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Il caso dei taralli impastati senza vino, in Puglia รจ polemica

Produttori in subbuglio: si discute se togliere o meno il vino dalla ricetta in modo da abbattere i costi. Ma alla base della scelta no alcol ci sarebbero anche motivi etici e religiosi

  • 13 Maggio, 2023

Quando si dice finire a tarallucci e vino. In Puglia, quello che era un semplice detto popolare (mettere fine a una lite in modo amichevole), sta diventando un vero e proprio auspicio, visto che proprio sulla convenienza o meno di inserire il vino dentro ai taralli sta prendendo forma di un vero e proprio caso mediatico.

Taralli pugliesi senza vino nell’impasto: il motivo del cambiamento

Si discute, infatti, sulla possibilitร  di togliere il vino dallโ€™impasto dei taralli, sebbene dal 2001 questi ultimi siano riconosciuti come Prodotti agroalimentari tradizionali (Pat) con i loro tre ingredienti fondamentali: farina, olio, e vino bianco.

Il motivo del cambiamento? Abbattere i costi dellโ€™Iva dal 10% al 4%. La presenza del vino, infatti, oltre a far lievitare il costo, farebbe passare lo snack simbolo della Puglia per prodotto agricolo, con un regime fiscale piรน alto rispetto a quello dei prodotti da forno.

Lโ€™accusa di Apulia Food verso i colleghi furbetti

A lanciare lโ€™allarme, le parole di Nunzio Margiotta, direttore commerciale della Apulia Food di Canosa, che ha in piรน volte ribadito, anche attraverso i suoi profili social, come i taralli senza vino siano una cosa diversa dai taralli pugliesi.

La frecciatina รจ a tutti quei produttori che pensano di poter fare a meno del vino: โ€œAlcuni colleghi produttori stanno pensando di poter abbassare il prezzo dei taralli togliendo il vino. Ma cosรฌ si produrre altro: i taralli pugliesi sono prodotti della tradizione che vanno difesi, protetti, valorizzati e non sviliti come sta accadendo per lโ€™aviditร  di alcuni imprenditoriโ€. Margiotta ha poi ribadito che difenderร  la storia del tarallo pugliese in tutte le sedi a sua disposizione.

taralli pugliesi

Fiore di Puglia ha lanciato una linea alcol free

Parole molto dure le sue, a cui ha subito risposto dalle pagine del Corriere delle Sera Tommaso Fiore, amministratore delegato di Fiore di Puglia, azienda produttrice di taralli con sede a Corato che da anni, accanto alla produzione tradizionale di taralli, ha lanciato anche una linea alcol free.

โ€œLโ€™evoluzione porta cambiamentiโ€ ha spiegato lโ€™imprenditore, sostenendo che produrre taralli senza vino non รจ solo una questione di risparmio. Anzi sono ben altri i motivi che lo hanno spinto alla scelta: โ€œLa riduzione dellโ€™Iva al 4% รจ reale ma ha un impatto sul consumatore finale e non su noi imprenditoriโ€, ha detto, rilanciando al mittente le accuse di badare solo al risparmio. Piuttosto i motivi sono da ricercare altrove. In primis nellโ€™esigenza di pensare anche a quei consumatori che, per motivi religiosi, non possono bere vino: โ€œIn Italia il 4% della popolazione รจ musulmana e non consuma vino per principi culturali e religiosi. Inoltre, il 25% del nostro fatturato รจ legato allโ€™export, anche verso Paesi del Medio Oriente, dove sono richiesti espressamente taralli pugliesi ma senza vinoโ€. Ci sono poi le vendite attraverso la distribuzione automatica nelle macchinette di scuole e ospedali. โ€œAlcuni presidi e associazioni di categoria hanno richiesto un prodotto specifico che non contenesse solfiti, data la giovane etร  degli studenti. Questoโ€ ha concluso lโ€™imprenditore โ€œci ha spinto a studiare, con il nostro team interno di ricerca e sviluppo, una nuova combinazione delle materie prime che potesse replicare lo stesso sapore della ricetta tradizionaleโ€.

Dai taralli al vino senzโ€™alcol

Al di lร  del caso pugliese dei taralli, cโ€™รจ un tema comune a piรน prodotti: i cambiamenti demografici ed etnici, insieme alla ricerca di stili di vita alternativi, pone sul tavolo lโ€™urgenza di prevedere soluzioni inclusive.

Caso estremo รจ quello del vino stesso che, proprio in virtรน di quelle stesse esigenze descritte da Tommaso Fiore per i taralli, si sta interrogando sul prevedere o meno le tipologie dealcolate o parzialmente dealcolate al suo interno. La Riforma Omc approvata nel 2021 ha giร  inserito i dealcolati nella categoria vino e adesso sta ai singoli Paesi Ue decidere o meno di adeguarsi. Per farlo, lโ€™Italia dovrebbe modificare un articolo del Testo Unico del Vinoย . E se in futuro la soluzione per i taralli pugliesi fosse proprio lโ€™utilizzo del vino dealcolato allโ€™interno della ricetta?

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