Specie aliene

Da flagello dei mari a business estero. Così l'Italia vende il granchio blu in Sri Lanka e Tunisia

Il granchio blu minaccia i nostri allevamenti di cozze e vongole? Noi lo catturiamo e lo vendiamo allo Sri Lanka e alla Tunisia dove ne vanno pazzi. Export e business già avviati...

  • 30 Luglio, 2025

Per mesi e mesi è stato un peana che gridava al flagello e alla catastrofe. Oggi sta diventando una nuova possibilità di business per il… made in Italy. Sì, parliamo del granchio blu, flagello dei nostri piscicoltori e allevatori di cozze e vongole, che nasce in Italia e dunque è parte ormai del nostro stile di vita e di alimentazione. Hanno cominciato a catturarlo e a venderlo, in primis nei nostri supermercati. Visto che poi però nessuno da noi se lo mangia, i manager delle realtà cooperative e imprenditoriali di Veneto ed Emilia Romagna hanno pensato bene di andare a cercare chi invece e è ghiotto: hanno trovato sue mercati molto interessati e fertili, lo Sri Lanka e la Tunisia. Ora stiamo a vedere chi sarà goloso invece del granchio rosso della Louisiana, ma questo altro alieno crediamo possa piacere molto anche agli italiani!

foto di Stephanie LeBlanc/Unsplash

Cattura ed export, ma non solo

In Veneto, da aprile a luglio, sono state catturate 780 tonnellate di granchio blu; nello stesso periodo lo scorso anno ne venivano catturate 865 tonnellate. Di queste, 231 tonnellate sono state già commercializzate. Stesso discorso an che per l’Emilia-Romagna, con 463 tonnellate catturate e 90 immesse nel mercato. Non solo export, comunque, visto che nel frattempo si lavora su soluzioni alternative, come per esempio trasformare la preda anche in cibo per animali.

Ostrica d'Oro di Goro||Ostrica d'Oro di Goro

L’ostrica d’oro di Goro, allevata sulla costa romagnola

E le ostriche ringraziano…

Oltre alle strategie di export, vendita e traaformazioni, il Commissario nominato per l’emergenza granchio blu, Enrico Caterino, ha spiegato in audizione alla Camera come si stiano adottando «dissuasori acustici e visivi per allontanare i granchi dagli allevamenti di bivalvi». Inoltre, sia in Veneto che in Emilia-Romagna si punta forte sull’ostrica che resiste meglio agli attacchi del granchio alieno.

Polpetta di polpa di granchio

Srilankesi ghiotti di granchio blu

«In Sri Lanka – spiega il Commissario – Sono veri cacciatori di granchio blu, lo inseguono in tutto il mondo. L’export sarebbe una soluzione alternativa, una fonte di reddito per le aree colpite dall’emergenza». Per questo si sta costruendo una rete diretta di scambio tra il Paese asiatico e il Veneto: «La società srilankese, che sarà operativa a giorni, ha già attrezzato i bollitori per la preparazione in vista dell’esportazione e sta aspettando di trovare operai per le caldaie, per la verifica e il controllo. Qualche container è stato già riempito in Veneto e dovrebbe partire per lo Sri Lanka a settimane», assicura Caterino.

Anche la Tunisia vuole l’alieno

Da quanto racconta il Commissario, anche la Tunisia è interessata all’opportunità: il business con il Paese del Nord Africa sarà gestito in Emilia Romagna, altra regione interessata dall’invasione aliena. «A Ferrara c’è un’attività molto intensa delle cooperative di pesca che hanno fatto un accordo con una società tunisina. Il crostaceo lo stanno già lavorando ed esportando».

Danni agli allevatori e sostegno dal Masaf

«In aggiunta ai 10 milioni previsti dal Piano di contenimento e gestiti dal Commissario – spiega Caterino – ci sono diverse iniziative del Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste. Fino ad oggi sono stati stanziati circa 37 milioni per l’indennizzo, ai quali si aggiungono i 2,9 milioni del 2023. Inoltre, sono stati allocati 3,7 milioni della legge 2022 sulla contabilità Commissariale, che vengono distribuiti alle Regioni coinvolte: Friuli Venezia Giulia, Emilia-Romagna e Veneto».

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