogna intercettare passioni, interessi affinità rispetto.

I turisti non sono polli da spennare

«Finché si continua a percepire il turista come un pollo da spennare non si può pretendere un’offerta equilibrata, autentica e con un buon rapporto qualità/prezzo» aggiunge Faggiana. Scegliere scorciatoie per avere guadagni facili e immediati non significa solo avere turisti insoddisfatti che non torneranno più ma anche erodere la propria identità consegnando le proprie strade e piazze ad attività fotocopia che a lungo andare cancellano la storia e l’anima dei luoghi. Dunque un boomerang che colpisce tutti: chi nelle località ci vive e lavora, chi le visita.

La startup Unexpected Italy – definita dal Guardian come «una bussola per viaggiatori consapevoli» –  nasce proprio con l’obiettivo di imprimere un cambiamento di rotta nll’offerta turistica dimostrando come sia possibile coniugare qualità, etica, visione anche nel mondo dell’ospitalità. In virtù di questo ha chiamato le attività aderenti al progetto a sottoscrivere un decalogo come un patto che li rende custodi della vera autenticità italiana.

Manifesto dell’Ospitalità Etica. Il decalogo

  1. Ci impegniamo a garantire un giusto rapporto tra qualità e prezzo
    Offriamo esperienze, piatti, prodotti e ospitalità che rispecchiano in modo trasparente il loro reale valore. Nessun rincaro o speculazione imposti dai flussi stagionali o dalle mode del momento.
  2. Siamo portavoce dell’identità dei nostri territori
    Non ci omologhiamo. Non inseguiamo le mode. Non svendiamo la nostra autenticità per adattarci a mode del momento o alle esigenze del turista. Valorizziamo ciò che ci rende unici: storie, mani, accenti, tradizioni, senza compromessi.
  3. Promuoviamo un’ospitalità professionale e consapevole
    Non tutto è per tutti, sempre. Accogliere con coscienza e professionalità significa attrarre chi condivide i nostri valori. Facciamo questo lavoro con passione, per missione e professione reale, non come hobby passeggero o per un guadagno facile.
  4. Privilegiamo la qualità rispetto alla quantità, senza alcun compromesso
    Sosteniamo e selezioniamo fornitori che condividono la nostra stessa etica, ricerchiamo le materie prime migliori, rispettiamo la stagionalità, privilegiando l’artigianalità rispetto all’industria ogni volta che è possibile. La nostra è una scelta consapevole e in continua evoluzione per non smettere mai di migliorare.
  5. Rispettiamo il pianeta
    La sostenibilità non è un’etichetta, ma un percorso ed un impegno continui. Riduciamo gli sprechi, miglioriamo l’efficienza energetica e idrica, adottiamo soluzioni ecologiche e scegliamo energie rinnovabili ogni volta che possiamo in una crescita condivisa.
  6. Le persone al centro
    Tutela, dignità e inclusività sono valori imprescindibili. Chi lavora con noi ha diritto a condizioni eque, salari giusti e un rapporto equilibrato tra lavoro e qualità della vita. Il benessere del personale si traduce in un servizio migliore e nel conseguente benessere dell’ospite.
  7. Ospitalità lenta
    Accogliamo senza fretta, perché ogni ospite merita tempo e attenzione. Cerchiamo di evitare, quando possibile, doppi o terzi turni, overbooking o gruppi sovradimensionati che comprometterebbero la qualità dell’esperienza. L’ospitalità lenta è un gesto di rispetto: verso chi ci sceglie, verso chi lavora con noi e verso il territorio che raccontiamo.
  8. Facciamo rete per contare di più
    Crediamo nel potere della rete e ci impegniamo a raccomandare, suggerire e collaborare con altre realtà sul territorio che lavorano con etica e passione. Un’alleanza tra realtà che vogliono avere un impatto positivo sul territorio, sulle persone e sull’economia locale.
  9. Rendiamo l’esperienza accessibile, nei limiti del possibile
    Siamo impegnati ad accogliere tutti, anche chi ha esigenze specifiche. Lavoriamo per superare limiti strutturali, architettonici o territoriali con intelligenza e rispetto.
  10. Innovazione consapevole, identità intatta
    Crediamo in un’innovazione che rispetta le radici e valorizza il passato, proiettandolo nel futuro. Accogliamo strumenti scientifici e tecnologici che ci aiutano ad accogliere meglio, a gestire in modo più efficiente le nostre attività e le nostre risorse e a ridurre l’impatto sull’ambiente. Per noi il progresso ha senso solo se preserva la nostra essenza.

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