Ricerche

Ecco come l'Europa riutilizza gli scarti delle olive

Un nuovo progetto mira a convertire i rifiuti da frantoio in bioplastica, bioenergia e biofertilizzanti

  • 11 Luglio, 2025

Unโ€™iniziativa paneuropea lanciata a giugno scorso all’Universitร  La Sapienza di Roma promette di rivoluzionare la gestione degli scarti dellโ€™industria olearia europea. Il progetto OLinWASTE, con un finanziamento di quasi 4 milioni di euro da parte di Horizon Europe, punta a creare una bioraffineria a zero emissioni capace di trasformare residui di produzione โ€” come noccioli, sansa e foglie โ€” in bioprodotti ad alto valore aggiunto. Il progetto, che durerร  quattro anni, affronta una sfida prioritaria: la gestione del cosiddetto “olive mill waste”, ovvero gli scarti di lavorazione delle olive, considerata una delle principali minacce ambientali nel Mediterraneo. Se non trattati correttamente, infatti, tali rifiuti contribuiscono a inquinare suolo e acque danneggiando gli ecosistemi locali.

L’impianto che trasforma gli scarti in risorse

Lโ€™ambizioso obiettivo del progetto รจ di realizzare un impianto integrato che produca bioplastiche compostabili, biofertilizzanti, biopesticidi, bio-immunostimolanti per le piante e bioenergia, sfruttando processi di chimica verde e biotecnologie microbiche per recuperare risorse preziose minimizzando emissioni, odori e rumore. Nellโ€™impianto verranno sfruttati processi sostenibili di chimica verde al fine di trasformare i residui e i sottoprodotti agroindustriali in risorse di valore. Processi microbici permetteranno di ridurre le emissioni di gas serra, ottimizzare i flussi di scarico e recuperare energia termoelettrica. Per migliorare lโ€™efficienza sarร  inoltre creato un sistema digitale gemello, il System Digital Twin sviluppato dallโ€™Universitร  di Surrey, ovvero un modello virtuale dellโ€™impianto che, anche grazie allโ€™integrazione del machine learning, permetterร  di simulare operazioni in tempo reale ottimizzando il trattamento dei rifiuti e diminuendo lโ€™impronta di carbonio. Come spiega il professor?Lei?Xing, docente di Digital Chemical Engineering all’Universitร  del Surrey, nel Regno Unito, ยซIl progetto OLinWASTE รจ unโ€™opportunitร  straordinaria per rendere lโ€™industria olearia piรน pulita e sostenibile. Il nostro gemello digitale consentirร  di esplorare scenari diversi, aumentando lโ€™efficienza e riducendo emissioni e costi, favorendo una produzione piรน verde in tutta Europaยป.

I prossimi passi del progetto

Il progetto รจ coordinato dalla Sapienza Universitร  di Roma con il professor Vincenzo Lionetti, docente del Dipartimento di Biologia e Biotecnologie โ€œCharles Darwinโ€, a guidare il team: ยซSiamo orgogliosi di unire scienza avanzata, tecnologia verde e applicazione sul campo per rendere lโ€™economia biologica europea piรน circolare e resilienteยป. La fase di avvio del consorzio รจ avvenuta a Roma nel giugno scorso, in collaborazione con il frantoio Agrolio di Andria che giร  gestisce un impianto di biogas. Una partnership utile per gettare le basi per la futura bioraffineria integrata. Il consorzio coinvolge nove partner operativi in quattro paesi: le universitร  di Sapienza, Padova, Cranfield, Burgos e la stessa Surrey; tre centri di ricerca (Austrian Centre of Industrial Biotechnology, RISE Processum in Svezia, Research Institutes of Sweden); lโ€™impresa Agrolioโ€“Agroenergy; e il cluster dโ€™innovazione CLIC Innovation Oy.

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