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Alimentazione
Diete, l'avena può avere gli stessi effetti dell'Ozempic, ma costa infinitamente meno
Uno studio dell'Universtà dell'Arizona pubblicata su The Journal of Nutrition afferma che le fibre dell'avena hanno un effetto simile a quello dell'Ozempic, ma costano infinitamente meno...
«Hai idea di quanto mi costa ogni mese l’Ozempic?» Chiara lo dice con mezzo sorriso e lo sguardo fisso sul caffè d’orzo: «Tra il farmaco, le visite, e le analisi, sto molto sopra i 300 euro. Ma almeno sembra funzionare». Poi guarda la collega seduta di fronte, che annuisce in silenzio. Lei no, ha scelto una strada diversa: colazione a base di porridge d’avena tutte le mattine. E da mesi, a sorpresa, ha iniziato a perdere peso. Niente fame nervosa, glicemia più stabile. Quando gliel’ha detto, Chiara ha sbottato: «Se bastava una ciotola di avena, potevi dirmelo prima».
L’attivazione del “meccanismo Ozempic”
La storia potrebbe sembrare uno sketch, ma ha solide basi scientifiche. Secondo uno studio pubblicato su The Journal of Nutrition, prestigiosa rivista accademica nel campo della nutrizione (e ripreso da futuroprossimo.it), i beta-glucani contenuti nell’avena sono in grado di attivare naturalmente lo stesso meccanismo ormonale stimolato dall’Ozempic, il farmaco anti-obesità oggi al centro del dibattito pubblico e clinico.
Non tutte le fibre fanno davvero qualcosa
La ricerca, firmata da Frank Duca e condotta all’Università dell’Arizona, ha testato cinque tipi diversi di fibra alimentare su topi nutriti con una dieta ricca di grassi. Obiettivo: capire se esistono fibre in grado di avere un impatto misurabile su peso, grasso corporeo e metabolismo.
Il risultato? Solo i beta-glucani dell’avena hanno davvero fatto la differenza. Gli altri – pectina, destrina di frumento, amido resistente, cellulosa – non hanno prodotto cambiamenti significativi, pur modificando il microbiota intestinale.
porridge salato a base di verdure dal sito laregoladelpiatto.it
Le ricette a base di avena
Se il porridge – o simili – di derivazione anglosassone, in Oriente l’avena è alla base di molti piatti indicati per regimi alimentari sani e “dietetici”. In Giappone, per esempio, accanto alle versioni dolci a base di frutta,latte e yogurt, ce ne sono anche molte in versione salata che usano i fiocchi di avena come fossero chicchi di riso per saltarli con elementi salati, proteici e vegetali.
Il GLP-1, l’ormone che “spegne” la fame
Ma perché questo effetto “dimagrante”? Si pensava genericamente a un gel prodotto dall’avena nello stomaco che avrebbe limitato l’assorbimento dei grassi. Ma il punto chiave dello studio è proprio il ruolo del GLP-1, un ormone prodotto nell’intestino che favorisce il senso di sazietà, rallenta la digestione e migliora la risposta insulinica. È proprio il bersaglio dei nuovi farmaci dimagranti come Ozempic o Wegovy. La scoperta è che i beta-glucani dell’avena stimolano “naturalmente” la produzione di questo ormone, “imitando l’effetto dei farmaci” senza interventi esterni. Ma non solo: promuovono anche la sintesi di “butirrato”, un acido grasso che rinforza la barriera intestinale e influisce positivamente sul metabolismo epatico.
Una molecola semplice, ma potente
A fare la differenza è la “struttura viscosa dei beta-glucani“, che rallenta l’assorbimento di zuccheri e grassi e nutre selettivamente batteri intestinali “amici”, responsabili della produzione di metaboliti protettivi. L’avena ne contiene fino a 8 grammi ogni 100 grammi, l’orzo addirittura fino a 20. Ma attenzione: per ottenere effetti paragonabili a quelli osservati nello studio, serve “una dieta equilibrata” e un consumo regolare.
La fonte: The Journal of Nutrition
La ricerca è stata pubblicata su The Journal of Nutrition, fondata nel 1928 e considerata una delle riviste scientifiche più affidabili del settore. È pubblicata dalla American Society for Nutrition, e si colloca stabilmente nel primo quartile delle riviste accademiche di nutrizione, con un impact factor 2024 di 3.7 che fino al 2023 era tra il 4 e il 6. Certo, poco rispetto alla prestigiosa Nature che arriva al 50, ma chissà, magari di questo passo ha buone chance di risalire!
La morale del porridge
Che si tratti di iniziare la giornata con una colazione “intelligente” o di rivedere la propria strategia nutrizionale, la lezione è chiara: non tutte le fibre sono uguali.
E prima di spendere centinaia di euro in farmaci innovativi, forse vale la pena chiedersi se “una ciotola di avena” non possa essere un primo, efficace passo verso la salute metabolica.
Chiara intanto ha già comprato i fiocchi d’avena. “Non dico che mollo l’Ozempic subito, eh”, sorride. “Ma intanto provo. Mal che vada, è pure buona