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la nuova frontiera

Il Gambero Rosso traghetta il vino italiano in India: import e cultura enologica in crescita

Il vino australiano domina la scena, Italia al secondo posto. Servono accordi governativi per un progetto di lungo termine a supporto delle realtà italiane

  • 26 Maggio, 2025

Dopo un’assenza di 15 anni, il Top Italian Wines Roadshow è tornato a far rotta sull’India. Lo scorso 23 Maggio oltre 50 cantine italiane si sono ritrovate all’evento del Gambero Rosso a Mumbai al’interno del Jio World Convention Centre per testare uno dei mercati dal maggiore potenziale in prospettiva. Tantissimi operatori si sono ritrovati nei banchi d’assaggio, con ben 4 seminari guidati in programma tra approfondimenti territoriali e tematici guidati da Marco Sabellico, curatore della Guida Vini d’Italia. «Un interesse vero e profondo. Non ho mai ricevuto così tante domande da un pubblico durante le masterclass. Hanno chiesto di tutto: tante le curiosità sul vino, ma anche tanta voglia di commentare e parlare dei vini assaggiati». Le cantine presenti hanno coperto tutte le demoninazioni principali del vino italiano, con un seminario specifico sul Consorzio Doc Prosecco. Quello che sorprende è l’alto livello di preparazione di chi ha partecipato. «C’è una classe di bevitori che ha fatto corsi, ha studiato presso il Wset, quasi tutti erano professionisti data la conoscenza della materia».

L’elemento da tenere ben presente, sottolinea il curatore, sono i dazi. «I vini australiani stanno andando bene perché si è trovato un’accordo per ridurre i dazi. Se i governi si fanno parte attiva per trattati bilaterali la situazione per i vini italiani, ma anche europei, si può migliorare. Ma bisogna essere proattivi in questo senso. Tuttavia, nonostante i dazi si intravedono buone prospettive di crescita per il vino».

Non solo vino. Durante l’evento sono stati premiati i migliori ristoranti italiani a Mumbai secondo la guida Top Italian Restaurants: Celini, Cecconi’s e Cin Cin. «Gli chef italiani in città sono ancora pochi, ma i locali italiani sono amatissimi: l’India è davvero una frontiera da esplorare», chiosa Sabellico.

Prospettive di Mercato

Il mercato del vino in India, sta vivendo una trasformazione dinamica. Grazie all’aumento dei redditi disponibili, all’urbanizzazione, ai cambiamenti culturali e alle riforme normative promosse dal governo, il settore sta conoscendo una crescita continua che per quanto riguarda l’importazione sta assumendo il profilo di un’opportunità da non sottovalutare. Secondo il report di India Wine Insider, il mercato del vino del Paese ha oggi un valore stimato di 238 milioni di dollari (210 milioni di euro). Per Research and Markets, il mercato delle bevande alcoliche è destinato a raggiungere i 39,7 miliardi di dollari entro il 2026, con un tasso di crescita annuale composto del 7,9%. 

 

Questa espansione è guidata da consumatori giovani sempre più curiosi e disposti a sperimentare, alla ricerca di autenticità, qualità e varietà. Influenzati dalle tendenze globali, dai social media e dai viaggi internazionali, gli indiani stanno progressivamente passando dalla fedeltà al marchio a una cultura della scoperta, aprendo la strada ai marchi esteri.

Ascesa della cultura del vino

Il mercato del vino in particolare è destinato a crescere con una crescita del 17% tra il 2024 e il 2032, secondo l’Indian Grape Processing Board. I vini d’importazione rappresentano una componente importante  con una «quota pari al 33% del consumo totale» ha scritto Holland su Drinks Business. Sebbene i vini locali mantengano ancora la leadership in termini di volume, il consumo di vini esteri sta crescendo a un ritmo rapido. Per quanto riguarda il consumo, è aumentato del 25% nell’ultimo decennio secondo di dati dell’Indian Grape Processing Board. Un incremento sostenuto dall’interesse di millennial urbani, giovani professionisti e donne. «In India, si assistite a una crescita della popolarità del vino, soprattutto tra le donne e i giovani consumatori.  Sebbene città come Mumbai, Delhi, Bangalore e Hyderabad guidino la domanda, anche le città più piccole possono diventare mercati ad alto potenziale. Con l’aumento dei redditi e una maggiore esposizione alla cultura globale, i consumatori di queste aree stanno mostrando una crescente apertura verso nuove esperienze di consumo. 

 

Le tendenze del mercato

Il vino fermo domina il mercato, ma cresce anche la domanda per vini frizzanti e fortificati, diventando una scelta sempre più comune in occasioni sociali e celebrazioni, rendendolo un lusso accessibile a un pubblico più ampio. «I consumatori amano particolarmente i vini rossi» racconta Holland, che rappresentano il 65% del consumo totale. «Questo perché i vini rossi sono associati a benefici per la salute e si abbinano bene alla cucina indiana». «L’India produce etichette a base di Shiraz e Cabernet Sauvignon e i consumatori tendono a scegliere vini importati con varietà conosciute, perché il gusto e la familiarità è un fattore chiave».

L’Italia al secondo posto

Se l’Australia è il primo Paese d’origine dei vini importati in India, rappresentando circa il 46% delle importazioni di vino fermo, L’Italia è al secondo posto grazie alla sua reputazione di produttore di vini di alta qualità. La popolarità della cucina italiana in India, poi, favorisce la crescita dei suoi vini. Segue la Francia, sebbene le etichette classiche come Borgogna e Bordeaux siano ancora poco presenti, mentre sono più diffuse alternative più accessibili dalle regioni di Languedoc e del Rodano Meridionale.

 

Supporto Governativo

Anche il contesto normativo si sta allineando alla crescita del settore. Secondo l’ Indian Wine&Spirits Industry Overview 2025 di Prowien «Il governo indiano ha avviato riforme per semplificare le procedure di licenza, promuovere l’enoturismo e liberalizzare le norme di vendita al dettaglio a livello statale». Inoltre, l’India sta stringendo accordi bilaterali per ridurre i dazi all’importazione e favorire la cooperazione negoziando accordi con Regno Unito, Unione Europea, Svizzera e altri paesi produttori di vino.

 

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