Ne hanno parlato gli stessi panificatori durante ยซBread for changeยป, il seminario organizzato dai ragazzi di Brisa, Davide Longoni e Matteo Piffer del Panificio Moderno di Trento a Terra Madre. Ne abbiamo parlato anche noi nel mensile di settembre scorso in un articolo dedicato alla nuova era della panificazione. Ma cosa si intende esattamente per grano evolutivo? E perchรฉ secondo molti rappresenta il futuro dell’agricoltura e dell’alimentazione? Abbiamo interpellato colui che lo ha introdotto in Italia nel 2010, Salvatore Ceccarelli.
L’idea di seminare piรน varietร non รจ nuova per la scienza, ยซc’รจ, per esempio, un lavoro scientifico pubblicato nel 1938 dall’Universitร della California che testimonia come questa strategia di mescolare sia uno strumento efficace dal punto di vista agronomico per contrastare malattie e insettiยป. A dirlo รจ il padre contemporaneo del grano evolutivo, il genetista agrario di fama internazionale Salvatore Ceccarelli, grazie al quale, oggi, siamo qui a parlare di grano evolutivo e di miscugli.
Ma di che si tratta esattamente? ยซUna popolazione evolutiva non รจ altro che una mescolanza di tantissime varietร diverse della stessa specieยป. Un concetto tanto semplice quanto concretamente utile: ยซQuesti miscugli servono a far fronte al cambiamento climatico grazie alla loro capacitร di evolversi nel tempoยป. Proprio per questa loro caratteristica Ceccarelli preferisce chiamarle popolazioni evolutive, e non miscugli come si fa spesso.
ยซVi faccio un esempio concreto: nel 2008, mentre lavoravo ad Aleppo, ho mescolato un migliaio di tipi di semi di orzo e li ho portati ad alcuni agricoltori in cinque paesi diversi: Siria, Algeria, Eritrea, Giordania e Iran. Il risultato รจ stato subito un raccolto abbondante, che poi รจ stato distribuito ad altri agricoltori, e le sementi cosรฌ selezionate sono state diffuse. Lโanno successivo ho fatto lo stesso con frumento duro (mescolando 700 tipi diversi) e con il frumento tenero (mescolando 2000 tipi diversi). Con gli anni queste tre popolazioni si sono moltiplicate, hanno viaggiato per tutto il Medio Oriente e nel 2010 sono arrivate e hanno cominciato a diffondersi in Italiaยป. Una diffusione avvenuta spontaneamente tra gli agricoltori con il semplice passaparola.
Si tratta di miglioramento genetico partecipativo-evolutivo, facilmente spiegabile attraverso la teoria dell’evoluzione, ยซsecondo cui coltivando una popolazione evolutiva, ci si mette al riparo da malattie ed erbe infestanti nuove o cambiamenti climatici perchรฉ tra gli individui di una popolazione ce ne sarร sempre una parte che riuscirร a cavarselaยป.
Non solo, con le popolazioni evolutive si evita di sottostare al monopolio dei semi e all’impoverimento dei raccolti e della dieta quotidiana. ยซQuando si parla di semi se ne parla in modo ideologico perchรฉ spesso vengono associati al monopolio dei semi, a sua volta associato a quello dei pesticidi (basta pensare che il 70% del mercato รจ nelle mani di tre corporazioni)ยป.
Il problema del controllo dei semi, perรฒ, non rappresenta solo una criticitร etica: con il tempo ยซha portato a un’uniformitร dei campi e alla perdita della biodiversitร . Il che, a livello nutrizionale, si traduce in una diminuzione della diversitร nella flora intestinale che provoca processi di infiammazione. Una volta appurato questo, ci possono anche essere diverse teorie, ma tutti i dietologi concordano sul fatto che per un sano microbiota intestinale sia fondamentale una dieta quanto piรน diversificata possibileยป.
E una dieta diversificata richiede un’agricoltura diversificata. Non solo, ยซsecondo i risultati preliminari di una sperimentazione condotta da Open Field, nel contesto del progetto Bio2, i pani fatti con questi grani evolutivi hanno un rilascio dell’amido piรน lento e dunque le risposte glicemiche e insulinemiche post-prandiali su soggetti sani sono meno intense e piรน lungheยป. Cosรฌ si evitano attacchi di fame e situazioni che, a lungo andare, possono portare all’insulino resistenza.
ยซNelle Marche e in Molise โ aggiunge Ceccarelli โ รจ iniziata anche la trasformazione in pasta del miscuglio di frumento duro (quello di 700 varietร diverse): i primi assaggi sembrano indicare un prodotto perfino superiore alla pasta prodotta con il Cappelliยป.
L’altra buona notizia รจ che sempre piรน contadini, soprattutto in Sicilia, Toscana, Marche e Molise, si stanno mettendo in gioco sul fronte del grano evolutivo. Uno dei primi (e attualmente uno dei maggiori produttori) รจ stato Giuseppe Li Rosi, presidente di Simenza, che oggi dร i suoi grani a Chiara Quaglia e Piero Gabrieli del Molino Quaglia.
ยซLoro sono stati gli unici fino a oggi a credere in questo progetto perchรฉ, in maniera rapida, hanno accettato il prezzo che abbiamo chiesto noi agricoltori. Parliamo di 70 centesimi al chilo sotto trebbia e alla rinfusa, quindi senza essere selezionato, a fronte dei 21 del grano tradizionale. ร quasi il triplo, ma la cosa bella รจ che non hanno guardato a quanto guadagneranno con questa operazione, ma a quale sarร il risultato di questo progettoยป.
Un risultato che si traduce nella valorizzazione del lavoro dell’agricoltore e, di conseguenza, nella sensibilizzazione del consumatore, ยซche deve essere disposto a pagare il giusto prezzo per i prodotti fatti con questo granoยป.
Ecco perchรฉ Chiara e Piero consigliano di non miscelare questa farina con altre, altrimenti si andrebbe a vanificare lโutilitร sociale del progetto, con il rischio di una diminuzione delle commesse a scapito dell’agricoltore.
Piccoli appezzamenti vengono poi portati avanti anche da alcuni mugnai e addirittura da alcuni panificatori, come i ragazzi del Forno Brisa (vedi video) o lo stesso Gabriele Bonci, che nella sua azienda agricola Le Spinose sta avviando la sperimentazione con una coltivazione di grano di Verna.
Nel frattempo, perรฒ, usa due diversi tipi di evolutivo: ยซQuello tutto brianzolo a filiera corta ottenuto dal miscuglio del progetto chiamato Spiga e Madia e il Mazรฌ (un altro dei tanti nomi dati al miscuglio di frumento tenero), una coltivazione sperimentale che ha preso vita nelle Marche grazie al Molino Mariani. Il risultato รจ un prodotto che accorcia la filiera tra il contadino e il consumatore finale, un pane agricolo e naturale, ottenuto da farine che hanno parametri organolettici diversi e non omologabili a una farina tradizionale, che diventa espressione del territorio dove il grano viene coltivatoยป.
ร il grano (evolutivo) del futuro.
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