Al di lร dellโAdriatico cโรจ il Montenegro, un piccolo stato di circa 600mila persone, vicino, eppure ancora in gran parte sconosciuto dagli italiani, nonostante una lunga storia sotto la Repubblica della Serenissima testimoniata nellโarchitettura e anche nella gastronomia. La giovane nazione โ il Montenegro ha dichiarato lโindipendenza dalla Serbia nel 2006 โ รจ incastrata tra Croazia, Bosnia, Serbia, Kosovo e Albania e proprio il confine con questโultima, fisicamente costituito dal Lago di Scutari, lo specchio dโacqua piรน vasto della penisola balcanica, รจ una terra fertile e rigogliosa nei cui immediati dintorni si produce il miglior vino del Paese. Qui, infatti, accanto alla piantagione viticola piรน grande dโEuropa (11 milioni di viti su 23 km quadrati, un record assoluto considerate le dimensioni contenute del Montenegro che รจ grande come il Trentino-Alto Adige), la cultura della vite e del vino hanno ripreso a stimolare passioni e idee creando realtร di nicchia, cantine e occasioni di visita originali.
In poco piรน di unโora dagli aeroporti di Milano e Roma, si atterra a Podgorica, la capitale di questo giovane stato nato dalla frammentazione della Jugoslavia. La vecchia Titograd, letteralmente la cittร di Tito, รจ una capitale pulita, ordinata e verde. Spesso scansata a favore delle localitร mondane lungo la costa o dellโentroterra montuoso, paradiso per gli appassionati di attivitร outdoor, Podgorica รจ il punto di partenza ideale per andare alla scoperta del Montenegro e unโottima base per visitare il sud del Paese. Il vecchio quartiere ottomano, Stara Varoลก, รจ lโunica area della cittร dove ancora oggi si trovano โ pochissime โ abitazioni tradizionali e due piccole moschee, punto di ritrovo per la comunitร islamica locale. Qualche graffito colorato, stradine tortuose e la Sahat Kulla, torre dellโorologio costruita nella seconda metร del Seicento, danneggiata durante il secondo conflitto mondiale e ristrutturata una decina di anni fa. A due passi, Pod Volat รจ il primo e imperdibile impatto con la cucina locale: carne dโagnello cotta nella sa?a, un coperchio di ferro a forma di campana ottimo per preservare il sapore genuino degli ingredienti, peperoni ripieni di riso e carne tritata, formaggi di capra, yogurt fatto in casa. E unโampia scelta di dolci, tra cui tufahije, mele cotte alle noci con sciroppo, e il baklava, il piรน noto dolce della tradizione ottomana a base di pasta fillo e frutta secca servito in tutti i Balcani, per terminare il pranzo con una buona dose di zuccheri. I piatti sono serviti in maniera semplice, le pietanze sono presentate senza fronzoli, ma i sapori sono autentici, semplici, quelli di una volta.
Per sapori piรน sofisticati e una maggiore cura ai dettagli, The Living Room รจ lโindirizzo da segnarsi in agenda. Il ristorante รจ nel cuore di The Capital Plaza, polo commerciale, sociale e gastronomico della capitale, simbolo della nuova Podgorica, al cui interno si trovano anche lโhotel CUE Podgorica, bar, un mercato biologico e negozi. In cucina, lo chef Slobodan Radmanovi? parte dalla tradizione ma si nutre di tecniche contemporanee. Ai tavoli si puรฒ sperimentare la sua passione per piatti come filetto di anatra in vino rosso e crema di mirtillo rosso, tagliata di filetto di vitello, maialino cotto sottovuoto. Unโofferta gastronomica ampia con piatti realizzati con prodotti biologici, stagionali e locali selezionati personalmente dal cuoco grazie a collaborazioni che intrattiene con agricoltori e produttori del Montenegro. Lo scopo? Recuperare il valore della semplicitร e lโuso dei prodotti autoctoni che dallโorto approdano direttamente in cucina. Anche la lavorazione degli ingredienti รจ minima, per trattenere al massimo i benefici nutrizionali degli stessi e non rischiare di alterarne i sapori e il valore.
Lโattenzione verso lโambiente, non solo in cucina, รจ un sentimento generale in Montenegro. Podgorica, per esempio, giร ai tempi della Jugoslavia, era una delle cittร piรน green della Federazione. Per rendersene conto basta fare una passeggiata a piedi lungo i due parchi in centro cittร , Sastavci e Njegoลกev, polmoni verdi e luoghi prediletti dagli abitanti per rilassarsi e camminare nelle numerose giornate di sole che baciano la capitale montenegrina, prima di raggiungere il fiume Mora?a attraversato dal futuristico Millennium Bridge, icona cittadina, che per la sua forma ricorda le opere avveniristiche dellโarchitetto valenciano Santiago Calatrava. Altra tappa della visita a Podgorica รจ la Cattedrale della Resurrezione di Cristo. Il maestoso tempio di culto ortodosso, terminato dopo venti lunghi anni di lavori, custodisce minuziosi affreschi raffiguranti patriarchi della chiesa ortodossa serba (da qualche anno in disputa con il governo del Montenegro per le proprietร religiose e anche con la chiesa autocefala montenegrina, non riconosciuta dalle altre chiese ortodosse), metropoliti e lโinferno, dove una creatura mostruosa divora i dannati mentre tre peccatori, in cui si riconoscono il Maresciallo Tito, Marx ed Engels, attendono il giudizio supremo.
a cura di Francesca Masotti
foto di Ente del Turismo Montenegroย
Nel mensile di settembre del Gambero Rosso parliamo del vigneto piรน grande dโEuropa, a sud della capitale, Plantaลพe, nei cui estesi confini (23 km quadrati) sono coltivati ben 28 tipi di uve differenti, il 70% delle quali รจ costituito dal Vranac, vigneto autoctono del Montenegro. Non solo vino, il Lago di Scutari, lo specchio dโacqua piรน grande della penisola balcanica che il Montenegro divide con la vicina Albania, รจ un vero e proprio paradiso terrestre che si trova allโinterno del Parco Nazionale insieme ai territori limitrofi. Marko ?uriลกi?, 85 anni, enologo e fondatore dellโEco Resort & Winery Cermeniza, ci racconta la sua storia e quella del suo territorio. E la cucina montenegrina? ร un mix di sapori mediterranei, turchi e italiani. Molti piatti, come gli japrak involtini di foglia di vite o cavolo, ripieni di riso ed erbe aromatiche, o le torte salate ripiene di spinaci o carne trita, sono comuni allโarea balcanica. โSe dovessi, perรฒ, scegliere solo un piatto per rappresentare il Montenegro direi il rastan: lโingrediente principale รจ il cavolo cappuccio che viene servito insieme a carne di agnello, pecora o capretto, saltata, affumicata e infine essiccataโ. Spiega Slobodan Radmanovi?, Executive Chef di The Living Room. Breve sosta a Kotor (uno dei borghi piรน belli del Mediterraneo) e dintorni, tra mura veneziane, palazzi storici, fontane, piazzette, e il Forte di San Giovanni. E ancora, Montenegro in dieci sapori (scopri quali), le tavole dove mangiare a Podgorica e cinque libri per preparare il viaggio. Tutto questo e altro nel nuovo numero del Gambero Rosso.
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