Unโiniziativa paneuropea lanciata a giugno scorso all’Universitร La Sapienza di Roma promette di rivoluzionare la gestione degli scarti dellโindustria olearia europea. Il progetto OLinWASTE, con un finanziamento di quasi 4 milioni di euro da parte di Horizon Europe, punta a creare una bioraffineria a zero emissioni capace di trasformare residui di produzione โ come noccioli, sansa e foglie โ in bioprodotti ad alto valore aggiunto. Il progetto, che durerร quattro anni, affronta una sfida prioritaria: la gestione del cosiddetto “olive mill waste”, ovvero gli scarti di lavorazione delle olive, considerata una delle principali minacce ambientali nel Mediterraneo. Se non trattati correttamente, infatti, tali rifiuti contribuiscono a inquinare suolo e acque danneggiando gli ecosistemi locali.
Lโambizioso obiettivo del progetto รจ di realizzare un impianto integrato che produca bioplastiche compostabili, biofertilizzanti, biopesticidi, bio-immunostimolanti per le piante e bioenergia, sfruttando processi di chimica verde e biotecnologie microbiche per recuperare risorse preziose minimizzando emissioni, odori e rumore. Nellโimpianto verranno sfruttati processi sostenibili di chimica verde al fine di trasformare i residui e i sottoprodotti agroindustriali in risorse di valore. Processi microbici permetteranno di ridurre le emissioni di gas serra, ottimizzare i flussi di scarico e recuperare energia termoelettrica. Per migliorare lโefficienza sarร inoltre creato un sistema digitale gemello, il System Digital Twin sviluppato dallโUniversitร di Surrey, ovvero un modello virtuale dellโimpianto che, anche grazie allโintegrazione del machine learning, permetterร di simulare operazioni in tempo reale ottimizzando il trattamento dei rifiuti e diminuendo lโimpronta di carbonio. Come spiega il professor?Lei?Xing, docente di Digital Chemical Engineering all’Universitร del Surrey, nel Regno Unito, ยซIl progetto OLinWASTE รจ unโopportunitร straordinaria per rendere lโindustria olearia piรน pulita e sostenibile. Il nostro gemello digitale consentirร di esplorare scenari diversi, aumentando lโefficienza e riducendo emissioni e costi, favorendo una produzione piรน verde in tutta Europaยป.
Il progetto รจ coordinato dalla Sapienza Universitร di Roma con il professor Vincenzo Lionetti, docente del Dipartimento di Biologia e Biotecnologie โCharles Darwinโ, a guidare il team: ยซSiamo orgogliosi di unire scienza avanzata, tecnologia verde e applicazione sul campo per rendere lโeconomia biologica europea piรน circolare e resilienteยป. La fase di avvio del consorzio รจ avvenuta a Roma nel giugno scorso, in collaborazione con il frantoio Agrolio di Andria che giร gestisce un impianto di biogas. Una partnership utile per gettare le basi per la futura bioraffineria integrata. Il consorzio coinvolge nove partner operativi in quattro paesi: le universitร di Sapienza, Padova, Cranfield, Burgos e la stessa Surrey; tre centri di ricerca (Austrian Centre of Industrial Biotechnology, RISE Processum in Svezia, Research Institutes of Sweden); lโimpresa AgrolioโAgroenergy; e il cluster dโinnovazione CLIC Innovation Oy.
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