Rinviata nove volte. E l’ipotesi è tutto fuorché campata in aria, perché a Palazzo Chigi ci stanno già lavorando. La sugar tax, insieme all’omologa plastic tax, verrà rinviata: per sei mesi o un anno. Il decreto Fiscale sul tavolo della prossima riunione del Consiglio dei ministri – in programma mercoledì 4 giugno – conterrà la modifica della norma che avrebbe dovuto entrare in vigore il 1° luglio 2025. Una storia “italiana” che si ripete, per la nona volta. Ad auspicare un rinvio, tra gli altri, anche il presidente di Assobibe Giangiacomo Pierini che aveva dichiarato: «L’indiscrezione sul posticipo dell’entrata in vigore della tassa, prevista tra qualche settimana, consentirebbe alle imprese di tirare un respiro di sollievo. Auspichiamo in un rinvio di 12 mesi, così da accorparlo a quello della plastic tax – già deciso – per poter trovare una volta per tutte una soluzione ad un problema che viviamo dal 2019». Per l’associazione di settore l’applicazione porterebbe a un calo dei ricavi del 10%.
La legge mai entrata in vigore definisce cos’è “bevanda edulcorata“. Una definizione che è stata messa per la prima volta nero su bianco proprio nella stesura della norma e riportata nel comma 662 che stabilisce che “i prodotti finiti e i prodotti predisposti per essere utilizzati come tali previa diluizione, rientranti nelle voci NC 2009 e 2202 della nomenclatura combinata dell’Unione europea, condizionati per la vendita, destinati al consumo alimentare umano, ottenuti con l’aggiunta di edulcoranti e aventi un titolo alcolometrico inferiore o uguale a 1,2 per cento in volume”. Il comma specifica, inoltre, che per edulcorante si intende qualsiasi sostanza dolcificante di origine naturale o sintetica. L’aliquota prevista è stata cambiata nel 2024 e ad oggi prevede che tra il 2024 e il 2026 sarebbe dovuta essere dimezzata a 5 centesimi per litro, mentre successivamente dovrebbe tornare a 10 centesimi per litro.
Introdotta con la legge di Bilancio 2020 del governo Conte II, ma mai entrata in vigore, la legge sulle bevande zuccherate è stata oggetto di continui rinvii. Con la manovra 2024 l’ultima proroga era stata fissata a luglio 2024, ma il Governo poi si è adoperato per rimandarla al 2025.
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